Il matrimonio di Jober
A dirla tutta non è che ci credevamo tantissimissimo, iniziò a sparlare di matrimonio, di chiesa, di verbo del santo padre e noi tutti ci eravamo già gonfiati i coglioni, pensavamo fosse una delle sue solite immersioni in un argomento nuovo. Si perché Jober che è mio fratello, è molto simile a me, c’ha degli innamoramenti improvvisi e viscerali, può essere il kite surf, la pesca subacquea, il ciclismo, il podismo, i puzzle, i dardi, il teatro finnico, gli indiani d’america… insomma quando c’abbiamo un argomento o una cosa che ci piace, la viviamo intensamente con lo stupore di non essercene innamorati prima, la differenza è che per lui st’innamoramento gli è sempre venuto facile anche con le femmine di ogni specie e colore. Conseguentemente quando iniziò a dire che si sarebbe sposato, si scommetteva più sul tempo che si sarebbe stufato della cosa, perché avevamo già vissuto l’innamoramento dell’argentina, del ristorante, del cavallo etc etc. Poi invece è andato davvero a fare il corso pre-matrimoniale, ha imparato i salmi e ci ha cacato il cazzo a tutti con i filistei e i corinzi, che ci dipingeva come due tifoserie cazzute del tempo per farceli risultare simpatici, a sto punto… ci è toccato tirar fuori dagli armadi gli abiti da pettinati. Prima di arrivare a venerdì 1 giugno siamo andati a correre insieme nel parco, sparlando amabilmente dei nostri amici, come due vecchie zie, ragionando sull’infedeltà, valutando la nostra età e di come siamo ancora decisamente immaturi e superficiali nel nostro navigare sulla vita, in queste corse mattutine mi sono sentito ancora più vicino al mio amico, e il suo nuovo progetto di costruzione della famiglia mi è diventato sempre più famigliare cosicché ho suggerito anche colore delle calze, ho espresso opinioni sul colore della cravatta, dove comprare i gemelli per la camicia e sulla più adatta calzatura da utilizzare in questa importante cerimonia, mi pareva d’essere in sex in the city.
Nonostante Jober palesasse una certa distensione, quando è arrivato nei giorni precedenti al matrimonio ha iniziato ad assumere quell’espressione tipica che si ha nel derby, venerdì, al suo matrimonio, aveva assunto una colorazione tipica dei cachi acerbi ed era così tirato che ricordava Kermit la rana dei Muppet.
Io sono uscito dall’ufficio alle 13.50 circa, sono andato a casa e mi sono buttato sotto la doccia, poi ho iniziato la vestizione ed ho perso tempo nel scegliere le calze, quindi ho infilato la cintura saltando un passante e dopo essermi buttato in una pozzanghera di profumo sono andato a prendere The Beauty che è più comodo di uno stronzo galleggiante.
L’ho chiamato un kilometro prima di arrivare sotto casa sua intimandogli di scendere immediatamente, mi ha fatto aspettare 2 minuti e si è presentato con occhiale nazi, cravatta azzurra lazio e completo grigio antracite con impercettibile gessatura, appena mi vede tira un porcodeo e mi insulta perché io non c’ho la cravatta
The Beauty: sei un pezzo di merda ! adesso vado su a cambiarmi ! Sminkio: cazzo vuoi hoo ? The Beauty: avevi detto che eravamo tutti pettinati ! te mi fai vestire da pagliaccio solo ammé ! Sminkio: mavaaaa, non l’ho messa solo io perché mi drammatizzava troppo, sto meglio così daaai sali coglione The Beauty: pheega se mi stai coglionando… Sminkio: desso chiamiamo Stoner e ti faccio dire anche da lui che si è combinato scemo pagliaccio come te
Litighiamo quei 3 minuti per decidere il percorso più corto e ci buttiamo in tangenziale, dove effettivamente c’è un terzo della popolazione dell’Europa occidentale e delle carovane di camion che si perdono a vista d’occhio
Sminkio: te l’avevo detto facciamo la città porco cazzo The Beauty: ma và desso qui allo svincolo finisce tutto Sminkio: se ma lo svincolo è fra 4 kilometri e per farne 4 ci abbiamo messo mezz’ora The Beauty: dimmi la verità, sono l’unico con la cravatta ? Sminkio: pheeega no ! ecccheduecoglioni che sei socio ! non la metto io perché sono già di mio elegante, attraente e pettinato anche senza ! t’è c’hai bisogno di sti capi per sembrare da cerimonia io no The Beauty: se, effettivamente mi ricordi muntari alla presentazione del milan Sminkio: te Martina Navratilova con la cravatta
Telefoniamo allo Stoner che è già quasi in dirittura d’arrivo e conferma di essere cravattato così mi tranquillizza il socio, al che prendo la corsia d’emergenza esco a Cormano e faccio una strada alternativa a 190 km orari rischiando galera e lapidazione.
Arriviamo davanti alla chiesa e chiediamo subito indicazioni di parcheggio a Siddharta che con cappellino stadio ci indica di andare più avanti e non rompere i coglioni, facciamo sissì con la testa e mettiamo l’auto di traverso su un salicepiangente.
