VIVERE ULTRAS forum: I colori ci dividono, la mentalità ci unisce! (dal 23/01/04)

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view post Posted: 27/4/2012, 12:22 by: jellobiafra     +1storie di figuracce della propia tifoseria - Scontri, Incidenti
mantova-bologna 93/94. a fine partita i bolognesi sono sui pullman e lasciano lo stadio, percorrono 50 metri e vengono investiti da una sassaiola. pullman fermi, tutti giù, carica bolognese. quelli dell'ultimo pullman (FU), che probabilmente non avevano manco capito da che parte arrivavano i sassi, partono in massa verso il piazzale sotto la curva ospiti. piazzale deserto se si eccettua il sottoscritto, allora 17enne, che con la scusa di prendere l'autobus si godeva la scena. vedendomi arrivare addosso 50 persone imbestialite, scavalco il muro di cinta di una casa e piombo in un orto dove tento si assumere l'aspetto di una melanzana. per mia fortuna i bolognesi rinsaviscono, vedono che stanno caricando dalla parte sbagliata e si fermano. tutti tranne uno che corre imperterrito verso il nulla. tornata la calma esco fuori e dopo due minuti vedo arrivare il bolognese che correva in solitudine. ha sotto braccio uno striscione nostro. decido così di fare il mio esordio nel magico mondo della violenza degli stadi e di bloccarlo. mi lancio verso di lui per sgambettarlo, farlo cadere e riprendere lo striscione. giunto quasi a contato però vengo colto da mille dubbi, penso che lo sgambetto sia troppo subdolo, non vorrei fargli del male (!!) e così opto per un placcaggio stile rugby. risultato: mi sfracello sull'asfalto senza manco sfiorare il bolognese che si ferma, mi guarda perplesso con uno sguardo che voleva dire "ma sei proprio un coglione" e riprende la sua corsa verso i pullman. segnalo che una volta ai pullman, il tipo, forse non riconosciuto dai suoi che si videro arrivare addosso uno con uno striscione mantovano, fu steso senza complimenti dal fuoco amico e depredato dello striscione.
ah, lo striscione in questione era mantova club cinciana :)
non una grande perdita
view post Posted: 24/4/2012, 14:33 by: A.S.C.C.F.     +1storie di figuracce della propia tifoseria - Scontri, Incidenti
Anno 2007 amichevole Cecina-Grosseto, agosto pieno, ore 17, noi nota tifoseria di "bagnini" visto che molti lavorano nel periodo estivo, ci ritroviamo in ben 5... ore 17.15 arriva un pullman con una trentina di grossetani di quelli veri, arrivano tranquilli al divisorio, chiedono dove sono gli Ultras, scendiamo noi 5 convinti che avendono almeno 6 a testa sarà un'allegra giornata... Loro: "tutti qui?" Noi: "che vuoi farci, oggi il convento offre questo"... Loro:" Dove sono quelli della Nona Sinfonia?" Noi: " s'è sciolta", noi siamo della GRB'89." Loro: Ah, GRB in effetti ci sembrate piuttosto "vecchiotti"...si va a bere una birra?" NOi: "E birra sia"... Che amarezza...figura piuttosto pietosa, anche se alla fine comunque la disponibilità a prendee qualche schiaffo l'avevamo data e la cosa fu apprezzata.
view post Posted: 22/12/2010, 19:57 by: lucarun     -1GIRONE A - Serie D ed inferiori
cazzo cosa odio quei mangia fontina valdostani

sempre in mezzo ai coglioni , mi sa che ci sono anche loro in lotta per la promozione

cmq in c2 che cazzo ci vanno a fare ? un pubblico come il loro merita a mala pena l ' eccelenza

view post Posted: 8/2/2010, 10:30 by: Pazzi Scatenati     +1tifoserie moscovite - Estero
certo che ne fosse mezza di tifoseria sinistrorsa...mannaja la madonna

a giudicare dal materiale presente in rete cska e spartak sembrano essere le tifoserie più seguite.
Infatti anche a s.siro quelli del cska fecere un bel macello. Quelli del lokomotiv invece mi sembrarono decisamente tranquilli
view post Posted: 18/8/2009, 10:33 by: Demon Deacon     +1GIRONE A - Serie D ed inferiori
CITAZIONE (WILD KAOS UR @ 18/8/2009, 00:42)
Ma diciamo ke non tanto per gli ultras di lavagna... ma per la società di merda e le persone di merda ke ci vivono quindi una vera MERDA... cmq scaramucce con il pubblico... quella domenica non ci avevano messo nel settore ospite e sai com'è... ti tocca litigare ;)

