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I mezzi tecnici per mettere tutti gli ultras al bando ci sono da mó, tra telecamere e schedature.

Nel momento in cui decidono di far fuori un gruppo, è solo questione di mettersi dietro al monitor, incrociare due dati, e produrre capi di imputazione. Se dai 75 diffide a un gruppo lo ammazzi, lo sanno loro e lo sappiamo noi. Metti anche che metà di queste diffide, per ipotesi, vengano poi cancellate in ricorso (ammesso che il singolo decida di farlo), il gruppo è in standby. Che per i tempi che corrono significa morto.

Cosa "loro" vogliano allo stadio non è chiaro. Io non penso che vogliano solo famiglie mulino bianco come fanno credere, perché il tifo allo stadio attira sempre e comunque: in ogni spot, in ogni montaggio televisivo ci sono brevi spezzoni delle curve. È innegabile che piacciano, come piacciono le coreografie nei derby, come piace lo stadio che canta quando la squadra vince.
Io penso che, partendo ovviamente dalle grandi squadre/città, l'obiettivo sia di far sparire le frange difficili da inquadrare, che non accettano compromessi con la società, che provocano disordini di qualsiasi genere. Le mine vaganti saranno le prime a sparire, poi ipotizzo che cercheranno il dialogo con il resto della curva. Potrebbe andare a finire come a Madrid, sponda Real, dove gli "ultras" sono di stampo societario. Mediocre folclore.

La difficoltà che riscontreranno è l'eterna variabilità locale che caratterizza l'italia. Ogni curva, anche ogni gruppo, ragiona per sé. Da una città all'altra cambia radicalmente il rapporto tra la gente e la curva, tra la curva e la squadra, tra la società, la curva, la questura. A Bergamo, ad esempio, sparano nel mucchio (daspando anche gente che non c'era!) perché è difficile dividere la gente normale dagli ultras: in curva vanno tutti, anche le famiglie, e la curva è un po' un'istituzione. A Torino in Primavera cosa vuoi, tutto troppo facile: gli han messo gli ultras in trasferta in curva e han visto chi si picchiava. Bom, mai vista una mole così di diffide in due settimane, era la punta dell'iceberg, sapevano già tutto.

Certo, come diceva asroma più sopra, vediamo quanti soldi ci sono per riempire stadi a prezzi elevati. Perché con Inter Barcellona riempi San siro anche a prezzi da gioielleria. Juventus Genoa a mezzogiorno già più difficile...
Fermo restando che il divario di ricchezza tra alcune città è comunque importante.

E questa variabilità è anche la stessa che ha impedito al mondo ultras di essere un "movimento". Gli hooligans inglesi anni 70-80 erano molto simili, per modalità di azione, per interessi, per estrazione. E lo si vede ancora oggi quando gioca l'Inghilterra quanto siano un mischione pressoché unitario, come forma mentis.
In Italia? Già iniziamo male con apolitici, sinistrosi e destrosi. Poi le lame, le cinghie, a mani nude, le sedie solo di plastica, le torce sì ma lanciate, la bottiglie è una lama o no. Quelli che fanno merchandising e lo vendono a tutti, quelli che fanno la sciarpa solo per il gruppo. Quelli che pippano anche le strisce pedonali, quelli solo le canne, quelli qualsiasi cosa, quelli che per scelta non si drogano. Quelli che il modello inglese, quelli che tamburo e megafono. La tessera no, l'away card sì, la SocioCoop forse. Quelli che ci provano sempre e danno dei conigli a chi non si mette sotto le telecamere, quelli che si mettono solo in certi casi e danno dei coglioni agli altri. Quelli che sono un gruppo aperto, quelli gruppo chiuso, quelli gruppo misto. Quelli la goliardia sì, il becerume no, sui morti non si scherza, sui terremoti solo se prima di Italia Novanta.

Dai, porco dio. Ci guardiamo nel nostro orticello e ci va bene così. Sono stati fatti raduni e cortei per cause estreme (e tanto se ne sono poi puntualmente fregati in molti). Siamo italiani.

