Negli anni 80 c'era l'orribile moda di attaccare gli asciugamani da banco sulla schiena dei bomber. Avete presente quegli asciugamanini piccolini rettangolari che sono stati sostituiti dai più igienici tappetini in gomma? Ecco, era tutta una gara a trovare l'asciugamanino più figo, Guinnes, Veltins, Paulaner, Harp e via dicendo, si cucivano con cura sui bomber verdi e blu ( i neri sono arrivati dopo) e si sfoggiavano in un insieme di pacchianate di scudetti italici sulla spalla, patch della città di appartenenza e bossoli infilati al posto del portapenne. Io avevo un bomber verde che sulla schiena era tutto bruciacchiato dalle torce, quindi mi procurai una tovaglietta della Heineken decisamente verde brillante, che sul bomber verde oliva ci stava davvero una merda, però, dall'altra sponda del naviglio c'erano i cugini che si mettevano sulla schiena l'asciugamano del Crodino quindi tutto sommato mi stava bene uguale. Il giorno che si ruppe il gemellaggio con i viola, eravamo tutti schierati nel piazzale davanti alla Nord, la maggioranza di noi calzava degli anfibi che avevano perso la peculiare attinenza di vivere in diverse condizioni atmosferiche. Bauscia da una parte e Viola dall'altra, alcuni si erano dipinti uno sguardo guardingo, altri semplicemente delle espressioni interrogative. Pioveva, e ste cazzo di tovagliette della birra diventavano sempre più pesanti, l'acqua piovana trapassava il nylon e ti gelava la schiena, piedi freddi, chi era avvezzo ad usare il tenax/gommina si scioglieva come una statua di cera. Marco arrivò con l'ombrello, andò con il suo passo svelto e buffo a grugno duro dai viola e disse circa: "siete delle merde! ma noi che non siamo dei fanghi come voi, il patto lo veniamo a rompere a Firenze! Stronzi!" Guardavamo tutti abbastanza attoniti... Fece una cosa come 7 piccoli passi, poi chiuse di scatto l'ombrello, urlò "Anzi cazzo! Lo rompiamo adesso!" tornò indietro e tirò un ombrellata in testa. Erano tempi decisamente divertenti e pregni di ignoranza
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