Sì sì, quando non vogliono aprire il settore ospiti poichè ritengono che i tifosi ospiti siano troppo pochi, spesso nascono problemi (non solo a Lavagna ma un po' dappertutto) perchè poi gli ospiti vengono messi in tribuna e qualche problema può venir fuori... il settore ospiti bisognerebbe sempre aprirlo, vedi a La Spezia l'anno scorso che per 4 Irriducibili proprio della Lavagnese gli hanno apetto l'intera curva ospite e hanno fatto bene, bisognerebbe che gli addetti allo stadio di molte cittadine liguri e piemontesi prendessero spunto dagli spezzini per questa cosa, l'anno scorso noi abbiamo avuto il vostro identico problema a Biella, Cuneo e Rivarolo Canavese. A Chiavari per fortuna fanno come a La Spezia e aprono sempre il settore ospiti anche per pochissime persone, o per lo meno la scorsa stagione lo aprivano sempre, vedremo quest'anno. Ora tra l'altro dovrebbero costruire un nuovo settore ospiti/gradinata nord (piccolina) qui al "Comunale" (per potere ridare la più grande gradinata est a noi chiavaresi) ma per ora i lavori non sono ancora iniziati, dovrebbero iniziare la settimana prossima, quindi per le prime giornate di campionato la gradinata est sarà ancora il settore ospiti.
view post Posted: 27/3/2008, 16:56 by: glc_1912     +1LIFE HA BISOGNO DI AIUTO. - Off-Topic
QUOTE (BirraGrazie @ 27/3/2008, 15:48)
25gg. fa con una tanica di benzina diedero fuoco a LIFE....mi hanno detto: per puro divertimento!

chi compie gesti simili meriterebbe di essere ammazzato, soffrendo prima le pene dell'inferno...

cmq le foto non si possono vedere, mi chiede di fare il login x accedere...
view post Posted: 19/11/2007, 20:53 by: Dentro le Birre!!     +1CIAO GABRIELE - Il forum degli ultras (sezione pubblica)
Dedicato a chi domenica scorsa se la ricorderà per sempre. Dedicato a chi non è riuscito a trattenere le lacrime e non ne ha provato vergogna. Dedicato ai ragazzi che muoiono ammazzati mentre dormono o mentre compiono il loro dovere di cittadini, oppure mentre se ne stanno tornando a casa con le mani ficcate in tasca. Dedicato a chi domenica mattina ha subito scritto o detto che si trattava di banda Noantri, che l'auto del ragazzo ammazzato era piena di armi, di esplosivo, che il ragazzo ammazzato era un teppista con un passato becero: voi. Siete. Merda.

Dedicato a chi ama il calcio. Dedicato a chi pensa che quei maledetti 90 minuti possano anche valere un'esistenza intera. Dedicato a chi le più intense emozioni della propria vita le ha provate dentro a uno stadio e così anche le delusioni più appuntite. Dedicato a chi ha perso un padre o un familiare e, ricordandolo oggi, è comunque legata al calcio la prima immagine che gli viene in mente. Dedicato a quelli che Nick Hornby è il miglior scrittore vivente, anche se non lo hanno mai letto. Dedicato a chi tra una serata con la donna della propria vita e la partita sceglie comunque e sempre quei novanta minuti maledetti.