Due pensieri sparsi

Come al solito non esistono mezze misure tra chi descrive il mondo ultra come un mondo idealista che non è mai esistito e chi descrive la curva come un covo de carcerati. Direi che la verità sta un po' nel mezzo.
Ma il punto non sta qua. Se oggi hanno alzato il tiro nel volerci far fuori dagli stadi non è per la violenza o perché qualcuno cura i suoi interessi nella curva. Se era pe questo già 20-30 anni potevano chiude il teatrino. La verità è che stanno a chiude il cerchio in vista del vero obiettivo che è quello di imporre un nuovo modello culturale basato solo sul vile denaro e si sa che i soldi li fai solo se hai tifosi che pagano (caro) il biglietto, non rompono i coglioni, consumano cibo de merda sul posto e magari se comprano pure qualcosetta tipo magliette e capelloni. Questo è quello che vuole il sistema che comprende forze dell'ordine, società e televisioni.
L'unica cosa che non hanno capito qui in Italia è che non basta farci fuori per far funzionare il giocattolo perché poi te devi fa' gli stadi nuovi e li devi riempi già solo con gli abbonati, devi alza' gli stipendi degli italiani perché sennò col cazzo che hai 70000 ogni partita, devi convince insomma la gente a tira' fuori i sordi. E io credo che qui caschera'l'asino.

Beh il soggetto in questione è anche un leader di un partito...che poi a mio avviso non ha detto nulla di sbagliato o clamoroso
...ma considerando il periodo e il contesto crea scandalo...
ma la mia domanda è come sia possibile che un club ti rilascia un divieto di accesso allo stadio...cioè si sostituisce alla questura...con quale sistema?
posso capire uno stadio di proprietà,dove la dirigenza può decidere chi far entrare o meno seguendo vari e presunti criteri...ma una società che gioca in uno stadio non suo,come può emettere questi divieti ? (non mi scandalizzo di nulla per carità...ma discuto a norma di legge)

sul caso Balotelli
per me tutto ingigantito se non proprio montato ad arte...
e "casualmente" dopo questa vicenda tornerà in Nazionale...


la politica(condivisibile o meno) è sempre entrata in parecchie curve italiane...creando anche amicizie e rivalità
non è questione di ultras moderno o ricambio generazionale (anzi in passato si ostentava in maniera molto più netta...dagli albori a finire ai tanti gruppi che andavano a Livorno sino a 10-12 anni fa) che ad oggi fa tutto più rumore.

Quante cazzate dobbiamo sentire al giorno d'oggi da gente che non sa neanche che cazzo significa fare o organizzare una trasferta a Napoli.
Ricordo che quando ci sono trasferte in cui bisogna cacciare le palle è la qualità di chi scende e non il numero a fare la differenza. E i veronesi sono scesi con quelli giusti, piaccia o no. Chi voleva divertirsi aveva con chi farlo. Poi che non ci sia stata occasione è un altro discorso.
Ma poi cosa cazzo ve ne fate di mila ultras in trasferta? Mai visto in nessun scontro partecipare attivamente più di 30 -50 persone. Il numero può fare la differenza nel tifo ma non nello scontro. Lì conta più la qualità delle prime linee, visto che si risolve tutto in breve tempo. Meno film e più realtà altrimenti si scade in Facebook e roba varia

marambro, adesivi e scritte sui muri possono essere fatti da chiunque, anche dai cosiddetti mitomani/leoni da tastiera etc. se permetti io prendo in considerazione e parlo solo di quello che vedo all'interno della mia curva.
luponero, gli esempi che hai fatto riguardano per lo più gli anni 80/90 dove le curve in generale erano tutte un po' più rozze e truci per certi aspetti e non ci si faceva problemi a fare riferimenti del genere. poi dopo alcuni eventi nefasti che hanno portato ad una sorta di evoluzione della mentalità ultras, si è intrapresa una linea di condotta che ha portato giustamente al rispetto per chi non c'era più. in Sud successivamente furono omaggiate sia le vittime dell'Heysel che Paparelli e anche altre curve che inizialmente avevano offeso la memoria di alcuni tifosi scomparsi fecero lo stesso. ripeto, quegli anni erano cosi e un po' tutti hanno degli scheletri nell'armadio sotto questo punto di vista. l'importante è imparare dai propri errori e mostrare il rispetto dovuto nelle situazioni che lo richiedono anche per semplice coerenza. personalmente, mi avvelenerei molto se vedessi uno striscione di scherno su uno dei nostri che non c'è più, quindi non mi passerebbe mai per la testa di farne uno contro un altro ragazzo morto di una qualsiasi altra tifoseria.