Jober è già dentro la chiesa, tutto fluo che saluta con la mano, (zzo c’hai da ridere Fratè?) segno del “tutto a posto” e usciamo fuori, perché se restiamo più di 34 secondi in chiesa c’è rischio di deflagrazione immediata, io tocco l’acqua santa che inizia a friggere istantaneamente e una donna anziana lì accanto a me si fa il segno della croce e mi guarda dritto negli occhi, tiro fuori la lingua biforcuta mi tocco la punta del naso, poi la punta del mento, e sempre con la lingua mi aggiusto le sopracciglia.
Fuori c’è un clima tipo a Windhoek quando c’è siccità, Alì ha già pezzato tutta la camicia e in parte ha pezzato anche la camicia degli invitati, si inizia a disquisire sul dove possiamo attaccare lo striscione preparato per l’occasione, la siepe proprio fronte uscita chiesa sarebbe l’ideale, ma oltre ad essere troppo vicina precludendo il lancio del riso al parentame, è decisamente poco ignifuga.
C’è un simposio delle menti più brillanti delle regioni Lombardia, qualcuno suggerisce di arrampicarsi sul campanile, altri di bloccare il traffico perché se lo fa il Papa allora possiamo farlo anche noi, si prendono misure con ampie falcate, si suddividono le stesse per 4,32.
Dopo aver fatto numerosi calcoli con le dita, appurato che lo striscione non può stare sulla siepe, la domanda più ricorrente è: MA DOV’E’ UN CAZZO DI BAR ?!
Goebbels la moglie di Siddharta inizia a dare ordini al suo coniuge, il quale fa finta di essere lui il capissimo ma appena lei tira fuori una fisarmonica lui inizia a saltare ballare e poi passa con il cappello a chiedere l’elemosina, quindi la sua padrona ci impone di farsi 21,4 km di corsa fino al ristoro più vicino, e lui con scarpa stringata in vitello spazzolato e completo blu copre la distanza in meno di 1 ora e 12 minuti, al suo arrivo depone a terra due mezze di acqua naturale levissima ma prende due sberle perché non ha fatto il record della mezzamaratona.
Nel frattempo Io e il Capetano facciamo a gara di idee geniali per capire se è la curva nord o la curva sud ad annoverare i cervelli più raziocinanti, il Capetano suggerisce di attaccare lo striscione suddiviso in due parti a dei paletti sull’argine della strada, e poi di sollevare la seconda parte a modo libro, allora suggerisco di attaccare la parte seconda ai paletti e la parte prima di tenerlo in mano con la sinistra e le torce con la destra, il Capetano allora per fare il dipiù suggerisce di tenere lo striscione parte seconda con la mano destra la parte prima con la sinistra e la torcia nel sedere, e quindi si capisce che è proprio del milan, quindi si opta per il sistema cinese coreano di primo striscio giu secondo su al comando e torce nell’altra mano con uno preposto a bloccare la viabilità con un'altra torcia in mezzo alla strada. Stoner nell’attaccare le pezze si commuove, inizia a piangere copiosamente, noi lo guardiamo e siamo un pò imbarazzati, si okkay, Jober si sposa ma sono le femmine che piangono per ste cose, cazzo piange ? Brazzus si avvicina, gli mette una mano sulla spalla, e ci dice:
Brazzus: dai ohhh, ‘zzo piangi ? mica non lo vediamo più Stoner: chi ? sigh ? Brazzus: Jober no ? Stoner: zz’ò centra ? Brazzus: eeh stai piangendo… Stoner: perché nessun testa di cazzo ha portato il nastro adesivo ! sto sprecando tutti gli adesivi curva nord !
Tutto pronto, peccato che la messa duri 1 ora e 45 minuti e fuori abbiamo già tutti le scarpe appese al collo e cerchiamo refrigerio infilandoci delle foglie di pianta grassa fra gli alluci, passa la protezione civile e ci lancia delle anisette per dissetarci, iniziano a fioccare dei porcodei coloriti.
Mandiamo in avanscoperta Siddharta e il suo cappello imbullonato sul portone della chiesa e ci diciamo di avvisarci appena escono, ci fa segno un “un cazzo” allora ci urliamo “urgentali Siddharta !” e lui urla al prete “allora lì ! si fa flanella ?!”
Jober dice: “è prometto di esserti per sempre fedele..” La sposa inizia a piangere copiosamente, sarà che è stufa di sentir cazzate e voleva risparmiarsele almeno al matrimonio
Escono gli sposi, si prendono in faccia dai sei ai sette quintali di arborio, qualcuno lancia dello zafferano perché qui siamo nel milanese e il risotto ci piace giallo, arriva anche un ossobuco mentre da una parte della parentela oriunda arrivano delle sarde beccafico e delle cassatine fresche, Io sono l’addetto al via per le torce e per l’innalzata di striscione, ma temporeggio perché nel frattempo una sordida anziana su lada niva si ferma proprio davanti al nostro cazzo di striscione, quindi gli si urla “accellera sugli invitati e levati dal cazzo o ti buttiamo le torce in macchina”, parte sgommando ed investe due coriste ed un chierichetto con prognosi di 65 giorni.