Dedicato a chi parla con i terzini. Dedicato a chi non ha paura di cominciare un coro allo stadio. Dedicato a chi i tornelli gli fanno cagare. Dedicato a chi c'è stato 100 volte in quegli autogrill e sa che se 99 volte va tutto bene, basta una sola cazzo di volta in cui uno alza le mani o la voce, per leggere il giorno dopo sui giornali che i tifosi sono sempre gli stessi e che bisognerebbe vietare le trasferte. Dedicato a chi non può più entrare allo stadio perché ha scelto di non fare un passo indietro. Dedicato a tutti i forcaioli che non hanno mai conosciuto un carcere. Dedicato a chi s'è fatto mesi dentro senza un perché, mentre altri sguazzano tuttora in una poltiglia schifosa che si chiama impunità. Dedicato a chi si nasconde le facce dietro le sciarpe e il lunedì mattina presto va a lavorare in fabbrica in tram perché il Suv non ce l'ha mai avuto e mai ce lo avrà. Dedicato a chi ha sfondato quei vetri a Bergamo perché non si giocasse una partita di plastica, macchiata di sangue, ipocrisia e menzogna.

Dedicato a chi, come noi, s'è sentito in dovere, domenica sera, di incontrarsi tutti insieme da qualche parte, come dopo l'11 settembre, quando ci si chiamava a vicenda per sapere se andava tutto bene e per capire cosa sarebbe stato giusto fare. Dedicato a chi non è mai stato razzista e mai lo sarà, epperò durante quei maledetti 90 minuti non c'è un nero che non sia un negro dimmerda esattamente come non c'è un pelato che non sia malato di leucemia. Dedicato a chi dice le parolacce e a chi non gliene frega un cazzo di vedere i bambini sulle spalle dei papà allo stadio. Dedicato ai caffè borghetti, uno duemila, tre cinquemila. Dedicato a chi non ha voglia di uscire, la domenica sera, se la propria squadra le ha prese. Dedicato alle macchine parcheggiate in quarta fila quando gioca la Roma.

Dedicato a tutti quelli che il calcio non sarà mai solo uno sport. Dedicato a quelli che se non ci stanno due porte alle estremità, nemmeno lo chiamano SPORT. Dedicato a quelli che pure sul 5-1 per gli altri non lasciano il proprio posto allo stadio. Dedicato a quelli che non mangiano prima di un derby. Dedicato a quelli che vanno in trasferta: non riusciranno mai ad impedircelo, perché ci mischieremo, ci nasconderemo, ci guarderemo le partite arrampicati sugli alberi, sui piloni dell'elettricità, dappertutto, perché potrete levarci la vita da 80 metri di distanza ma non quei 90 minuti. Dedicato a chi passeggia per le strade della città ospitante cercando quel ristorante che gli hanno consigliato in curva la domenica prima. Dedicato ai viaggi di ritorno. Dedicato a chi guida. Dedicato a chi dorme. Dedicato a chi lo sa che non esiste nessuna grande opera d'arte al mondo e nella storia dell'umanità che possa dare la medesima emozione che corre sul filo tra il momento in cui l'arbitro fischia il rigore e l'attimo in cui il tuo giocatore si leva le mani dai fianchi.

Dedicato a chi davanti a una carica della polizia non ha mai fatto marcia indietro. Dedicato a chi marcia dietro gli striscioni invece di criticare dalla poltrona del salone. Dedicato a chi è tornato a casa con le ossa rotta. Dedicato a chi a casa non c'è tornato più. Dedicato a chi ha detto no a matrimoni e amici per esserci. Dedicato a chi ha capito qualcosa in più della propria esistenza al minuto 94.

Dedicato a chi pensa che ogni calcio d'angolo possa diventare goal. Dedicato a chi ha visto passare i più grandi calciatori del mondo nella propria squadra e oggi si abbraccia per un gol di Stendardo. Dedicato a chi esulta stretto a perfetti sconosciuti. Dedicato a chi ha pianto e riso a crepapelle e che oggi non ha un solo ricordo che non sia legato in qualche modo a una partita di pallone. Dedicato a chi pensa che le donne non ne capiscano un cazzo. Dedicato a chi non ne vuole sapere la domenica. Dedicato a chi ci spende tempo, soldi e battiti di cuore nonostante lo schifo che c'è dietro.

