CITAZIONE (asroma85 @ 11/11/2016, 15:21)
lo so che gli inglesi quando hanno l'occasione sono sempre pronti, di questo gliene va dato atto per quanto a me stiano sul cazzo.
Quello che dici è vero..il fenomeno ultras come lo conosciamo oggi noi in Italia non è mai esistito in inghilterra nel senso che diciamo che in occasione delle partite tutto (scontri e tifo) veniva ed accadeva in maniera più spontanea..se permetti però anche in Italia era così i tempi d'oro..chiunque ha vissuto quei tempi sa cosa sto dicendo. oggi è tutto più costruito, voluto e pensato. Per i miei gusti anche sin troppo. io vedo un enorme differenza tra chi si definisce ultras oggi e chi lo era prima. Prima chi era ultras neanche conosceva tutti questi termini da "filosofo" tipo mentalità, onore de qua e de là, rispetto per Tizio Caio e Sempronio e via dicendo. Prima si faceva, si portava a casa e si restituiva. Stop. Senza troppe seghe mentali e professori da una parte e dall'altra. Prima se ci si scontrava lo si faceva perché prima di essere ultra si era tifosi della propria squadra e della propria città. Oggi ci si scontra in primis perché si è tifoso e bisogna mantenere in alto il nome del gruppo o addirittura per idee politiche. Negli ultimi derby dalla parte opposta ce stavano i polacchi col braccio destro alzato! Ma a che semo arrivati? Forse la fine del mondo ultras non è stata solo per la repressione ma perchè col tempo in questo mondo si sono fatte entrare idee e personaggi a cui del tifo non è mai fregata un cazzo.
D'accordo su quasi tutta la linea! In particolare, in merito alla parte evidenziata: se si ha occasione di fare due chiacchiere coi vecchi (over 45 dico) in seguito a certe situazioni si vede che non tutti hanno quella propensione all'onore delle armi e al "bravi tutti", con la quale io sono invece "cresciuto"... c'è ancora quell'attitudine sanguigna da "ve tajom le gambe col podet" [traduzione in calce
] che è, e rimane, la nostra croce e delizia.
Poi è chiaro, sto generalizzando: molti altri vecchi sono filosofi e professori come i ventenni e forse più, però insomma è una cosa che in qualche modo ho potuto constatare.
Ma quale onore delle armi!se si prendeva, si tornava a casa e si aspettava la prossima occasione per restiutire il doppio! e molto spesso lo si faceva con la voglia di distruggere il nemico e si usava di tutto per farlo. Chi ha vissuto certe trasferte ed ha un minimo di onestà ti dirà che era così sia che andavi a Genova, Torino, Napoli o Roma. Altro che le finte verginelle di oggi. Una volta certe trasferte dovevi sentirtela di farle e avevi addosso un adrenalina che cominciava un giorno prima della partenza. Chi ha questi ricordi non li può cancellare e far finta che siano stati altri.
Quanto alla politica e ai personaggi credo che, bene o male, siano cose che ci sono da sempre.