La carrellata di foto finali è veramente ....boh non ci sono parole.
L'impiego di risorse così ingenti da parte degli sbirri, per la repressione delle tifoserie, è del tutto sproporzionata rispetto a ciò che poi in realtà succede.
grande RISPETTO per chi ci prova ancora .

Trovo che sia ridicolo, nella disastrosa situazione attuale, vedere ancora tifoserie che si scannano per la tessera.
Tuttavia, se posso dire la mia, il problema, o meglio la cosa che non riesco a tollerare, non è l'ultras che parla di tessera ma l'ultras che parla di libertà, di coerenza, di dignità.
Ma davvero ragazzi cosa cazzo vuole dire tutto ciò?
Io ho vissuto un'epoca in cui tutto (e dico tutto) era permesso, abbiamo sempre fatto quel cazzo che volevamo; si girava l'Italia in migliaia e perché si era in gruppo ci si sentiva forti e di conseguenza ci si sentiva in diritto di saccheggiare autogrill, devastare treni, rompere auto, scontrarsi senza nessuna regola.
Io non so che periodo abbiate vissuto voi, ma io al tempo quando arrivava la domenica vedevo persone normali diventare bestie, subumani.
Vedevo alcuni prendere a pugni persone della stessa fede calcistica perché in trasferta non cantavano o erano seduti, altri vendere in curva qualsiasi porcata, altri ancora rompere auto e vetrine in trasferta. Ricordo scene dell'altro mondo: treni fermati in corsa per caricare, lavandini sradicati e lanciati dal secondo anello al primo, lancio di pietre ad altezza uomo, biglietti di finali di champions ottenuti ricattando la società e rivenduti a semplici tifosi a prezzi spropositati.
È sempre stato cosi, per quello che si faceva la domenica nessuno ha mai pagato, o meglio nessuno ha mai pagato come avrebbe pagato se la stronzata l'avesse fatta da solo il mercoledì mattina a lavoro.
L'essere in tanti, l'essere in gruppo ci ha sempre salvato il culo.
Se dai del figlio di puttana in faccia al presidente della lega calcio ti prendi una bella denuncia, se lo fai con uno striscione rimani impunito.
E fino a qua è semplicemente quello che ho vissuto io. Non rinnego nulla, è stato tutto stupendo.
Ma ora le cose sono cambiate, punto e basta. Ora "l'ultras" non può permettersi di parlare di libertà e dignità. Basta con queste stronzate.
Il nostro giochino si è rotto e lo dobbiamo accettare; chi vuole continuare si tessera (art.9 permettendo), chi non lo fa e parla di dignità vorrei vedere cosa faceva vent'anni fa.
L'ultras ha un grandissimo problema, ossia quello di credere che tutte le persone che non vivono come lui o non la pensano come lui siano dei coglioni. Sono coglioni quelli che il biglietto lo pagavano e non sfondavano ai cancelli, coglioni quelli che la partita la vedono seduti, coglioni quelli che se c'è da scontrarsi se ne vanno, coglioni quelli per cui il calcio è semplicemente uno sport e fine, coglioni gli occasionali, coglioni quelli che allo stadio vorrebbero anche un centro commerciale, coglioni quelli che allo stadio non vanno per fare casino, coglioni tutti. Bravi solo noi.
La tessera è arrivata, così come tutte le altre restrizioni dopo anni e anni; dispiace per chi quegli anni non li ha vissuti; ma vi prego basta con le cazzate della libertà, della dignità.
Poi possiamo stare qui a parlare ore e ore del contenuto patetico e assurdo delle restrizioni a cui abbiamo assistito in questi anni, però purtroppo ad oggi è così.
Oggi schierarsi ancora contro la tessera per una questione di dignità lo trovo, oltre che assurdo, fuori proprio dal mondo.
Se non vuoi fare la tessera io apprezzo, ma la dignità, la libertà, la coerenza sono parole da lasciare ai premi nobel.
Scusate se mi sono dilungato.