Dedicato a chi rallenta sempre, in macchina, quando passa davanti a un campetto di merda dove stanno giocando una partita di merda di cui si parlerà fino a giovedì. Dedicato a chi non sa niente di Londra, Madrid e Barcellona fatta eccezione per lo stadio. Dedicato a chi si manda gli sms dopo un gol con dentro scritto semplicemente: "Goooooool!". Dedicato a quelli che si danno appuntamento al bar. Dedicato a quelli che al bar ci rimarranno per sempre. Dedicato a tutte le sconfitte che ci siamo infilati nel culo per poi fottercene una settimana dopo, come se mai niente fosse accaduto. Dedicato a chi se lo sentiva. Dedicato ai profeti del pronostico.

E' dedicato a noi questo post.
E' dedicata a noi questa settimana difficilissima che c'è stata. Noi che non saremo mai come voi ma che non per questo vi additeremo a distanza. Troveremo altri cordialissimi punti di comune interesse. Solo, per piacere, adesso lasciatelo riposare. Lasciateci in pace. E basta anche con gli slogan: Gabriele no, non vive. Tantomeno suona. Sta lì dove i morti stanno. E così sia.

tratto da http://noantri.splinder.com/post/14745025


GABRIELE VIVE!
view post Posted: 15/3/2006, 11:42 by: settembrenero     -1Trans-comunisti - Politica
Ah, esistesse davvero la mitica, insuperabile DeLorean, l'automobile - per intendersi - di «Ritorno al futuro» di Robert Zemeckis!
Quella di Emmett «Doc» Brown, il geniale e squinternato scienziato inventore del «flusso canalizzatore», quella che deve raggiungere le fatidiche 88 miglia orarie per potersi muovere nella sequenza tempo-spazio, quella che al momento della partenza scompare lasciando dietro di sé una scia di fuoco e all'arrivo ricompare saettando lampi con la carrozzeria ricoperta di ghiaccio.
Ci fosse davvero la DeLorean! …perché la prima capatina me la farei nel 1989, mese di novembre, località Berlino…Est per la precisione!
Se ci capitate anche voi, non stupitevi di vedermi lì vestito da vopo con l'elmetto a pagoda e la inquietante divisa dell'esercito dell'ex-DDR… a difenderlo il Muro...
Pensa l'ironia: dopo una vita spesa a combattere il comunismo, ecco come mi sono ridotto!
E'deprimente, sono d'accordo con voi! E infatti sono depresso!
Mi tocca rimpiangerli quei comunisti lì: così grigi, plubei, pesanti, lenti, feroci, sanguinari come tirannosauri di Jurassik Park.
Avevano prodotto un po' ovunque i loro cloni anche in Occidente, creato burocrazie opprimenti e livide, mosse da un unico cervello collettivo, da strutture collettive, da imprese collettive e cooperative, devote ad unico soggetto collettivo: il Partito.
Partito nazionale e internazionalista, democratico e centralista, dialettico e dogmatico, etico e immorale parlava attraverso comunicati ufficiali, agiva attraverso comitati centrali, programmava attraverso piani quinquennali, controllava attraverso «aiuti fraterni».
La democrazia era popolare, la dissuasione nucleare.
I comunisti mangiavano i bambini.
Tempi d'oro… anche per i bambini, in fondo!
Poi ci fu lo scudo stellare, Reagan, Gorbaciov, la perestroika, l'implosione.
Per chi come me, aveva ritmato la sua adolescenza al grido di «Budapest, Praga, Berlino - comunismo assassino!», sarebbe dovuto essere un momento esaltante. Invece no.
Lo ricordo bene: qualcosa puzzava da subito…
Eppure è proprio vero che la realtà supera la fantasia!
Ti rilassi un attimo e ti ritrovi con dei comunisti geneticamente modificati; … e senza preavviso, per di più!
I più minimizzavano: «è una voglia!» - dicevano, indicando quella chiazza violacea sulla fronte di Gorbaciov; Sì, ma che voglia…!
