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| CITAZIONE (papubi @ 9/12/2019, 13:05) non era nemmeno la maglia ma i pantaloncini lo ha lamato per un paio di mutande usate... sembrerebbe che il motivo in realtà sia riconducibile a vecchi rancori... L’aggressore, 34 anni, fa parte di un gruppo di ultrà mantovani, anche se è considerato un tifoso «occasionale», ed è stato subito fermato dalla Digos. Dopo un lungo interrogatorio è stato rilasciato con una denuncia a piede libero per lesioni. Secondo gli inquirenti dietro l’accoltellamento di domenica sera non ci sarebbe una banale lite tra tifosi per un «trofeo» da riportare a casa.
La causa sarebbe invece da ricercare in un precedente episodio avvenuto domenica 1 dicembre in occasione della trasferta dei rossoneri nella città ducale per Parma-Milan (0-1). In quella circostanza ci sarebbe stata una violenta discussione tra alcuni membri del gruppo «Nervi tesi» – di cui fa parte la vittima dell’accoltellamento – e tifosi rossoneri arrivati da Mantova. Il «casus belli» sarebbe da ricercare nel posizionamento dei vari gruppi ultrà su un bus navetta che conduceva i supporter allo stadio. I «mantovani» non avrebbero rispettato le disposizioni e a quel punto sarebbe nata la lite con alcuni membri dei «Nervi tesi». In quell’occasione il ragazzo denunciato per l’accoltellamento di Bologna sarebbe stato picchiato dai rivali.
Così domenica sera è arrivata la vendetta a colpi di coltello. Un episodio sul quale ora cercheranno di fare luce le indagini della Procura e della Digos di Bologna, ma anche dei loro colleghi milanesi che negli ultimi anni hanno più volte indagato su tensioni e pestaggi avvenuti nella Curva Sud rossonera.Corriere.it-------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Esulta e lancia un bicchiere di birra in plastica: daspo in arrivo e gli ultrà scioperanoLa storia sta colpendo tutti e da un paio di giorni non si parla d’altro nel mondo ultras italiano. Le storie di repressione, così come viene definita dal mondo ultras, sono innumerevoli, ma stavolta nessuno poteva immaginarsi che si arrivasse a tanto. A Pordenone, durante l’esultanza per un gol un tifoso ha lanciato in aria (e non in campo) un bicchiere di plastica: adesso rischia fino a 12 anni di Daspo. Ieri il suo gruppo, Bandoleros Pordenone, ha emesso un comunicato per annunciare lo sciopero del tifo nei primi 15 minuti del match Pordenone- Crotone, in programma oggi. Questo il comunicato: "Sapevamo bene che con il passaggio in Serie B gli occhi puntati su di noi sarebbero aumentati. E vogliamo essere chiari, il ruolo di vittime lo lasciamo ad altri, abbiamo sempre pagato i nostri sbagli in silenzio e senza fiatare. Ma la quotidiana repressione sta rasentando il ridicolo. Già dal precampionato avevamo intuito con minacce, avvisi e quant’altro che i tutori dell’ordine volessero fare la voce grossa, come sta accadendo adesso. Uno dei nostri ragazzi rischia la diffida, di almeno 7 anni, fino a 12 per recidività. La sua colpa? Il fatto di aver lanciato un bicchiere di birra di plastica in un momento di esultanza per un gol. E non è nemmeno finito in campo. In più dall’anno scorso stanno arrivando multe assurde, proprio questo settimana per aver sventolato una bandiera non autorizzata. La stessa bandiera che aveva passato i solerti controlli qualche minuto prima e che non contiene né immagini né scritte violente o volgari, solo l’immagine stilizzata della città e il nome del gruppo. Per questi e altri motivi domenica 8 dicembre nella partita entreremo dopo 15 minuti dall’inizio della partita. Il nostro spicchio di tribuna rimarrà vuoto per ribadire a Questure, Prefetti e chi per loro che senza tifo non c’è calcio” Fonte
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