VIVERE ULTRAS forum: I colori ci dividono, la mentalità ci unisce! (dal 23/01/04)

Votes taken by Gruppo Svarione 1998

view post Posted: 16/11/2018, 12:57     +1Stagione Italiana 2019-2020 - Scontri/incidenti Italia
CITAZIONE (Tolleranza ZERO @ 15/11/2018, 11:08) 
Nessuno ha mai detto che a Milano sono tutti conigli anzi sappiamo bene che negli anni 80 a Milano non si passeggiava (e non mi riferisco solo al calcio ma parlo di vere e proprie zone franche) il fatto è che la vostra ironia è fuori luogo e le vostre accuse velate di connivenza con polizia e steward STOMACHEVOLI.

E comunque il derby di Milano con il PNB è diventato uno dei più noiosi di sempre e questo è innegabile. Siamo passati dai coltelli, le pistole, le invasioni di curva alle strette di mano tra capi ultras in TV.

Concordo con te in merito all'ultima parte del tuo intervento. Ho già espresso in più occasioni la mia antipatia verso questo patto perchè un derby è un derby e la "supremazia" in città è una cosa che deve essere viscerale dentro di noi. Con questo non vorrei tornare alla situazione degli anni 80 perchè sarebbe come passare da un estremo all'altro ma una via di mezzo ci starebbe bene.
view post Posted: 9/10/2018, 13:22     +1Stagione Italiana 2019-2020 - Scontri/incidenti Italia
Ricambio si, ricambio no, ricambio forse ma questo personaggio o vive all'estero e in Italia ci mette piede solo per le vacanze e le feste raccomandate oppure, e sarebbe la prima volta, ha le spalle talmente coperte che la frase "tu non sai chi sono io" ha un senso.
Uno che pubblicamente fa nomi e cognomi, posta telefonate, vuole un "riconoscimento" in curva sud, da appuntamenti............più che stupido mi sembra uno con dietro o davanti qualcuno di spessore.

Però proviamo a pensare: I True Boys conquistano il loro posto in curva sud con tanto di striscione. Durante Napoli - Juventus scoppiano tafferugli tra le opposte tifoserie. Qui un gruppo di gobbi si traveste da pulcinella e riesce a sottrarre ai True Boys lo striscione i quali, secondo mentalità, devono sciogliersi :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Il resto nel prossimo video su feisbuc :D
view post Posted: 4/9/2018, 15:02     +2Stagione Italiana 2019-2020 - Scontri/incidenti Italia
Roba da prendere l'autore del video e fargli una rettoscopia col suo smartphone.
view post Posted: 13/6/2018, 07:56     +1Europa 2017-2018 - Scontri, Incidenti
Russia, chi sono i nuovi hooligan e che rapporti hanno con Putin
Sono organizzati in firmy. Combattono 20 contro 20 nelle foreste. E hanno trascorsi di collaborazione col Cremlino. Che adesso, in vista del Mondiale di calcio, ha voltato loro le spalle.


Gli hooligan russi agli inglesi: «Scontri assicurati».Saranno tenuti a bada dalla polizia e, a quanto pare, anche dalle fruste dei cosacchi del Don: i violentissimi hooligan russi non potranno far troppi danni durante la Coppa del Mondo. Ma con ogni probabilità riprenderanno a farne subito dopo. La repressione sarà solo momentanea. Perché le autorità che ora la esercitano per evitare figuracce mondiali durante Russia 2018 sono le stesse che fino a ieri hanno tollerato - e a volte incoraggiato, per poterle eventualmente utilizzare nel caso di tumulti contro il governo - le squadre di picchiatori bene organizzate e sommariamente ispirate al nazionalismo xenofobo (e omofobo) tipiche dell'Okolofutbola, lo strano mondo degli ultrà nel Paese di Vladimir Putin.

ARRESTI PREVENTIVI E SCHEDATURE. «L'attenzione dei servizi di sicurezza russi è molto alta», dice a L43 Piara Powar, segretario di Fare, la maggiore organizzazione non governativa che monitora gli hooligan a livello internazionale. Arresti preventivi, schedatura dei personaggi più facinorosi, chiusure di fan club si sono protratti per mesi. «Non abbiamo dubbi sulla capacità delle autorità di assicurare uno svolgimento regolare del campionato», spiega Powar, «ma il problema dell'hooliganismo russo si riproporrà presto». La pseudo-cultura che lo contraddistingue è radicata. Ed è condivisa e protetta da un sistema di potere che non storce il naso di fronte al "tifo" più impresentabile.