Li lasci sulla Piazza Rossa, coi baffi, in divisa, con quelle visiere alte e smodate, tutti medaglie e orgoglio proletario, coi faccioni di Marx, Lenin, Engels a garrire su bandiere rosse spiegate al vento e te li ritrovi con rimmel e mascara, in cappotto leopardato, minigonna in pelle, calze autoreggenti strappate e bracciali torchiati.
Si chiamavano Vladimir Ilic Ulianov e sono diventati Vladimir Luxuria.
Erano Helena Stassova e si sono trasformati in Helena/velena, un trans di ultima generazione post-comunista, con look da demone e frustino sadomaso, in posa a sfiorare il collo di Fausto Bertinotti un po' imbarazzato.
Sarà stata colpa di Cernobyl, ma alla faccia delle mutazioni genetiche!
Mi dicono che si chiama comunismo libertario.
Si racconta che ai tempi del vecchio PCI il vecchio Pajetta, marcato stretto per essere sensibilizzato sul tema dei gay dall'allora giovane Grillini, oggi senatore DS e leader di ARCI-Gay, si divincolasse gridando: «Anche i finocchi! Ma che ca… sta diventando 'sto partito!». (1)
Povero «ragazzo rosso», oggi diventerebbe viola… di rabbia e di vergogna.
Sì, perché per comunisti, post-comunisti, neocomunisti e paracomunisti la nuova Mosca è Babilonia e al posto della mitica CCCP oggi c'è il GLBTQ (gay, lesbiche, bisessuali, transgender e queer).
La lobby omosessuale è potentissima e ramificata.
Il filosofo omosessuale Gianni Vattimo, teorico del cosiddetto «pensiero debole» dichiara: «Un gay dovrebbe sempre essere di sinistra. Infatti io voterò per i Comunisti italiani, pur tentato dalla Rosa nel pugno...».
Franco Grillini, leader dell'Arci-Gay, oramai è una potenza tra i DS e avrà una candidatura «sicura», pare a Milano.
Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, dichiara orgogliosamente di essere bisex.
Ma la parte del leone la fa Rifondazione comunista: dopo Nicki Vendola omosessuale candidato ed eletto a presidente della Regione Puglia, il partito di Bertinotti schiera il/la «drag queen-trans gender» Vladimir Luxuria come capolista in Lazio e Titti De Simone, fondatrice di Arci-lesbica in Emilia- Romagna.
Militante iscritto a Rifondazione comunista è pure Mondrian, ex maestro elementare e fondatore del Gender e del Degrado, i primi due locali transgender d'Europa, che a suo dire sarebbero «frequentati da onorevoli e attori, da intellettuali e magistrati attirati dal nostro essere liberi. Da noi si parla e si fa sesso. Si è liberi, insomma, di far tutto....».
Non crediate che questi siano degli eccentrici.
E' la nuova «rivoluzione», quella del comunismo libertario, ampliamente promossa e dibattuta all'interno del partito.
Domenica 26 giugno 2005, nelle pagine «Queer» di Liberazione, il quotidiano di Rifondazione comunista, appare un articolo dello scrittore Aldo Nove dedicato alle teorie del filosofo Luciano Parinetto, morto nel 2002. Titolo: «L'ano tra sesso e rivoluzione».
Sottotitolo: «Che cosa si nasconde dietro la negazione del piacere anale? Si può relegare a un fatto solo privato? La vera rivoluzione diceva Parinetto passa da qui, suscitando anche le ire del comunismo ortodosso».
L'articolo ha un incipit - come dire - «penetrante» : «la rivoluzione proletaria passa anche attraverso il buco del culo».
E prosegue più avanti: «le nostre società moderne hanno proceduto a una vasta privatizzazione degli organi. Il primo organo privatizzato, messo fuori campo sociale, è stato l'ano. E' lui che ha dato il suo modello alla privatizzazione, nello stesso tempo in cui il denaro esprimeva il nuovo Stato borghese».
«L'omosessualità, l'analità, la danza delle streghe (con il suo poliformismo e la sua transessualità) hanno il compito di distruggere, nel vissuto, quei ruoli sessuali che sono essenzialmente funzionali alla riproduzione del capitale».
