CITAZIONE (zerodue @ 27/7/2015, 14:54)
si Padova ti piace fino a che non ti arriva la digos a casa alle 6 di mattina.
Da li in avanti...non ti piace più.
non ne sono così sicuro
Guerriglia ultrà sulla statale, due padovani denunciatiA Calalzo volano insulti, bottiglie e sanpietrini tra tifosi di Padova e Spal, statale 51 bis chiusa per alcuni minuti
26 luglio 2015 Corriere delle alpi
CALALZO. Caschi, aste di bandiera e bottiglie. Da una parte all’altra della strada, davanti agli increduli automobilisti di passaggio e ai residenti.
È finita prima di cominciare, già nel pomeriggio, la “notte biancorossa” (in programma ieri sera a Pieve di Cadore) per due tifosi del Padova, fermati dalla polizia a seguito degli scontri con gli ultras della Spal avvenuti sulla statale 51 bis, a Calalzo. Inizialmente si era sparsa la voce che fossero sostenitori del Vicenza, ma le successive indagini hanno portato gli uomini della Digos a identificare gli “avversari” dei biancoscudati con i sostenitori ferraresi. La Spal, infatti, ha trasferito da poco la sede del suo ritiro estivo ad Auronzo, dove resterà fino al 29 luglio e dove proprio ieri pomeriggio ha affrontato in amichevole nella località cadorina il Vicenza. Le due tifoserie si sarebbero incrociate fortuitamente per strada. Possibile, visto che le sedi dei rispettivi ritiri distano poco più di 15 chilometri tra loro.
Erano da poco passate le 16 quando all’altezza del semaforo di Calalzo, sulla statale 51 bis, due furgoni e alcune auto si sono fermate sul ciglio della strada. Dai mezzi sono scese diverse persone e subito hanno cominciato a volare insulti, bottiglie e qualsiasi altro oggetto a disposizione. Da una parte una ventina di tifosi del Padova (in ritiro a Pieve di Cadore), dall’altra una decina di fedelissimi della Spal, che stavano appunto raggiungendo la sede del ritiro della loro squadra del cuore. Un lancio di oggetti così fitto da bloccare per qualche minuto la circolazione sulla statale e costringere i residenti della zona a chiudere porte e finestre. Immediata la telefonata alla polizia, ma quando gli agenti sono giunti sul posto degli ultras non c’era più traccia: a terra solo vetri, aste di bandiera e alcuni caschi. «Sono stato avvisato di quello che stava succedendo, che la statale era bloccata per scontri tra tifosi, in strada, ma quando siamo arrivati sul posto c’era solo la polizia che stava ascoltando i residenti, visibilmente scossi», spiega il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. «In strada vetri ovunque, aste di bandiera. Ho parlato con gli agenti sul posto e mi hanno informato che si trattava di uno scontro tra due gruppi di ultrà, mentre i residenti riferivano di scene da guerriglia urbana».
Immediate sono scattate
le ricerche, che pochi minuti più tardi hanno portato al fermo di due tifosi padovani: in auto avevano oggetti “atti ad offendere”. Sono stati quindi accompagnati negli uffici della Polfer di Calalzo e, una volta identificati, è scattata nei loro confronti la denuncia. (ma.ce.)
Guerriglia tra tifosi: gli ultrà di Padova e Spal si stavano aspettandoÈ la pista sulla quale si concentrano le indagini della polizia Sequestrati sampietrini e spranghe, Daspo ai due denunciati
di Marco Ceci
27 luglio 2015 Corriere delle alpi
CALALZO. Tondini di ferro ricoperti di plastica per farli sembrare aste per le bandiere, caschi, sampietrini, parastinchi, ombrelli e bottiglie. Anche due stampelle. Un arsenale così completo ed elaborato (quello sequestrato dalla polizia) che riesce davvero difficile credere a un incontro puramente casuale tra gli ultrà di Padova e Spal, che sabato pomeriggio hanno dato vita a scene da guerriglia urbana a Calalzo, bloccando per alcuni minuti il traffico sulla statale 51 bis.
Guerriglia ultrà sulla statale, due padovani denunciati
A Calalzo volano insulti, bottiglie e sanpietrini tra tifosi di Padova e Spal, statale 51 bis chiusa per alcuni minuti
Una pista, quella dell’incontro premeditato, sulla quale si starebbero concentrando le indagini del Commissariato di Cortina e dei reparti Digos delle questure di Belluno e Padova, che poco dopo gli scontri erano riusciti a intercettare nelle vicinanze almeno due auto con a bordo tifosi coinvolti. In una di queste auto, con a bordo due quarantenni tifosi biancoscudati (uno di loro già colpito in passato da Daspo) i poliziotti avevano rinvenuto e sequestrato parastinchi, due caschi, un paio di stampelle, aste di ferro ricoperte di plastica, bottiglie e sampietrini. Materiale atto ad offendere per il cui ingiustificato possesso sono stati denunciati a piede libero i due soggetti (rilasciati già in serata dopo l’identificazione effettuata negli uffici del posto Polfer di Calalzo), nei confronti dei quali sono oltretutto già state avviate le procedure per il Daspo.
Non l’unico sequestro, comunque. Sul luogo degli scontri gli agenti hanno rinvenuto altri sampoietrini, ombrelli rotti, bottiglie di vetro, fumogeni e spranghe di ferro mascherate da aste di bandiera.
Scontri in merito ai quali, nelle prossime ore, saranno nuovamente sentiti i testimoni oculari, in prevalenza residenti, che avevano riferito di una ventina di persone, alcune delle quali con il volto oscurato dai passamontagna, che si lanciavano di tutto, fumogeni compresi.
Un primo gruppo di ultrà era stato notato da residenti e passanti poco prima degli scontri, in sosta alla gelateria Dolce Freddo. Lì, pochi minuti dopo, erano arrivate altre auto con a bordo tifosi, uno dei quali si è subito diretto al vicino semaforo pedonale, facendo scattare il rosso per i veicoli in transito. A quel punto sono partiti cori, insulti, fumogeni, seguiti da un fitto lancio di bottiglie e sanpietrini, bloccando per alcuni minuti la circolazione sulla statale 51 bis. Una vera e propria guerriglia, anche se non ci sarebbero conferme sul fatto che i due gruppi siano venuti materialmente alle mani. Le indagini condotte dalla polizia anche nelle strutture ospedaliere provinciali non hanno infatti portato alla luce casi di persone che sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari per ferite riconducibili a rissa.
Ultrà che dopo i tafferugli a Calalzo erano stati segnalati a Domegge, in un’altra gelateria, ma una volta giunte sul posto le forze dell’ordine non hanno trovato soggetti riconducibili agli scontri avvenuti poco prima a Calalzo.