Sminkio: “sernuzio erosica spara mentina !”
Eeehhhh ?
Sminkio “ ciuuupaaa ! le torce !”
Si accendono 8 torce dietro lo striscione, Half in quanto si chiama Half sta in mezzo alla strada, dal primo piano chiudono le veneziane, scende giù una nebbia fitta e qualcuno di conseguenza si mette su le Timberland e il cappotto con il bavero alzato, parte il coro sonoro
ALL’USCITAAAAAA ! NON SCAPPATEEEEE !
Il parentame si sposta e scappa come mandrie spaventate dalle riprese della bbc fatte dall’elicottero, viene lanciata una torcia nella siepe, da lontano si inizia a sentire il rollio cupo dei canadair decollati dall’idroscalo che arrivati su di noi ci lanciano 8600 metri cubi d’acqua, 3 pantegane, un catamarano super leggero e un bagnino stagionale con contratto a progetto.
Arriva Jober che saluta con la mano come la regina Elisabetta, parte il canonico “VI VOGLIAMO COSI’” Jober ride la sposa anche, noi mica tanto che c’abbiamo una carenza d’alcool nelle vene, Stoner alias Mr.White indica con 3 indici diversi dove incamminarsi e visto che è il capissimo lo seguiamo mentre Jober sbaglia a mettere la seconda sulla triumph spider.
Il luogo per gustare il mangiarino è decisamente accogliente, a me viene subito da sdottorare asserendo che è un giardino all’inglese ma The Beauty dice che è all’italiana, salcazzo frega poco, qui però servirebbe un bel frizzantino che ci stiamo disidratando. Nei gazebi ci fanno nonnò con la testa e si può bere una sega finché non arrivano gli sposi che porca troia magari stanno già facendo il servizio fotografico per novella 2000 o più probabilmente a Jober gli si è spenta la macchina. Jesus inizia a bere da una ciotola del cane allora i camerieros fanno uno strappo alla regola ed aprono una boccia di acqua naturale, pare quasi di assistere alle scene del camion dell’unicef quando arriva fra i pezze al culo con i sacchi di riso, gente che calpesta le rose, gomiti alti, c’ero prima io.. no se permette…permetto un bel cazzo… poi si parla male dei tifosi cazzo… noi ragazzi dello stadio siamo stati tutti composti e fermi sul posto, senza spingere ne niente, anche perché noi l’acqua mica la si beve.
Goebbels inizia a dirci dove dobbiamo sederci e ci impone di alzare la mano prima di prendere la parola e se qualcuno non esegue i suoi ordini schiaffeggia il marito Siddharta che annuisce ed inghiotte delle noccioline. Siamo riusciti ad impossessarci di un gazebo tutto nostro equidistante dai vari gazebo pregni di leccornie, appena entrano gli sposi è un esplosione di applausi e dei rauchi urli di “apri il dabere porcodeo !”
Jober che ci ama, ci ha fatto trovare un bella barrique di birra, solo che i camerieri ci vanno cauti e ci servono la mezza bicchierata, uno in particolare che poi si scopre essere particolarmente coglione fa il super simpatico recitando battute da copione, sapremmo pochi minuti dopo che il terone è tifoso gobbo. Io mi prendo subito 3 bicchieri perché mi da fastidio fare avanti e indietro, gli altri soci bevono a canna dalla botte come i bambini bevono dalla fontana nel parco.
Le sedie purtroppo sono esigue, così ogni volta che ti vien voglia di andarti a prendere un arrosticino, una salsiccia, un pezzo di grana un crostino o qualsiasi altra pietanza perdi il posto a favore di qualcuno d’altro che poi quando torni ti guarda anche sì con la faccia soddisfatta, però c’è da dire che appena arrivano le donne si è cavalieri e tutti all’unisono stiamo belli seduti e ci chiediamo di andarci a riempire i piatti prendendoci la giusta razione di vaffanculo.
Alì si sistema bello tarzollo fianco al Capetano e disquisiscono di robe spesse, tipo di balsami per le sorche, io sto schiacciando fra i denti una minimozzarella fritta e sta balorda scoppia come un brufolo di culo e quasi quasi mi macchia la pregiata polo in maglina leggera color zabaglione, Bigfoot che è l’altro capissimo ride e mastica a bocca aperta e fa la stessa cosa però facendo andare tutto il pus sulla schiena di Alì che tanto non s’accorge di un cazzo perché è già ubriaco.
Bigfoot ride a metà fra il compiaciuto e il dispiaciuto, da una parte è contento della marachella dall’altra si dispiace molto, più per aver sprecato una mozzarella che per aver insudiciato Alì, e mi chiede…
Bigfoot: glielo dico ? Sminkio. Ma và ohhh, tanto fra tre minuti sembrerà un minatore del bangladesh Bigfoot: ma è unto Smì ! fa brutta figura ! Sminkio: sarà mica la camicia ? Bigfoot: mbbhuahua o ma si macchia sempre Sminkio: le macchie vanno da lui come i marinai vanno dalle sirene, è irresistibile
Insomma dopo qualche minuto viene fuori che la colpa è mia e quel merdaccia di Bigfoot si fa appoggiare da Siddharta che in quanto sottoschiaffo non vede l’ora di cagare il cazzo a qualcuno d’altro.