Ma attenzione: «la contestazione omosessuale e femminista se, come lo è l'ateismo nei confronti di dio, non vuole essere una posizione per la negazione di quel capitalismo che l'ha fatta emergere per emarginazione e stigmatizzazione, se non vuole confermare i ruoli sessuali mediante una semplice negazione di essi (ciò che si pone per negazione dipende da ciò che va negando), deve presentarsi come introduzione alla dissoluzione dei ruoli, vale a dire alla transessualità, cioè a un totalmente altro, a una radicalmente nuova posizione, sia riguardo alla normalità, sia riguardo alla diversità». (2)
Aldo Nove declina con orgoglio la propria formazione: «mi sono formato con il Gruppo 63 e la pornografia. Era un modo per conoscere il mondo, per imparare le cose della vita».
Evidentemente la liberazione sessuale non si è ancora compiuta per la Sinistra, i cui uomini hanno fatto a gara a proporre «varianti sul tema»: nel 1999, la brillante carriera di Fabrizio Rondolino, consigliere per la comunicazione dell'allora capo del governo Massimo D'Alema, si interruppe quando nel suo romanzo, «Secondo avviso» (Einaudi), descrisse esplicitamente
un coito a tergo fra un uomo e una donna.
Il clamore suscitato da quel passo del libro, di certo non a caso amplificato dai giornali, fece gridare allo scandalo.
Rondolino perse il posto, ma sdoganò a sinistra un tabù.
Qualcuno - forse non cogliendo il doppio senso - invitò a non fare della dietrologia...
E invece sì, perché le «nuove vie» della rivoluzione proletaria rendono il neo-comunismo strumento docile del potere dominante e fanno più di quanto il veterocomunismo fece negli anni '70.
Nessuno come la Sinistra di allora si prestò a sradicare dalla coscienza delle masse gli antichi valori cristiani.
Fu così che il '68 rese fruibili a tutti pratiche sessuali «disinibite», fino allora condannate nella coscienza comune dalla morale cattolica.
Proprio attingendo ad un anelito di pace propagatosi attraverso la «riforma» del Vaticano II ed in concomitanza con la guerra del Vietnam, si diffuse la convinzione che la guerra altro non fosse che la conseguenza dello sfogo di una libido repressa, con lo scopo di mantenere inalterati i rapporti di potere tra le classi: lo slogan «fate l'amore, non fate la guerra» ne riassumeva efficacemente il pensiero.
La conseguenza fu l'accettazione di un sistema di valori del «privato», funzionali alla weltanschaung e agli interessi della nuova borghesia liberal-chic.
Accadde così che vaste masse, nella pratica quotidiana legate al retaggio dell'antica morale cristiana, fecero proprie quelle false promesse di liberazione, credendo in tal modo di liberare se stesse da un sistema vecchio e repressivo.
Ma proprio mentre credevano di contestare radicalmente il potere della borghesia, in realtà si opponevano semplicemente a quella parte del ceto borghese, che era espressione di un'era ormai tramontata, mentre la frangia più «modernista» stava in realtà solo ristrutturando il proprio potere, strumentalizzando e dirigendo una rivolta, che ne divenne in realtà il più formidabile strumento di consolidamento.
Allo stesso modo oggi l'enfasi posta sul tema dei diritti sessuali e sui PACS è funzionale ad incanalare il potenziale dissenso «pericoloso» presente a Sinistra (che altrimenti brucia le bandiere USA e di Israele in piazza) verso la riproposizione (innocua per il sistema di potere) della liberazione sessuale, spingendo semplicemente ogni pulsione più avanti: il libero amore non è oggi più quello tra uomo e donna, ma tra essere ed essere, maschio, femmina, adulto, bambino, cucciolo… vedrete non importerà di che età e di che specie.
E' solo questione di tempo…

