Scontri tra ultrà teramani e giuliesi: un ferito06/11/2012 - Fonte: ilcentro.gelocal.it
Li hanno attesi all’uscita dello stadio, incappucciati e armati di spranghe. Scene di ordinaria follia quelle che ieri pomeriggio si sono consumate al termine della partita Torrese-Giulianova, quando i tifosi giallorossi si sono trovati davanti una decina di ragazzi appartenenti, secondo i carabinieri, alla tifoseria teramana. Un episodio inquietante che rompe una tregua durata anni.
Tifosi che, evidentemente, ieri non erano a Chieti per assistere alla partita del Teramo. Sono volate sprangate e calci in un fuggi fuggi generale quando, dopo pochi istanti, sono arrivati i carabinieri della stazione di Montorio con il comandante Giovanni Candelori che è stato colpito da una bastonata alla mano.
L’intervento dei militari ha evitato il peggio, anche se il gruppo di ragazzi incappucciati è riuscito a scappare dileguandosi per la campagna circostante non prima di aver danneggiato i vetri di una macchina parcheggiata nella zona. Secondo la ricostruzione dei militari è probabile che i tifosi teramani, prima di entrare in azione, si siano nascosti in una scarpata che si trova in contrada Piane, nella zona dello stadio.
Gli scontri tra i tifosi teramani e quelli giuliesi appartengono agli anni in cui entrambe le formazioni militavano in C1: tra il 2002 e il 2008 ogni incontro tra Teramo e Giulianova si è trasformato in una guerra fuori e dentro gli stadi.
Da quest’anno il Città di Giulianova è in Eccellenza e ieri affrontava la Torrese sul campo del Montorio perchè quello dove gioca la Torrese, a San Nicolò, non è attrezzato per ospitare i tifosi ospiti separati da quelli locali. Così la scelta è caduta su quello di Montorio. Una partita che si è conclusa con il pareggio. Tutto regolare fino al momento dell’uscita dallo stadio, quando i tifosi giallorossi si sono trovati davanti i ragazzi incappucciati ed armati.
Sono scoppiati tafferugli tra le due tifoserie, ma l’intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. Ora sono in corso indagini per identificarli ed è probabile che già nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità visto, infatti, che le immagini del gruppo sono state riprese da una telecamera del sistema di videosorveglianza di un’azienda che si trova a poca distanza dal luogo in cui è avvenuto l’agguato. Immagini che potrebbero rivelare l’identità del gruppo di teramani armati di spranghe.
Controlli sono in corso anche negli ospedali per verificare se qualcuno, rimasto ferito, si sia fatto medicare, anche se su questo fronte, fino a ieri sera, non era emersa nessuna novità.
Denunciati 2 tifosi dell'Ischia09/11/2012 - Fonte:
www.ansa.itPer aver acceso due fumogeni e fatto esplodere un petardo durante la partita di serie D Matera-Ischia, disputata lo scorso 7 ottobre alla stadio ''XXI Settembre'', la Polizia ha denunciato due tifosi della squadra campana, nei cui confronti sara' adottato il Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive. I due tifosi sono stati identificati ''grazie alle riprese filmate - e' scritto in una nota della Questura di Matera - effettuate dalla Polizia scientifica''.
8 Daspo ai tifosi dell'Agropoli09/11/2012 - Fonte:
www.infoagropoli.it8 Daspo (divieto di assistere alle manifestazioni sportive) ai danni di altrettanti tifosi dell'Agropoli per aver acceso dei fumogeni sulle tribune dello stadio "Simonetta Lamberti" di Cava de Tirreni e "San Filippo" di Messina. Il discutibile provvedimento è giunto nella giornata di oggi da parte della Procura, ma i cinque tifosi sono pronti a ricorrere in appello contro il provvedimento. In giurisprudenza esistono diversi precedenti che assolvono i tifosi che accendono fumogeni senza però lanciarli in campo. L'ultimo caso risale al gennaio scorso quando il gip di Firenze ha ‘assolto’ un ultrà del Bologna accusato di «possesso di un fumogeno», punito dalla legge 401 del 1989, cioè la normativa di riferimento per la sicurezza delle manifestazioni sportive.
Infatti anche se la legge prevede che sia punito il «possesso di artifizi pirotecnici (razzi, bengala, petardi, fumogeni) in occasione di manifestazioni sportive», quella norma serve a impedire che simili strumenti diventino armi pericolose, magari lanciate contro i tifosi avversari o la polizia. Nel caso dell'ultra bolognese, invece, il fumogeno era stato acceso e tenuto in mano fino ad esaurimento, come riferito dalla stessa Digos. Dunque, nessun uso pericoloso. L’uso del fumogeno alla luce del sole - secondo il giudice di Firenze - aveva fatto venir meno il presunto pericolo. Anche l'U.S.Agropoli intanto si è schierata al fianco dei tifosi. "Quella agropolese è una tifoseria seria e corretta, che mai ha commesso violenze. Questo provvedimento è assurdo e infondato".