«I nostri tifosi non sono hooligan, sono guerrieri: potremmo regolamentare i loro combattimenti, farne uno sport, con vere e proprie gare», ha scritto sul suo sito alla vigilia di Russia 2018 Igor Lebedev, vicepresidente della Duma (la Camera dei deputati) e consigliere della Federazione gioco calcio russa. «Pensate che bello sarebbe un combattimento fra i nostri e gli hooligan inglesi, con tanto di regole codificate». E vinca il migliore, cioè noi. Lebedev fa parte del Partito liberal democratico (di nome ma non di fatto, visto che stigmatizza e dileggia ogni forma di liberal democrazia) guidato dall'ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky - un sostenitore di Putin più zarista dello zar.

IL REFERENDUM DI "ANNA LA ROSSA". A dar colore agli argomenti di Lebedev contribuisce "Anna la rossa", al secolo Anna Kushschenko, l'avvenente spia dei servizi russi con quoziente d'intelligenza 160 arrestata dall'Fbi nel 2010 negli Usa e poi rimpatriata con uno scambio di prigionieri in perfetto stile Guerra fredda. «Siete favorevoli alla legalizzazione delle battaglie tra hooligan?», è la domanda dell'informale referendum che ha lanciato sui social network. Lei, la bella Anna, da tempo lo è. «Seppur inferiori di numero, i nostri hanno massacrato gli inglesi», commentò dopo i fatti di Marsiglia - dove durante i Campionati europei di calcio del 2016 circa 200 "tifosi" russi, con guanti da arti marziali e telecamerine GoPro per immortalare l'impresa, assalirono i "nemici" d'oltremanica provocando oltre 35 feriti. «Ben fatto, avanti così», disse allora il già citato Lebedev. D'altra parte, lo stesso Putin sottolineò compiaciuto «come 200 russi abbiano potuto spazzar via migliaia di inglesi».

Dalla metà degli Anni 2000 in poi, il fenomeno degli hooligan in Russia si è trasformato, secondo un'evoluzione (involuzione?) che segue le orme di movimenti più ampi avvenuti nella società. Per tutti gli Anni 90 i canoni furono quelli della versione britannica. I gruppi di ultras si denominarono firmy, (dall'inglese "firm", ovvero "ditta"). Birra a fiumi e botte tra ubriachi. Ma la nuova generazione è molto diversa. «Niente droga e niente alcol, questi passano le giornate in palestra», dice Elena Bykova, producer del film del 2013 Okolofutbola, girato dal regista Anton Bormatov con un cast di hooligan doc. La moda delle arti marziali e del fitness - in parte promossa dallo stesso presidente Putin, judoka di livello molto fiero della sua immagine sportiva - ha cambiato radicalmente le firmy. Che somigliano sempre più a fight club e sempre meno ad associazioni di tifosi. Secondo uno studio Fare, razzismo e omofobia dilagano, tra i loro componenti.

COMBATTIMENTI A MANI NUDE 20 VS 20. Per allenarsi a fare a botte, dopo le sedute "a secco" in palestra si ritrovano la domenica nelle foreste di betulle che circondano Mosca, San Pietroburgo e le altre grandi città. Due gruppi selezionati da firmy rivali. Una ventina per parte. Niente armi, solo le mani nude. La rissa ha un arbitro che dovrebbe intervenire per evitare colpi troppo sleali, e dura poco, perché dopo nemmeno cinque minuti buona parte dei partecipanti è a terra.


Aleksandr Shprygin, supporter della Dinamo Mosca, ha partecipato ad alcuni di questi scontri, e ha avuto paura. «Il rumore delle ossa che si rompono mi ha fatto venire la pelle d'oca», dice a L43. Shprygin ha fatto parte del comitato organizzativo di Russia 2018. Era il presidente della Vop (Unione panrussa delle tifoserie), chiusa dalla polizia dopo il guaio di Marsiglia. È stato anche arrestato, l'anno scorso, in seguito a tafferugli tra le due principali firmy moscovite. «L'atteggiamento delle autorità nei nostri confronti è mutato, dopo Marsiglia e in vista del Mondiale. Siamo tutti schedati, ci controllano, sanno tutto quel che facciamo. Negli ultimi mesi, poi, gli agenti dell'Fsb (il servizio segreto interno, ndr) ci arrivano a casa per qualsiasi piccola cosa. Per arrestarci, come è successo a me. O anche solo per una lavata di testa a suon di minacce. Il dialogo è finito. Prima, invece, c'era piena collaborazione». Nel 2012 Shprygin fu invitato a un incontro di Putin con l'allora presidente della Fifa Sepp Blatter, in preparazione di Russia 2018. «Parlammo a lungo col presidente, di calcio e di tifoserie. E dopo con Blatter andai a celebrare bevendo birra».

