| Avevano esposto FIGHTERS e l’avevano pagata cara, abbastanza direi…
Ma tutto questo ancora non bastava, non poteva bastare a uno come D in assoluta, splendida, forma
Il derby è finito, l’abbiamo vinto, mi pare (confesso un certo disinteresse per questi particolari ininfluenti) ed abbiamo seriamente intenzione di entrargli in curva Ci organizziamo e dopo un paio di insulti nello stadio che si svuota usciamo
Non arriviamo neanche alla fine di via Filadelfia (lato c.so Agnelli) che veniamo “caricati” dalla massa di tifosi normali in chiara fuga, è un attimo e realizziamo che i granata stanno già arrivando dalla tribuna
Il nostro faro, con calma olimpica, pretende di andare avanti Lui e i suoi fidi scudieri (in particolare Mxxxxxxx) portandosi dietro, sulle spalle, una bara listata a granata (una volta si usava fare così) Per noi “giovani” è assolutamente vietato ed impensabile obiettare, ci viene lasciata ampia libertà di azione, è vero, ma sempre un metro dietro al capo, idem anche per gli indiani (come sempre i più decisi), alcuni personaggi storici vergognosamente si defilano mimetizzati tra la gente normale…
Arriviamo all’incrocio e loro, da circa metà corso Agnelli, partono a razzo, sono tanti, si riconoscono i korps nella loro ostentazione di superbia, con i loro look ben curati, con la loro presunzione…. sassi e bottiglie come fosse una nevicata la sera di Natale, noi abbiamo un’unica certezza: lì davanti ci sono almeno una ventina di gobbi-conigli che si sceglieranno con cura il cugino da cui prenderle
quando li abbiamo abbastanza vicini e nel momento in cui loro hanno ormai esaurito lo spunto migliore, le nostre file “giovani” fino ad allora defilate danno inizio allo spettacolo di fuochi d’artificio che avevano scrupolosamente preparato per l’occasione: razzi,… e poi razzi e poi razzi e poi ancora e poi altri razzi..
i traccianti solcano l’aria, l’effetto sorpresa è fenomenale, i porks si distinguono nel salto delle transenne del tram e la cosa gli costa ora un paio di rayban, ora una sciarpetta profumata…
per la maratona è caporetto
ma sappiamo che come sempre domani sentiremo che i gobbi-conigli sono scappati e le hanno prese, anche se D sta usando la bara a mo’ d’ariete contro un cancello laterale della maratona, e non nel disperato tentativo di trovarvi rifugio
insistiamo, se ci avessero aperto probabilmente avremmo chiesto un gemellaggio ma un’azione decisa delle FdO ci costringe alla resa
a questo punto non ci resta che andare a bere qualcosa, dove però? ….conosciamo un bar li vicino, proviamo un po’ a vedere com’è….
Ora, quanto ho scritto finora è solo la premessa, ciò che seguirà voglio che sia letto con maggior attenzione ancora, se vi è possibile, perché se è vero come è vero che su di Noi sono state dette troppe volte infamie senza capo ne coda è altrettanto vero che rendere omaggio ad un nemico, come farò, non è debolezza, ne sottomissione è semplicemente una forma di rispetto per chi ha dimostrato di meritarlo è lo stesso rispetto che Noi meritiamo, e rispetto genera rispetto…
cosa è accaduto oltre quel cancello non si sa, certo che a qualcuno sono girati i coglioni, si dice che siano volati schiaffi, affari loro…
Noi siamo tornati indietro e con il morale alle stelle per la bella giornata siamo al fondo di via Filadelfia, stavolta lato corso unione, direzione sweet, non siamo più tutti quelli di prima ma ci siamo, soprattutto le nuove leve
stiamo attraversando il piazzale, quando da dietro il benzinaio adiacente all’attuale bar matricola saltano fuori una ventina dei loro
sono la prima linea, certamente non i fighetti/korps di prima, noi siamo il doppio, eppure sentiamo che qualcosa ci manca, Lui ci manca
abbiamo le palle di affrontarli, come ?, direte, se eravate il doppio? Ci vogliono le palle per un incontro due contro uno? SI, ci vogliono le palle.
Ho ancora davanti agli occhi la scena del loro M che si fa largo in mezzo a noi, da solo, con i soci a debita distanza, regale come un leone che difende la sua maestà da un branco di iene, ecco quello noi eravamo… Come in un documentario della national geographic, lui, M, il leone da solo in mezzo a noi branco di iene
Non ci furono vincitori ne vinti, fu per lui la conferma di uno status, della sua maestà, fu per noi un onore affrontarlo, restare lì, attori, protagonisti
Durò un minuto, sembrò un’eternità
Saluti gobbi
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