Mr. White Stoner che è capissimo mi delega come responsabile della raccolta granaglio per fare la busta, del resto sono sicuramente il più integro, con estrema eleganza ho iniziato ad urlare in mezzo agli invitati “chi deve dare il granoso !?!?!?!” fra le altre cose arriva anche Jober che mi vede con il formaggio in bocca e mi fa “Fraté ma borgodiu almeno non farmi vedere !”
Chiudiamo la busta e deleghiamo l’Ann come scribacchina per mettere su i nomi, logicamente l’unica penna scrive con gli stessi singhiozzi che già sta facendo Alì, The Beauty è già alla settima media e suda come un caciocavallo unto appeso al soffitto, Jober infila la busta nella giacca dove escono c’ha dentro naltra serie di malloppi che viene quasi voglia di rapinarlo con una siringa infetta.
Il figlio di Jesus si era già stracagato il cazzo davanti alla chiesa, adesso che sono già quasi 3 ore di astinenza da nintendo inizia a dare segni di squilibrio, la madre ci propone un grissino con il crudo, io l’accensione di una torcia, il padre due sberle, c’è un cazzo da fare, inizia a scalciare i sassi, la madre si scusa, saluta tutti e se lo porta via trascinandolo come un negro dell’Alabama del 1700.
Facciamo la foto di rito, con le pezze ufficiali, ****, ********, e *****. Tutti dietro agli striscioni belli sorridenti, il Capetano manco col cazzo che si fa mettere in mezzo e ci guarda da lontano, urliamo “MILAN MILAN VAFFANCULO !” Il Capetano ci mima un pompino, qualcuno fa un “ooohhhh” di disapprovazione per il milan milan vaffanculo quindi ribadiamo un “SIAMO QUAAAA SIAMO QUAAAAA SE VOLETE CARICARE SIAMO QUAAAAA”
Un alberello spoglio elegantemente pitturato di bianco ha su attaccati diversi fogli, ogni cartoncino ha su un titolo di un film e sotto una lista di nomi, un modo simpatico per segnalare i tavoli. Io sono nel tavolo “the firm” adiacente all’altro tavolo uligano “the football factory” proprio in centro sala da dove escono i mangiarini. Sui visi dei single e dei momentaneamente scapoli si vede una certa delusione, perché si ambiva al tavolo “io speriamo che me la chiavo”.
Prendiamo posto, Stoner guarda il menù velocemente ed impone il beveraggio, indicando su quali portate và il bianco e su quali il rosso, Bigfoot ha già mischiato 3 volte bianco e rosso con i grissini, The Beauty sta già mendicando succo d’uva dagli altri tavoli, parte bene… dal tavolo the football factory si alza Jesus che picchia sui bicchieri e chiede il silenzio
Tin tin tin tin tin tin tin
Tutti si azzittiscono in un silenzio assordante, la gente pensa: “và che carino, l’amico che fa il discorso, come nei film inglesi”
Jesus invece non fa un discorso ma una domanda
“COS’E’ QUELLA COSA… LA COSA PIU’ BELLA AL MONDO… CHE FINISCE CON UN NO ‘!”
Sia dal tavolo football factory che dal tavolo the firm parte un sonoro:
“LA FIGA NOOOOOOOOO??!?!?!”
Ridiamo solo noi e Jober che però è sempre più color caco, la madre di Jober ci dice che siamo un bel tavolo frivolo, la Jobermamma ci sta dentro ed ha un bel sorriso, probabile che anche lei abbia tazzato nattimo, si alzano nuovamente i calici e parte il “eeehhh la cantina attraverserò….”
Il pranzo procede nel migliore dei modi, arriva un risottino davvero “delicato” come si dice in questi casi, tutti facciamo la pausa sigaretta tranne Half che fa la pausa “borla-speciale” e va a rollare nel bosco come un elfo con la scimmia. Mentre siamo fuori a tabaccare ci avviciniamo ad un banco decisamente accattivante (Jober ti sei fatto mancare un cazzo) dove ci sono su delle piccole lavagne con dei gessetti, in poche parole si scrive su una dedica, ti fai fare la foto, e poi la stessa viene appiccicata su un album dove ci puoi scrivere ciò che vuoi, un album che ti resta per la vita e da poter far vedere ai parenti e ai futuri bamboccini. Con il suggerimento di Siddharta opto per scrivere “Jober, è la terza volta che ti sposi ora basta!!!” ed assumo una delle mie espressioni migliori, quelle da intelligentissimo.
Il bimbo riccio mi pressa che mi vuol scrivere in fronte con il pennarello bianco, naltro bimbetto sta infilando un nastro dentro ad una lanterna e quindi mi sento in dovere di piegarci come fare per incendiare al meglio tutta la villa, poi arriva la madre e mi cazzia moderatamente perché resta immediatamente ammaliata dal mio fascino mediterraneo con sto pizzo sale e pepe che mi fa molto the rock, più tardi la stessa mamma mi chiederà il numero di telefono e i grattini sulla schiena, va da se che non ci ho messo il culo su nessun lavandino e non mi sono trovato le sue di unghie sulla mia di schiena.