QUANDO LO ZAR USAVA LE FIRMY. La "collaborazione" tra le massime autorità federali e le firmy degli hooligan risale almeno al 2005, secondo quanto ricostruito da Mikhail Zygar nel suo libro Vsya kremlevskaya rat (Tutti gli uomini del Cremlino), affresco dell'entourage di Putin. In quell'anno, rappresentanti delle associazioni dei tifosi più belligeranti presero parte al primo congresso di Nashi (traducibile in italiano con "nostro"), organizzazione giovanile creata dal vice capo di gabinetto del presidente Vladislav Surkov per contrastare una eventuale "rivoluzione colorata" simile a quella che era appena avvenuta in Ucraina. Gleb Pavlosky, analista politico che fece parte dello staff di Surkov, arringava i membri di Nashi sostenendo che l'Occidente considera i russi «paria e nemici» e che quindi era necessario «essere più duri, imparare a maneggiare un' arma e a opporsi con la forza all'avversario». Pavlosky oggi si dice pentito di quelle parole. Ma è difficile sopravvalutare il terrore che il Cremlino ebbe, e in parte mantiene, di una "rivoluzione colorata" in Russia. È quel terrore che spiega in buona parte l'involuzione autoritaria, e per alcuni aspetti totalitaria, del "sistema Putin".

L'atteggiamento delle autorità nei nostri confronti è mutato. L'Fsb ci arriva a casa per qualsiasi piccola cosa. Il dialogo è finito. Prima, invece, c'era piena collaborazione

Dentro gli stadi e fuori ci sarà un poliziotto ogni 30 metri, dicono le autorità. Gli hooligan russi saranno tenuti lontani dalla versione locale del nostro Daspo - che riguarda almeno 500 persone. A Mosca, a Rostov sul Don e a Volgograd, contribuiranno a mantenere l'ordine anche i militi del "Battaglione centrale cosacco" e della "Grande armata del Don", con le loro nagaiky - le tradizionali fruste di pelle con cui nel corso dei secoli i cosacchi hanno colpito i nemici degli zar assolvendo al loro storico compito di vigilantes dell'impero. Le unità cosacche, alcune a cavallo, indosseranno uniformi e saranno equiparate alle forze dell'ordine. Sono efficienti. Lo hanno dimostrato anche il 5 maggio scorso prendendo a scudisciate i manifestanti anti-Putin riuniti in piazza a Pushkin a Mosca. Né sarà la prima volta che vengono utilizzate in eventi sportivi.

COSACCHI CONTRO HOOLIGAN. Alle Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014, i cosacchi si distinsero picchiando tre componenti del collettivo punk Pussy Riot. È dal 2005 che il Cremlino ha riesumato i cosacchi per l'ordine pubblico. Subito dopo la Rivoluzione arancione in Ucraina, quando invitò gli hooligan nell'organizzazione Nashi per difendere il Paese dalle "rivoluzioni colorate" istigate dall'Occidente. Nel gioco di specchi tipico della realtà russa, cosacchi e hooligan rischiano adesso di trovarsi su fronti opposti. Non deve stupire: il potere a Mosca è "liquido", non bada al sottile e non teme di elevare l'opportunismo a strategia. Se servirà, in futuro si ritireranno fuori anche gli hooligan.
view post Posted: 10/5/2018, 15:50     +1Il Circo Medrano - Inter
Io tifavo per l'Isis, ma questi quando ti servono non ci sono mai
view post Posted: 28/3/2018, 13:55     +2Il Circo Medrano - Inter
Il problema non sono le sciarpe messe ovunque ma i pirla che le indossano con le facce imbruttite.
view post Posted: 9/3/2018, 18:08     +4AUGURI - Inter
Sono passati 110 anni da quando il mondo ti ha vista nascere; quante emozioni, quante arrabbiature, quanti sogni, quante delusioni.
Tu sei l'unica cosa a cui possiamo perdonare tutto: uno scudetto perso il 5 maggio o un derby perso 6-0, perchè sei capace anche di imprese, come il triplete, che cancellano tutte lacrime versate. Quanti viaggi fatti ovunque per sostenerti. A volte in troppi per un piccolo settore altre volte invece troppo in pochi ma non importa perchè quando gli occhi incontrano la tua maglia tutto svanisce e rimaniamo solamente noi.
Scusa se non ti frequento più come prima; è cambiata la mia vita, le mie priorità oro sono altre ma ovunque vada il mio cuore è con te e per te.
Buon Compleanno AMORE MIO!!!
view post Posted: 16/2/2018, 10:49     +2Ciao ultras! - PRESENTAZIONI
MI spiace per te. Se posso fare qualcosa non esitare a chiedere. :lol:
view post Posted: 13/2/2018, 10:16     +3Il Circo Medrano - Inter
Quando vedo queste cose sono sempre più convinto di avere fatto la scelta giusta da bambino
view post Posted: 7/2/2018, 11:09     +2(Tr)a Noi! - Inter
Atalanta-Inter, la rivalità iniziò con l’auto di Corso
I tifosi nerazzurri tentarono di rovesciarla, poi il furto dello striscione esposto in Curva come trofeo

