asroma quello che dici è giusto perchè come ti dicevo prima dalla fine anni 80 primi 90 si è radicalizzato il contrasto ultras/guardie, prima non erano le guardie " il primo nemico" ma l'opposta tifoseria. Poi certo amici non lo sono stati mai ma in qualche occasione in passato si è usata l'intelligenza..qualità che oggi latita.
Sono stato a Sevilla 10 giorni fa per Sevilla vs Boca Jrs... Sono stati la 3 giorni e 2 notti e non ho mai visto in giro gente pericolosa la notte e di pub e bar ne abbiamo girati, vero che nessuno di noi "era in giro a na certa maniera" e che si trattava di una amichevole alla memoria di Puerta. Anche la sera della partita una volta arrivati allo stadio con la "gente" di Buenos Aires sono venuti a fare foto e a offrirci da bere nei loro locali dentro lo stadio ed ad invitarci a mangiare da loro dopo la partita....... Boh personaggi strani cioè ci hanno proprio leccato giù il culo alla grande....
Cmq sono delle merde quel povero cristo con la maglia bianca si è preso un diretto nel naso cade si rialza barcolla e sanguina alza le mani e lo massacrano in 3...infatti non reagisce neanche
Gia', purtroppo la maggior parte del movimento russo e' cosi', senza mentalita' nello scontro (se mai ne e' rimasta da altre parti...)
la go pro negli scontri non si può vedere, riprendi per poi pubblicare in internet. Poi magari vanno a cercare qualcuno grazie al tuo video.. per me è un deficiente 2.0
[QUOTE=sloop,30/5/2016, 23:35 ?t=57749642&st=2115#entry416833759] Beh diciamo che in questo momento , ci fossero le leggi degli anni 80-90 ,mi sa che i Naples spaccherebbero il culo a tutti.
con tutto il rispetto per i naples,ci sarebbero un bel pò di tifoserie a cui stare attenti...
decisione di ripicca che arriva dalla Roma Imperiale,dopo aver dovuto vietare la trasferta ai suoi figli nel profondo nord..
concetto un po forzato non credi?
a noi fanno pagare tante cose successe negli ultimi due anni ,a voi altre situazioni di casa vostra. non credi sia più corretto ? senza scomodare imperi e figli vari?
IN CARCERE MA NON ISOLATI Tre tifosi dell'Atalanta sono rinchiusi dal 16 gennaio nel carcere di Bergamo. Ieri sera per la seconda volta oltre un centinaio di ultras è andato a salutarli. Il gruppo si è avvicinato all'ala della prigione dove stanno, ha scandito cori, sono stati accesi fumogeni e petardi in modo che i detenuti potessero rendersi conto di quanto stava succedendo. E' bastato poco perché i tre prigionieri facessero sentire le loro grida a chi stava fuori.
In molti nutrono dubbi sull'utilizzo del carcere come misura cautelare. Ci si chiede se davvero ci fosse bisogno della detenzione per questi ragazzi, in attesa di un processo che stabilisca le eventuali responsabilità. Ma questo discorso vale anche per tutte le persone detenute in attesa di giudizio. Sull'inefficacia dello strumento del carcere si sono scritti fiumi di parole.
Il carcere per le istituzioni dovrebbe servire a rieducare chi ha commesso un reato, nella realtà la sua funzione è quella di distruggere i legami col contesto sociale, di annullare le relazioni, di distruggere i legami sociali, riducendo ai minimi termini la comunicazione. Un'ora per le visite e dieci minuti per un'unica telefonata alla settimana: gli unici contatti consentiti con l'esterno.
Ieri sera, nonostante le mura, le inferriate, i vetri e le porte, il carcere per un attimo ha perso tutta la sua potenza. Il dispositivo carcerario è stato minato dalla solidarietà di chi ha scelto di essere lì fuori. Se il carcere ha l'obiettivo di isolare i detenuti, l'arresto dei tre ragazzi non sta sortendo l'effetto sperato.