Vengono fuori i camerieri e ci impongono di rientrare all’interno del ristorante perché arrivano i secondi, lo fanno con una cortesia assoluta nelle loro divise con le svastiche, tant’è che quando gli diciamo “finiamo la sigaretta e arriviamo”, ci picchiano il calcio del fucile nella schiena solo una volta e non ci prendono a calci mentre siamo a terra a quattro zampe. Io scambio le mie zucchine e melanzane con la tagliata del mio socio che è mezzo vegano, in compenso lui si mangerà anche i miei formaggi, lasciando sia me che l’Elenina senza la marmellata di ciliegie. Partono altri brindisi ed Alì si macchia di rosso e di bianco e quindi a sto punto il solito “DISCORSO ! DISCORSO ! DISCORSO !”
Jober si alza un pò fra lo scazzato e l’imbarazzato, però si vede che si era preparato qualcosa, e inizia
Jober:“vorremmo…”
VOCE !!!!
Jober:“voremmo ringraziarvi…”
VOCEEEEE ! NON SI SENTE !!!
Jober: “VORREMMO RINGRAZIARVI PER QUESTA GIORNATA…”
NON SI CAPISCE !!!! MA COME CAZZO PARLATE !?! NON SI CAPISCEEEEEEEEEEE MA COME CAZZO PARLATEEEEEEEEE ! Jober: “VORREMMO RINGRAZIARVI ! PER QUESTA GIORNATA ! CHE E’ IL SOGNO DELLA NOSTRA VITA…”
MA VAI A FARE IN CULO JOE PORCODEO !
Jober: “ooh basta mi son rotto il cazzo, grazie a tutti”
(Ci ha riprovato altre tre volte a fare il discorso ma non ci abbiamo permesso di mortificarsi a tal punto)
Nel frattempo le giacche sono già state appese sugli schienali e chi aveva la cravatta l’ha già infilata nelle tasche, tranne The Beauty che è già in gajna e mi ha bevuto anche il mio passito e la cravatta prima la usa come tovagliolo e poi se la infila fra i passanti del pantalone, l’Avvocheto la giacca l’ha incollata addosso con l’attak e non da il minimo segno di cedimento. Il cameriere gobbo fa il simpaticone e tira la pezza ufficiale che avevamo appeso dietro al tavolo, si prende un paio di insulti feroci, Brazzus c’ha già il coltello in mano e lo minaccia, qualcuno suggerisce di lasciar stare perché poi ci sputa nei piatti e ci viene qualche malattia tropicale del cazzo che i gobbi c’hanno il colera la lebbra e la bruculstar (bru=bruciore cul= di culo star= se non possono mettersi una stella).
Pausa, si decide di fare una spedizione dal tabaccaio più vicino, raccolgo gli ordini: Alì ordina 3 pacchetti di Marlboro rosse e 4 goldoni extra large Beppus un pacchetto di Marlboro bianche e un lucidalabbra per Svetlana (complimenti Beppus) The Beauty un pacchetto di Chipster e 4 caffè sport borghetti (pensava di essere allo stadio) Il Capetano ci dice di salutarci gli sbirri che da sempre sono amici suoi e del suo gruppo
Andiamo con la Sminkiomobile, Siddharta navigatore, Stoner e Half dietro come il Re e la Regina, almeno, così mi pare di ricordare… ci sono già le tenebre, e appena arriviamo in zona distributore automatico vediamo degli sbarbi loschi che fanno cose da loscaggine, quindi da spandone ci vado a parcheggiare quasi sui piedi e scendo facinoroso dicendo
“t’apposto ?”
Sti qui non mi cagano di pezza e sputano a terra in segno di sdegno, voltano le spalle e s’allontanano di 3 metri
Sminkio: “aah ecco, già lo sapete che sono il capissimo”
Arrivati alla macchinetta automatica serve la tessera sanitaria, attimi di panico, rischiamo di stare senza tabacco e la cosa è davvero gravissimissima, meno male che Siddharta quando non è con la moglie riesce a ragionare anche con il cervello suo e si ricorda di avere il portafogli, infila dentro la sua tessera, e tiriamo giù 90 stecche assortite, spendiamo dal tabaccaio più noi di Gigi Buffon, torniamo alla sminkiomobile dove faccio ancora la faccia brutta con gli sbarbi che continuano a trattarmi come un tuonato del cazzo e non danno soddisfazione alla mia adrenalina alcolica.
