Scontri tra ultras prima della partita Vicenza-Padova Una colonna formata una dozzina di vetture targate Padova e in parte con le bandiere esposte, si è imbattuta su alcune decine di tifosi di casa che stavano raggiungendo il "Menti" a piedi. Insulti e sputi da una parte e dell'altra.
Momenti di tensione ieri, un'ora e mezzo prima dell'inizio del derby veneto Vicenza-Padova, anticipo domenicale dell'ora di pranzo. Un gruppo di supporter padovani è arrivato nel capoluogo berico con auto private attraverso la viabilità ordinaria, giungendo vicino allo stadio in una direzione sbagliata rispetto al parcheggio a loro riservato.
Attorno alle 11 una colonna formata una dozzina di vetture targate Padova e in parte con le bandiere esposte, si è imbattuta su alcune decine di tifosi di casa che stavano raggiungendo il "Menti" a piedi. Ne è nato un parapiglia, con insulti e sputi da una parte e dell'altra. Il tempestivo intervento dei poliziotti, guidati dall'alto da un elicottero che ha sorvolato la zona a lungo, ha evitato che le tifoserie venissero a contatto diretto: gli ultras di casa sono stati indirizzati verso lo stadio, mentre quelli padovani portati al parcheggio e poi scortati sino all'ingresso. Attimi di tensione, in tarda mattinata, anche all'interno di in un bar del centro storico dove si sono incrociati tifosi rivali, ma tutto si è limitato ad insulti reciproci.
Tranquillo invece il dopopartita con i tifosi padovani rimasti fermi per quasi un'ora all'esterno dello stadio e poi accompagnati con i pullman dell'azienda di trasporti locale, scortati da Polizia e carabinieri, al casello di Vicenza Est dove in mattinata avevano lasciato le auto.
VicenzaToday di Redazione - 15 ottobre 2012
Fiera, rissa tra ultrà per controllo della Nord «Catania tra gente armata e indifferenza»
Di Claudia Campese | 14 ottobre 2012
Si sono affrontati martedì sera nella piazza che al mattino ospita il mercato cittadino. Con bastoni, catene e un presunto colpo di pistola. Solo un petardo secondo i carabinieri intervenuti sul posto, quando ormai dei due gruppi di tifosi del Calcio Catania non c’era più traccia. Uno scontro nato per il controllo della Curva nord e finito con alcuni feriti. «Possibile che non sia stata aperta un’indagine su un episodio cosi grave?», si chiede un lettore nella sua segnalazione a CTzen.
Due gruppi di giovani ultras. Una rissa in piazza Carlo Alberto. Bastoni, catene e un presunto colpo di arma da fuoco, di sera, al centro di Catania. Eppure non se ne sapeva nulla. «Ma è possibile che nessun organo di informazione si sia occupato della vicenda?», si chiede un lettore che ha inviato la sua segnalazione a CTzen dopo aver ascoltato gli «abitanti del quartiere che parlavano tra di loro» di quanto accaduto martedì nove ottobre, alle 21, nella piazza che al mattino ospita il mercato cittadino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo Radio mobile di Catania, ma troppo tardi. I ragazzi, infatti, si erano già dispersi. E di armi da fuoco non hanno trovato nessuna traccia, nemmeno nei racconti dei testimoni.
«Sembra che due gruppi di giovani, presunti tifosi del Catania calcio, provenienti da due aree diverse della città si siano scontrati nella piazza per un “regolamento di conti legato alla gestione di non precisate attività illecite nella Curva nord“», racconta il lettore, che si firma Osservatore da fera o luni, riportando le testimonianze dei residenti. In parte confermate a CTzen anche da una fonte interna a uno dei due gruppi. Diversa, però, sarebbe la causa della rissa: non attività illecite, ma un vero e proprio scontro per il controllo della curva. Per decidere chi sarebbero stati i nuovi vertici titolati a dare il via ai cori allo stadio o a raccogliere i soldi per striscioni e altre attività. Elezioni non proprio democratiche, terminate con alcuni tifosi feriti e trasferiti all’ospedale dagli stessi compagni.
«A quanto mi hanno riferito diversi testimoni, i giovani giunti in piazza a bordo di scooter erano armati non solo di bastoni o catene ma anche di armi da fuoco che brandivano con disinvoltura», continua il lettore. «Qualcuno ha anche esploso dei colpi di arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio o per disperdere i due gruppi che si scontravano». Uno sparo confermato a CTzen anche da altre fonti. Nessuno, però, sembra conoscerne l’autore. Forse un membro dei due gruppi o un abitante del quartiere che voleva sedare la rissa. Ma del colpo di pistola non c’è traccia nei verbali dei carabinieri. «Ci è stata segnalata solo una lite e sul posto sono arrivate due pattuglie – spiegano dal comando provinciale di piazza Verga – In questi casi chiediamo sempre se ci sono feriti e armi, ma nessun testimone ne ha fatto cenno». Gli agenti arrivati in piazza hanno trovato una situazione ormai tranquilla: nessuna traccia dei giovani, solo un gruppo di abitanti seduti al chiosco all’angolo. Soprattutto, nessun bossolo. Ma solo petardi.
«Possibile che non sia stata aperta un’indagine su un episodio cosi grave con numerose persone che girano armate in pieno centro in maniera palese alle ore 21? – conclude il lettore – Possibile che nessuna telecamera abbia registrato l’episodio?». Possibile, a quanto riferiscono i carabinieri. «E’ come per le rapine. Se quando arriviamo non c’è più nessuno, prendiamo i dati utili che restano nel nostro archivio – spiegano – In questo caso, ad esempio, le informazioni sui motorini. Se questi ragazzi venissero fermati, incrociando i dati si potrebbero avere sviluppi». Altrimenti bisognerà attendere le prossime elezioni democratiche all’interno della Curva nord.
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