Il programma dell'Unione lo lascia già intravedere: «l'Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un'unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà)».
Peraltro già nel 1985 l'allora 26enne neoeletto membro della Federazione giovanile comunista (FGCI) Nicki Vendola, così amato da certi cattolici progressivi, rivendicava in un'intervista a Repubblica «il diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro e con gli adulti». (3)
I radicali, che cose del «genere» le propagano da sempre, svolgono da sempre la funzione di avanguardia.
Ma la dissoluzione deve diventare di massa.
Una volta c'era Lotta continua, i gruppuscoli extraparlamentari e il «Libretto rosso degli studenti» a propagandare i nuovi orizzonti di libertà sessuale tra i giovani e il cinema degli intellettuali alla Bertolucci a far ingolosire le pupille dei meno giovani.
Oggi c'è il comunismo libertario di Rifondazione e dei Centri sociali, la televisione e internet.
Una volta c'era il Viet-nam, oggi l'Iraq.
Fate l'amore, non fate la guerra è solo lo slogan.
La realtà è - oggi come allora - un'altra: fate l'amore, fatelo come vi pare, ma lasciateci fare la guerra finchè serve e gli affari nostri sempre.
Se Bertinotti è così vezzeggiato è proprio perché nessuno come lui è in grado di intercettare e incanalare il conflitto sociale.
Nessuno come la sua Rifondazione è lontana anni luce dalla «rivoluzione» contro il sistema.
Nessuno come la sua Rifondazione è la «rivoluzione» nel sistema: giacobini e libertini, essi sono la nuova frontiera, già pronta a diventare nuova classe dirigente e nuova intellighezija.
E' una storia gia vista: prima di diventare rispettabili, anche Boato, Lerner, Mieli, Liguori, Toni Negri, Sofri erano tanti Caruso da «Centri sociali», borghesi che giocavano alla «rivoluzione»!
Poi i poteri forti si sono ristrutturati e consolidati, nuove «famiglie» hanno sostituito le vecchie e i rivoluzionari sono stati premiati: hanno ottenuto cattedre, direzioni di giornali, seggi in parlamento.
Il tessuto sociale frattanto si è dissolto, le famiglie sono in pezzi, i rapporti tra i sessi sempre più problematici.
Ma questo a lor signori importa poco, anzi giova.
Allora il problema era la repressione del desiderio, oggi la mancanza.
E' così che si aumenta il controllo sociale.
E' così che si amplia il mercato, estendendolo ai desideri primari e a quelli emozionali.
La tecnologia lo consente, la scienza aiuta, la morale approva…
Ho sbagliato a pensare di fermarmi nel 1989 con la DeLorean.
Dovevo andare più indietro.
In fondo tutto quello che fanno i neocomunisti, lo avrebbero fatto i loro padri, se non avessero ricevuto un sistema di valori che li tratteneva.
Il buon Peppone di Guareschi era così, solo perché il terreno in cui era vissuto era in realtà quello della tradizione cattolica.
Ma il taglio delle radici non poteva che trasformarli in legna secca, buona solo da usare o da ardere.
Ripudiato il terreno buono, non potevano che nutrirsi degli «immortali principi dell'89»: il 1789!
Lo stesso terreno dei loro sodali liberaldemocratici di «destra», girondini e libertini: Alessandro Cecchi Paone - ad esempio - il conduttore gay della Macchina del Tempo (no, non la DeLorean!) o Enrico Oliari, presidente di Gay-Lib, gli omosessuali di destra, che al Corriere ha dichiarato: «la verità è che io sono da sempre iscritto ad AN».
Come dire: ANista confesso.
No, con la DeLorean non ci voglio andare a fare un viaggio nel futuro.
Temo di trovare Platinette presidente della Repubblica, Aldo Busi ministro per le «apri» opportunità, Nicki Vendola che tiene una rubrica su «Famiglia» cristiana, Caruso ministro dell'Interno e l'asilo vicino a casa mia dedicato a Michel Jackson.
Non sono pazzo: ve l'ho detto, la realtà oramai supera la fantasia.
In «Ritorno al futuro» c'è una celebre battuta in cui Doc domanadava a Marty: «se Reagan è Presidente, chi è vicepresidente, Jerry Lewis?».
Magari! … Pensate a chi comanda oggi alla Casa Bianca …

Da Radici Cristiane
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