Torniamo alla villa con prato all’inglese perché per me resta all’inglese, finalmente c’è il taglio della torta e quindi si fa sto sentiero nel bosco illuminato dalle lanterne, nel frattempo il piccolo Nerone ha imparato la tecnica da me istruita e incendia dei sempreverdi. Qualcuno prova a dire ancora discorso discorso discorso ma Jober desiste, Half si accende la canna numero 23, Alì non si trova e parte “Alì ! dove cazzo sei sei !? Alì ! dove cazzo sei ?!” arriva con colpevole ritardo attraversando il prato, tutto macchiato di verde. Jober non riesce ad aprire la bottiglia, va da se che l’abbiamo preso per il culo mica poco, la neomoglie fa per prendere lei la boccia ma lui si impunta così come faceva da piccino quando non riusciva a prendere i granchi e si faceva venire le mani viola per stare ore e ore nell’acqua, che poi sti cazzo di granchi crudi li mangiava solo lui, sblop, ci fa saltare il tappo da finocchio e tutti a fare “aleeeeeeeee!”
Guadagniamo nuovamente un gazebo, a sto giro quasi fronte banco dei dolci, io e Bigfoot ci mettiamo spalla a spalla con le gambe larghe e i calici di frizzante in mano, abbiamo le borse degli occhi talmente grandi che sembriamo bisognosi di blefaroplastica. La deliziosa Ann ci si palesa davanti con il piatto ricolmo di torta e dolcetti vari, noi la scongiuriamo di andarci a prendere i dolci anche per noi, e Lei dice in un primo momento no, poi io maleducatamente ci do dell’inutile, Bigfoot che è un maritino maritozzo dolcissimo ci fa le fusa e Lei si scioglie, quindi fa avanti e indietro con diversi tipi di dolci tutti per noi, compreso un liuk al limone che è andata a prendere al bar della stazione di Rho apposta per soddisfare il suo uomo, insomma, neanche Siddharta è così ben ammaestrato.
Passiamo dei minuti gioviali nel fresco della sera stuzzicando i dolci buonissimi, Bigfoot nel frattempo mi delucida su come si addomestica una femmina, a fianco a noi Siddharta continua a pregare la moglie di rendergli il cellulare che per punizione non può avere indietro finché non torna a casa, siamo tutti in attesa che si accenda l’open bar dove finalmente potremmo dare libero sfogo alle nostre più barbicate necessità, ovvero scolare le bottiglie di amari, sambuche, whisky e limoncelli e visto che oramai parliamo solo con i cori iniziamo ad cantare “open baaaar, open baaaar” .
Jesus arriva estemporaneo come al suo solito e puntiamo tutto su di lui, lo sfidiamo ad essere il vero figlio del Signore e di farci comparire una boccia di champagnino bello frizzichino, tant’è che senza parlare e mimando tranquillità si piazza saldo come una colonna fronte al cameriere inamovibile e inizia a suppliziare incessantemente il poveraccio, che alla fine cede e concede il pregiato nettare. Nel mentre arriva Jober già ciuco e parte il solito “JOEBER JOBER JOBER JOBER JOBER !” lui fiero prende la bottiglia e inizia a strozzarla maldestramente, alla fine la stappa e ne rovescia una parte del contenuto su Alì che come detto se si macchia l’Inter va in vantaggio.
Apre l’open bar, Jesus nella sua assoluta maleducazione si auto promuove barman ed inizia a fare caffè e a versare superalcolici, quando arriva il nazi in uniforme ci fa la faccia brutta ma Jesus è grosso quindi finisce lì la cosa, io bevo subito 3 espressi in quanto sono cardiopatico e mi faccio la scorta di amari prima che finiscano, le bottiglie arrivano al fondo nel giro di breve, alcuni invitati senza la dovuta preparazione sciamano ed abbandonano il campo di gara.
E’ il momento di aprire le bomboniere, bheeee… inutile sottolineare che le bomboniere per i ragazzi della CN69 sono le più bellissime in assoluto, complimenti Jober, abbiamo davvero gradito tutti, un bel boccale dipinto a mano con i colori sociali e i nostri emblemi, ogni boccale personalizzato con il nostro nome e nella parte sottostante del bicchierone la data di matrimonio del nostro intelligentissimo amico. Siamo in brodo di giuggiole ! abbracci e pianti commossi, tutti a riempire i boccali di montenegro e via alle danze.
Già le danze, le danze sono straordinariamente orchestrate dall’amico ebleo il Capetano che nonostante è ebleo è una gran bella persona e io personalmente ci voglio un gran bene anche se è un cazzo di unghie nere, ma uno con la mentalità come la sua è davvero difficile da trovare, non lo confesso mai, ma c’ho immensa stima anche se lui sta cosa mica la sa, tant’è che ci resto un po’ male pensando che si sarà preso una bomboniera da invitato “normale” invece ci trovo lì in consolle un bellissimo boccale con su il leone della fossa, mio fratello Jober è bravo davvero e ci ha fatto anche a lui il regalone, e debbo dire, che quel leone ci stava davvero bene su quel boccale.
Ci porgo all’ebleo numerosi distillati, ma declina e asserisce che li ha già, “professionalità” quindi ci porto una boccia d’acqua che la scola tenendo sempre su le cuffie e mixando musica anni 70/80/90, è un vaneggiamento collettivo, le ragazze si tolgono le scarpe e ballano auliche, i maschi si sbottonano le camice e ballano sudati come mufloni nel periodo dell’accoppiamento. Si notano immediatamente gli stacchi generazionali nel ballo, c’è un cazzo da fare, è nel ballo che si percepisce l’età di una persona, fateci caso, i più giovani usano molto le mani e la mimica delle braccia, è un continuo mulinare, i trentenni usano molto il bacino e sono più sinuosi, gli over 40 come me sono solo gambe e c’hanno l’inconfondibile passo ska, che lasciatemelo dire, se non sei un mezzofondista come me è difficile da tenere per più di 20 minuti.
