Mille persone, sponsor ad invito, iniziative atte unicamente a suscitare clamore mediatico, campagne abbonamenti ridicole, società fallite, società fallite in passato che hanno pulito i conti, società scoperte a truccare, società che l'hanno fatto e non sono state beccate, società con tesserati dopati...
Se continuassi, probabilmente potrei scrivere un libro, di quelli simil mattone.
Il ncov 19 ha intaccato la parte forse più pulita, la miccia che rendeva tutto unico, e che da piccolo mi ha letteralmente stregato. Si, prima di vedere le varie Juventus, o compagini nazionali, o qualsiasi partita da bambino, io mi innamorai dei cori, dei tamburi, e del colore dei fumogeni.
Poi tale fenomeno porta con sé mille contraddizioni, e di certo contiene elementi di rancore, di odio, di scontri, anche purtroppo interni, di dissidi.
Ma da vecio, dal lockdown, osservando in maniera disinteressata il giuoco, notare quanto è ridicolo il tutto senza il calore di una curva mi ha passadossalmente rallegrato.
La cornice, a volte, è più preziosa di un quadro; e se certi interessi renderanno tale sport elitario, alla stregua di sport individuali nati per i benestanti, e se addirittura i figli d'arte saranno privilegiati, rendendo già gli esordi un mondo distorto e desolante, qualcuno qui può dire che in una discarica pallonara, ci si è divertiti.
La mia curva, la sud, la vecchia e cara sud probabilmente è in stato moribondo, ma cavolo, dentro il mio cuore rimbombi, come un ruggito, come un simbolico e disinteressato atto d'amore, come una fede incrollabile. Non sono fra quei 1000, quei spalti e chi ne gestisce i freddi interessi allontanano certi invasati, ma sono fra i molti, tanti, che hanno una curva, un coro, un'ideale, dentro con sé.
Se è da tempo che è morto il calcio, non fare mai morire quella parte di voi, MAI.
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