VERONA. La Digos di Verona ha arrestato un ultra scaligero perchè responsabile, assieme agli altri due tifosi bolognesi fermati anch’essi, di violenze in occasione dell’incontro di calcio disputatosi al «Bentegodi» domenica scorsa fra l’Hellas Verona ed il Bologna. Le due tifoserie sono divise da forte rivalità, come dimostrato dai gravi incidenti verificatisi prima della partita di andata, svoltasi nel capoluogo felsineo lo scorso 6 ottobre, quando un ultrà veronese venne accoltellato da un tifoso rivale. Secondo quanto si è appreso l’ultra veronese, coinvolto nei precedenti incidenti, avrebbe agito per vendetta contro i bolognesi.
La scorsa domenica una parte di tifosi veronesi ha atteso dalle 10 del mattino l’arrivo dei bolognesi, secondo quanto accertato dalla Digos scaligera, per vendicarsi dell’aggressione subita ad ottobre. A capo del gruppo di ultras scaligeri Luca Della Pellegrina, coinvolto per l’aggressione al fratello gemello, che avrebbe assalito i rivali nonostante fossero stati scortati dalla polizia in un’area riservata. Gli agenti sono riusciti a disperdere i facinorosi e ad evitare il peggio. La Digos, sulla base dei filmati, ha raccolto una serie di elementi che hanno portato oggi ai nuovi provvedimenti. La polizia era intervenuta anche dopo la gara d’andata, arrestando cinque persone (l’accoltellatore bolognese e quattro ultras scaligeri) e denunciandone altre in stato di libertà. Usufruendo della normativa speciale che consente di allargare fino a 48 ore la flagranza del reato, stamane la Digos di Verona in collaborazione con quella di Bologna, dopo aver visionato le immagini dei sistemi di video sorveglianza, ha bloccato tre dei presunti autori dei disordini accaduti prima della partita, quando un gruppo di facinorosi locali aveva provato ad assaltare, provocandone la reazione violenta, gli oltre 400 ultras felsinei che avevano raggiunto con notevole anticipo l’impianto sportivo. Solo l’intervento dei reparti di polizia, i quali si erano tempestivamente frapposti tra contendenti che si stavano scagliando reciprocamente oggetti contundenti, aveva evitato un pericoloso degenerare delle violenze.
A BOLOGNA. Due tifosi del Bologna, appartenenti al gruppo Forever ultras - uno di 44 anni e uno di 38 - sono stati prelevati, stamattina, nelle loro case e condotti in questura dagli uomini della Digos. I due ultrà - a quanto appreso - sono stati portati in questura per provvedimenti nell’ambito delle indagini sui tafferugli avvenuti domenica in occasione della trasferta dei tifosi rossoblù a Verona, per la partita tra gli scaligeri padroni di casa e il Bologna. Lo scorso 6 ottobre, in occasione della sfida al Dall’Ara tra le due formazioni c’erano stati tafferugli, fuori dallo stadio, fra le due tifoserie. Tre tifosi del Verona erano rimasti feriti in un contatto con i sostenitori rossoblù. Uno di loro aveva ricevuto una coltellata in un braccio, un altro una bottigliata in testa. Per quei tafferugli, erano stati arrestati - nei giorni seguenti la partita - un tifoso del Bologna e quattro del Verona, mentre un altro supporter scaligero era stato denunciato a piede libero. Gli ultrà sottoposti a provvedimenti restrittivi sono i bolognesi *************, 45 anni, di San Giovanni Persiceto, e **********, 38 anni, di Anzola dell’Emilia, entrambi con precedenti denunce, per i quali il pm ha disposto gli arresti domiciliari in attesa della convalida del gip. Il veronese arrestato èxxxxxxx 29 anni; per lui il processo è stato fissato per aprile. Quest’ultimo è il fratelloxxxxxxx l’uomo che lo scorso 6 ottobre venne ferito gravemente nei tafferugli tra gialloblù e rossoblù.
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