E’ un crescendo di qualità, il mixer lavora piste sempre più consone all’etilismo, arrivano i Clash e quindi anche i Sex Pistols, una parte della sala diventa il Nautilus di Cardano al campo del 1986, si poga e si cade a terra, io mi tampono la fronte con un tovagliolo mentre intorno a me ci sono camice stropicciate fuori da pantaloni elegantoni che saltano furiose, è in questo frangente che un'altra parte degli invitati abbandona la festa.
La sposa si avvicina a Jober e lo guarda con un certo compatimento, Lui farfuglia qualcosa con atteggiamento avvinazzato (abbiamo una foto) si avvicina il presidente totalissimo della location e fa segno al Capetano di tagliare con il musicame che è già la mezza e mezza, l’ebleo fa sissì e urla “okkay, metto giù giusto l’ultimo ballo”. Da professionista del mixer nuziale spara nelle casse un lento romantico mielenso che non ricordo, una cosa tipo il tempo delle mele, gli sposi ballano impalpabili come il talco dei miei bagni dell'infanzia e poi limonano duro, la sposa barcolla sulle gambe perché si prende 4 metri cubi di gas alcolico.
Bisogna sbaraccare lo spazio disco, il Capetano mi porge le sue chiavi della macchina (solo l’unico meritevole di fiducia) e mi chiede di portarci la porsche cayenne versione ford fiesta sotto la finestra, mi da delle indicazioni spannometriche su dove possa essere e quindi mi avvio con passo sicuro insieme al fidato socioamico Mr. Withe Stoner.
L’auto del Capetano è ben riconoscibile in quanto c’ha su degli adesivi dell’arma dei carabinieri e sul cruscotto degli omini del subbuteo con su la maglia dell’hapoel telaviv, salgo e accendo il motore mentre Stoner piscia contemporaneamente su un albero e sul cofano, sale in macchina e facciamo due drift sul prato mettendo dentro tre marce, arrivati davanti alla finestra preposta tiro il freno a mano e mi posiziono perfettamente per il carico.
Sbaracchiamo il tutto in un nanosecondo e quindi organizziamo la carovana per andare a bere al pub, io carico su The Beauty che si porta dietro una boccia di limoncello, la piccola Elena e Jesus che mi mette a dura prova le sospensioni. Si arriva al pub in men che non si dica e si scende dalle auto di corsa come se stessimo facendo una rapa, solo che anziché impugnare le rivoltelle abbiamo fra le mani i nostri preziosi boccali personalizzati.
Il tizio che spilla birra a dirla tutta non è che pare così raggiante di vedere sta torma di nuovi arrivati, eppure ci accompagnano anche delle belle donnine in vestiti sgargianti, quindi consegniamo i boccali al tizio per farceli riempire di cerveza e il tizio inizia a rigirarli per cercare di capire quanto fanno di capienza, io suggerisco 33 cl ma il tizio propende per il 66, zzo me ne frega tanto paga Jober. Così come siamo entrati allo stesso modo siamo usciti, cantiamo le nostre cose come è da vademecum e il tizio del pub mi viene a brutto muso a dire “cazzo urli ?! c’è sopra gente che dorme !” mi vien da rispondere solo “viva l’Inter”.
Attraversiamo la strada ed inforchiamo un sentiero in terra battuta, poi scavalchiamo dei rovi e ci troviamo in un campo enorme con tutta l’erbetta, in questi erbaggi si nasconde truffaldino un bel fossato che The Beauty inforca e caracollante ci cade dentro impiastrandosi come l’elefante si rigira nel fango per refrigerarsi dalla calura. A me scappa d’accendere una torcia, perché se sono felice mi piace bruciare i vestiti degli altri, nel frattempo gli altri ragazzi amici non di stadio han preparato una bella sorpresa, delle lucerne in carta di riso da far volare.
Ci si avvicina una simpaticissima femmina di verde vestita con un evidente stato di ubriachezza, chiede a Stoner qualcosa e a lui ci viene subito la faccia libidinosa di chi è già pronto a mettersi i pantaloni alle caviglie, poi ci fa intendere di aver perso le scarpe nel prato e non so perché mi viene da chiedere che numero di scarpe porta e mi risponde 36, come se potessi scegliere alle 2 e mezza del mattino una serie di paia di scarpe differenti dentro un campo pisciato, comunque sia le trovo e la giovane donna in ogni caso mica se le infila.
Volano i lumi nel cielo, sono bellissimi ed evadono rapidi dalle nostre mani, bianchi illuminati si mischiano alle stelle facendo perdere le loro tracce ai nostri occhi ubriachi, alla fine viene gonfiata una lanterna rossa che è quella degli sposi, che esprimono un desiderio e la lasciano svincolata nel buio della notte, io spero proprio che Jober abbia desiderato un altro scudetto per l’Effecì.