Ma anche prima... banalizzando e mettendola giù molto semplice: se volessimo essere coerenti - parola odiosa - al 100%, allo stadio, non ci dovremmo più mettere piede.
Nelle contraddizioni e nell'incoerenza ci siamo dentro con entrambe le scarpe quando seguiamo la squadra in giorni ed orari impossibili causa pay tv (tra le prime battaglie che io ricordi, limiti di età), andiamo a vedere la B al sabato (no al sabato...), discutiamo per fare entrare una bandiera e molte, molte altre cose.

coerenza[co-e-rèn-za] s.f.
1 Coesione, compattezza; in ling. testuale, congruità semantica delle componenti di un testo
2 fig. Conformità tra le proprie convinzioni e l'agire pratico: c. morale; connessione logica; mancanza di contraddittorietà: c. di un discorso


coerenza vuole che se fai la tessera devi andare in trasferta.
coerenti sono stati tutti quei gruppi che non si sono tesserati e si sono sciolti.
coerenti sono stati chi non ha aderito alla tdt perche era una carta di credito, ma l'ha fatta quando è stata modificata e non lo era piu.
coerenti sono stati chi non ha battuto ciglio a tutte le imposizioni degli ultimi 20 anni e quindi ha ingoiato anche la tdt e si è tesserato.
coerenti sono stati chi non ha aderito perché pensava ingenuamente di combattere (ed ha combattuto) e vincere (ed ha perso) tutti insieme ma poi si è reso conto in ritardo che in molte curve la coerenza stava nell'aderire per non perdere migliaia di euro di introiti, o fisicamente il posto in curva.
coerente (ma è riduttivo) è stato chi come i bresciani finche ha potuto faceva i pullman e andava a giocare a pallone in centro per dimostrare quanto la tdt fosse ridicola.
coerente sarà chi oggi ha capito la nuova realtà dei fatti, ha modificato le sue proprie convinzioni e da domani farà la tessera e ripartirà piu incazzato di prima (l'agire pratico).
coerente è chi oggi ha capito la nuova realtà dei fatti, ha provato a ripartire, ma non ci si è ritrovato e ha smesso.

sono passati quanti 6/7 anni dall'introduzione?
chi aveva 16 anni nel 2009 e ora ne ha 22 o 23 e se la fa, è incoerente?
difficile applicarne la patente in ambienti come le curve dove la gente entra, esce, sta fuori 3 5 8 anni, poi rientra, oppure ne ha abbastanza e sparisce, dove in 6 o 7 anni può cambiare anche il 90% della gente che la frequenta, a seconda delle vicissitudini di un curva in 6/7 anni puoi passare da avere una media di 30 anni a una media di 25 o di 20, o magari di 35 se non hai ricambio.
magari chi comandava 7 anni fa ha smesso o conta meno, e magari adesso comanda qualcun altro, magari nato ultras col biglietto nominale i tornelli 2 paytv diverse, internet h24, i microfoni direzionali, le telecamere HD ecc..
un gruppo può averla fatta da subito perche magari gli erano appena rientrati dopo anni 20, 100 o 200 ultras, o al contrario può non averla fatta perche in quel momento ne aveva appena persi gli stessi 20, 100 o 200 e nella sostanza non era piu nulla, chi lo sa?

quindi sono arrivato a pensare come te che ognuno sceglie di vivere ultras come meglio crede, per quello che possa voler significare. e quindi anche che è assurdo fissare l'asticella di coerenza ad un determinato punto della vita, decidendo implicitamente di rinunciare di qui all'eternità a ogni modifica di pensiero e convinzione e quindi dell'agire pratico in una realtà mutevole per definizione. altrimenti temo si vada a finire nella religione, quindi alla follia.