Nel 1979 i tifosi dell’Atalanta strappano lo striscione ai Boys interisti e poi per mesi lo esibiscono come trofeo in Curva Nord. Non si sa che fine abbia fatto.

Un gruppo di tifosi atalantini attornia le auto dei giocatori dell’Inter, tenta di rovesciare la vettura di Mario Corso e ammacca quella di Roberto Boninsegna (che, essendo Boninsegna, reagisce da solo contro tutti). È il dicembre 1972, e da allora Atalanta-Inter non è più stata una partita normale. Per la gara di oggi (con 1.037 biglietti venduti nel settore ospiti) le forze dell’ordine faranno schiereranno 350 uomini, e all’interno dello stadio l’Atalanta distribuirà 300 steward contro i 200 abituali. Il timore è che la violenza ultrà possa anche oggi allungare una storia di attacchi, accoltellamenti e tafferugli che dura da quarant’anni.

Gli scontri degli anni Settanta culminano nel 1979: quattro arresti, 26 denunce, un blocco stradale, una sassaiola, il vicequestore ferito. Più il furto dello striscione dei «Boys» interisti, poi esposto a lungo in Curva Nord come preda di guerra. Il copione si ripeterà ogni stagione per decenni. Ma nessuno poteva pensare che si potesse arrivare a vedere un motorino fatto rotolare sugli spalti. Nel 2001 centinaia di atalantini sciamano verso San Siro in scooter. Il Booster di un tifoso di Seriate viene rubato, issato al secondo anello e spinto per la gradinata a calci. Da allora ogni partita è una vendetta.

Nel maggio 2007 alla stazione di Terno cinquanta atalantini assaltano il treno degli interisti con sassi, bastoni e bottiglie. Duecento milanesi scendono e scatenano mezz’ora di battaglia lanciando anche le poltrone del treno. La risposta degli interisti arriva, a sorpresa, nel settembre successivo alla partita di Prima categoria tra Cologno Monzese e Bonate Sopra, squadra in cui giocava il capo ultrà Claudio «Bocia» Galimberti: assalto al pullman, rissa e un accoltellato. Nel gennaio 2009 sono gli atalantini ad assaltare l’autobus degli interisti, che poi al Comunale rispondono tirando tre petardi fra i bergamaschi ferendone uno al volto. Gli scontri a fine gara (con il sindaco di Gandosso a fare da vedetta) confluiranno nel maxiprocesso contro la violenza ultras con 143 imputati per episodi avvenuti tra il 2006 e il 2012.

Nel novembre 2012 una quarantina di atalantini circonda e danneggia un’auto della questura che scorta cinque bus con a bordo 800 tifosi dell’Inter. Ma poi al Comunale i due fronti vengono tenuti distinti. Nuovo agguato nell’ottobre 2013: l’autobus degli interisti viene aspettato al casello autostradale di Bergamo e trasformato in un bersaglio di una sassaiola che sfonda anche alcuni finestrini. Si è dovuto aspettare il febbraio 2015 per vedere un’Atalanta-Inter senza scontri e senza tensioni. Ma anche senza tifosi. Le violenze del post-partita con la Roma di tre mesi prima aveva convinto la questura a riservare l’ingresso allo stadio ai possessori della Tessera del tifoso, lasciando così gli spalti semideserti. Si spera che la tregua resista anche oggi e non ricominci la guerra fra due tifoserie unite dagli stessi colori e divise da pochi chilometri d’autostrada. Ma ancora ieri gli atalantini in Rete scandivano: «Il vero cuore nero-azzurro è di qua dell’Adda».
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