Pisciamo, almeno pisciano, io non piscio mai, e quando si piscia sotto la luna si fanno strani discorsi, che però vengono interrotti dal tizio del pub che vorrebbe esser pagato, quindi torniamo indietro ma il tale prende il grano e ci chiude la saracinesca in faccia che non vuole un cazzo ad avere a che fare con noi. Grandissima delusione, anzi, rincara asserendo che a breve verranno gli sbrirri a fare la collezione di punti con le nostre patenti, oohh porco cazzo che menagramo dei miei coglioni, meno male che altri conoscono la zona e quindi si organizza un'altro convoglio per continuare a bere.
Non si capisce mai perché chi sa la strada, parte come se dovesse fare il primato sulle mille miglia, in poche parole partono tutti sgommando, alla prima rotonda ci sono 3 cappottamenti, al rettilineo ci sono dei cronometristi che ci danno il tempo sui 3 kilometri, io guido con un ginocchio giusto per fare sembrare Fangio un dilettante, vedo dalla macchina davanti Alì che si sporge e si prende una cagata di pipistrello sulla camicia.
Arriviamo in questa piazza ampia ma deserta, Half si accende la special numero 84, il bar pare chiuso ma non so come qualcuno è andato a tirare giù dal letto il gestore, si spalanca la porta ed escono medie chiare, tiriamo giù dai tavolini in ferro battuto le sedie e ci appropriamo della piazza, per delimitare il territorio viene accesa un ulteriore torcia. Qui partono i discorsi mentalitosi dove gli estranei al calcio criticano l’uliganesimo, Alì e il Capetano si prendono con il cognato di Jober, la sorella di Jober da ragione agli uligani perché anche Lei è uligana, Jober imbriaco abbraccia The Beauty e ci dice che ci vuole bene anche se è basso, minaccia a me di mettere on line la foto che succhio il capezzolo a Jesus, però cazzo sono le tre e mezza, io al sabato dovrei svegliarmi alle 7 per andare a Genova sarebbe ora di tornare, quindi saluto tutti e mi carico The Beauty e l’Elenina.
Half e Stoner rifiutano il giaciglio notturno gentilmente offerto dall’Elena e decidono di partire così m’briachi verso casa, sapremmo solo dopo che si sono addormentati, svegliati all’alba la macchina anch’essa m’briaca non ripartirà e quindi arriveranno solo alle 10 a casa, mentalità…
Io accompagno l’Elena a casa e nel frattempo facciamo una piacevole conversazione su come le cose non vadano benissimo e come cercare altrove del lavoro che possa piacere, e visto che l’Elenina ha il brevetto di istruttore per immersioni, dice che forse ha dei contatti per trasferirsi limitrofa a qualche barriera corallina, The Beaty continua ad insistere che può fare la stessa cosa anche a Milano….
Lasciamo giù Elena e ci dirigiamo sotto casa di The Beauty, scende appoggiando a terra prima le mani..
Sminkio: ooh, riesci ad andare su ? The Beauty: see pheega và che sto bene Sminkio: se, prendi la giacca… dai vai The Beauty: vieni qui socio Sminkio: ‘zzo vuoi ? The Beauty: và che io ti voglio bene neee… lo sai.. ? Sminkio: se dai, anchio, dai levami le mani da dosso che sembriamo due culattoni ubriachi The Beaty: mi hai dato una sberla sulla testa ne ? Sminkio: ma va… dai vai fuori dal cazzo che è tardi, controllo che entri nel cancello e poi parto The Beauty: come se fossi una figa che riporti a casa per la prima volta ? Sminkio: dai cazzo che devo andare a Genova fra qualche ora !
Lascio il Socio a casa, lo sentirò il mattino seguente verso le 11, dove mi metterà al corrente di non essere riuscito ad infilare le chiavi nella serratura immediatamente, si è trovato il vestito strappato sulla spalla, la terra nelle tasche e fra le dita dei piedi, anche un arrosticino nel pantalone, un ematoma vistoso sul costato e del sangue che gli usciva dalle unghie.
Quando arrivo a casa sono le 4,15 del mattino, per no far casino ho iniziato a spogliarmi sul pianerottolo, con il risultato che la moglie mi è venuta ad aprire incazzata e mi ha trovato in mutande sullo zerbino con scarpe e pantaloni in mano, sono filato sul divano a dormire senza neanche provare a spiegare…
Mi sono svegliato in gravoso ritardo ma sono riuscito a raggiungere la costa ligure il sabato seguente, adesso mi viene in mente una frase che ho sentito in un film
“la felicità è come leccare il miele da un cactus”
È verissimo, le cose piacevoli per ottenerle sono sempre complicate e dolorose, per una sera, per un pomeriggio e per una notte è stato tutto facile, dolce come la giovinezza, peccato che per recuperare il mio stato fisico attuale mi ci vorrà ancora qualche giorno, Vi voglio bene Amici miei….
Edited by Sminkionauta - 6/6/2012, 15:37
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