per me l'homo-ultras non deve fare catechesi della propria storia e delle proprie esperienze, è semplicemente uno che va allo stadio, fa il tifo per 90 minuti e se possibile si mena con altri della stessa specie. non andrei oltre. tanto fra 10 20 o 30 anni staremo tutti al bar con un quartino di vino a rimembrare 'ma te lo ricordi quando eravamo giovani quante cazzate abbiamo fatto? quella volta li quella volta la' come fanno tutti, con l'ovvia nostalgia del fisico prestante e del cazzo duro.

qualcuno sopra parla di valori e feticci, mi chiedo:
considerare uno striscione una reliquia mistica è un valore?
poliziotto primo nemico cosa è, un dogma? un credo? o fa parte dei valori? della camorra forse.
la legge del beduino è un valore?
fare autorizzare uno striscione, per un ultras, è un valore?
offendere i morti è un valore? o è una goliardata, uno strappo alla regola (dei valori)?
la legge del piu forte è un valore?
se mi riempio di alcool e di coca e mi fiondo contro qualcuno sono valoroso?

personalmente non ho mai pensato che andare a fare a botte sia stato un valore, ne ubriacarmi e drogarmi per passare 10 ore in pullman, caso mai una debolezza, divertente adrenalinica e rischiosa, una passione viscerale, quindi forse una dipendenza, che ha avuto un inizio e inevitabilmente ha avuto un fine, anche se forzata, ma non un valore.

ho ragione io? non lo so, probabilmente no.
sono stato coerente? spero di no

Son tutti magistrati no, ci sono comunque vari che han detto bisogna giudicare la persona e la parola Ultras non c'entra niente, perchè non è per quello che ha fatto (se lo ha fatto lui) quello che ha fatto. Quanto sta che per me insultare una persona per il colore della sua pelle è una cosa da 1200, il marito ha fatto quello che tutti noi avremmo fatto, e poi la situazione è degenerata. Ma se (SE) le cose sono andate in quel modo, Ultras o no, da me non avrà mai nessun rispetto.

Comunque forse non ho spiegato bene. io non credo che qualcosa 'è morto'. Credo che ci sono momenti di alto e di basso per tutti, che nell'hooliganismo - o ultras - che io considero il piu grande e lungo movimento 'giovanile' di Europa, con tutte le sue differenze, queste differenze sono date spesso da come la società di quel paese è, è stata e sarà. E ci sono diversi fattori: consumo di alcool, nazionalismo, ricchezza o povertà, molte cose.

Ora quasi tutta l'Europa dell'Ovest ha vissuto bene per molti anni, la vita di strada e stata veramente per pochi e sono venuti su altri divertimenti sempre piu 'borghesi' per la maggioranza, anche di working class. Una certa street culture e rimasta piu diffusa dove comunque era piu 'nel sangue' la violenza day by day, non intendo quella di malavita, quindi piu nel nord che nel sud.

Oggi anche la e molto ma molto diminuita: dieci anni fa un inglese che il lunedì arrivava con l'occhio nero in ufficio almeno con i colleghi si faceva una risata, oggi e piu facile che lo guardano male come qua.

In tutto questo arrivano, arriviamo, quelli dell'est. Che poi est è una troiata che molti di voi prendono cosi senza pensarci. Un Estone e tanto diverso da un bulgaro o un rumeno come uno spagnolo da un norvegese. L'unica cosa in comune e che tutti hanno 'sofferto' piu di voi nelle ultime tre generazioni e che comunque certe cose culturali sono ancora ben fisse là. Cè durezza e cè cattiveria diffusa ancora e se all'inizio guardavano a ovest per 'organizzarsi' poi un poco alla volta hanno superato tutti i vostri limiti perche avevano, in genere, molto meno da perdere.

Sembra che questo 'massacro' di inglesi è una novita: cè stato di peggio. Quando nel 99 si erano dati appuntamento nel parco per Polonia - Inghilterra gli inglesi erano tra il meglio del melio da tutta inghilterra ed erano stati fatti a pezzi. con le mani, con i coltelli con le asce. che il vento era cambiato si vedeva gia la. Ora la differenza e che sì, vanno in trasferta.
Poi cè tutta la questione di ustawka, degli sport, degli allenamenti ecc. Che puo non piacere, anxi non iace a nessuno tranne a chi lo fa. Come dice qalcuno è hooliganismo 'portato fuori' dall'hooliganismo.

