Pierluigi Spagnolo - "I ribelli degli stadi, una storia del movimento ultras italiano"
Casa Editrice: Odoya (Bologna)
Anno: 2017 (aggiornato a maggio)
Pagine: 285 (comprese foto in bianco e nero)
Personalmente, il miglior libro sulle vicende ultras italiane che abbia letto. Chiaro, conciso, informato, non parla mai per sentito dire ma, soprattutto, non è fazioso. Pierluigi Spagnolo è un giornalista, oggi alla Gazzetta dello Sport, ma ha alle spalle una militanza nella curva del Bari; riesce benissimo a fondere le due cose,
dando a Cesare quel che è di Cesare e non facendo passare gli ultras come teppisti a priori, ma neanche salvandoli in toto. Insomma, come è giusto che sia.
Non ha paura di stigmatizzare l'operato dei suoi colleghi giornalisti (forse le parole più dure sono proprio per loro), né il pensiero comune dell'opinione pubblica o l'inefficienza della tessera del tifoso; ugualmente, non evita di sottolineare le infiltrazioni malavitose "laddove ci sono soldi", ossia nelle curve delle grandi città. Fa analisi corrette sulla violenza, sulla TdT, sulle TV a pagamento e su molte altre cose.
In tutto ciò, vi è un sottofondo socio-psicologico: l'autore spesso e volentieri cita e fonda il suo pensiero su saggi di sociologi e psicologi, dando un'autorevolezza non indifferente al suo lavoro.
Unica pecca? Per tutta la carne che c'è al fuoco, 280 pagine sono poche e talvolta sembra di star leggendo una carrellata di notizie, intervallate da brevi riflessioni. Il rischio, comunque, sarebbe stato quello di rendere il libro non fruibile a tutti, cosa che invece è.
Lo consiglio