Pero - e io qui l'ho detto mille volte - cè una bella differenza fra fare solo quello e fare quello senza dimenticarsi la strada. E qando poi, in strada, si arriva vicini vicini, i risultati purtroppo si vedono. Come dice assenza puoi tagliarli, pero accontentati che lo fai qua e non farti vedere la, perche prima o poi te la faranno pagare, magari con un machetre al posto del tuo serramanico. Anzi la faranno pagare di sicuro a qalcun altro che non ha fatto nulla.

E io prevedo - ma forse mi sbaglio . che come tutti hanno guardato per quaranta anni piu o meno agli ingglesi perche prendevano o davano ma erano sempre dappertutto e casini dappertutto, nei prossimi anni sempre piu guarderanno a loro.

Beh dai qualche ragionamento e qualche riflessione io credo che comunque vada fatta in ogni caso, questo a prescindere da cosa possono scrivere i giornali...

Non entro nel caso specifico perchè non so cosa sia successo e soprattutto perchè io per per primo mi rendo conto che il fatto vede protagonisti i milanisti ma poteva al loro posto veder coinvolte tante altre tifoserie (noi in primis), quindi di puntar il dito non mi interessa proprio.

Però io credo che una volta tanto un limite bisognerà pure iniziare a darselo prima che i morti si moltiplichino, ma non per i media o per le misure repressive, ma proprio per noi stessi, perchè poi va bene tutto ma non si può manco pensare di andare in trasferta sapendo che quello seduto due posti affianco a te ha voglia di bucherellare il primo che gli capita sotto tiro senza manco sapere che cazzo sta facendo, io credo che a un certo punto dovrebbe pure subentrare un minimo di coscienza in noi stessi.

Poi capisco che potrà passare per il solito discorso populista ed amen, ripeto che non è un'accusa ai milanisti, perchè io per primo nel mio piccolo ho deciso ad un certo punto di dire basta alle trasferte in pullman proprio perchè so che anche nella mia tifoseria il minchione che ha un morto in canna esiste sicuramente, e allora a quel punto preferisco muovermi per i cazzi miei in macchina con quelle 4-5-10 persone di cui mi fido ed amen, anche perchè poi oltre all'aspetto morale, bisogna pure iniziare a farsi due conti sul fatto che ormai se su una carovana di pulmann succede quello che è successo sabato tu che magari eri 2 km rischi di trovarti con un daspo sulla testa o ancora peggio...
e manco gli si può dar torto, perchè se questi si trovano con due persone in gravi condizioni e nessuno che ovviamente ha visto nulla, che volete che facciano se non del dubbio iniziare a buttare dentro tutti nel calderone? su, mica possiamo sperare che siccome nessuno parla, allora questi si rassegnano e lasciano correre tutto...
E' per questo che dico che secondo me nel 2016 è ora di iniziare a distanziarsi da certe deviazioni, ma non per chissà quale mentalità ideale, per noi stessi e basta

non è che se in altri siti dicono cazzate tu devi venire a sparare merda sui cavesi ( perchè accusarli di fare cinema è sparare merda sui cavesi), si può solo apprezzare l' azione che hanno fatto ( davvero d' altri tempi), in quelle occasioni non è che stai a pensare e ma se mo vado li sotto poi quelli non possono fare niente,si va e basta. Poi anche i reggini erano pronti ok, cioè anche quanto si fa qualcosa si critica. Per me sono state belle scene stop. Senza nulla togliere a nessuna delle due tifoserie, ai cavesi per l' azione e ai reggini che erano pronti in caso di contatto!!

Ultras Rimini LIBERI!

Come sempre rispetto per voi Scip. Piazza “minore” solo sulla carta. La mia stima è cosa nota ma tanti sono molesti solo per qualche anno e dopo tornano nell’oblio. Voi invece ci avete messo la faccia a più riprese nonostante le bastonate giuridiche di questi anni che avrebbero ammazzato curve ben più grandi.
Non dico solidarietà perché so già che se ci sarà da fare vi si troverà sempre al proprio posto.