VIVERE ULTRAS forum: I colori ci dividono, la mentalità ci unisce! (dal 23/01/04)

firenze!!!!!!!!!!!!!!!!!!, onoriamo il gemellaggio

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Torinobianconera
view post Posted on 5/6/2008, 06:51     +1   -1




CITAZIONE (nellamiastanza @ 4/6/2008, 14:53)
W la FIGA !!!!

bravo nms !

 
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nellamiastanza
view post Posted on 5/6/2008, 08:47     +1   -1




Grazie, ma a voi mi dicono piaccia la MATRANGA...ahahahah!!!!
 
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betoniars
view post Posted on 9/6/2008, 14:25     +1   -1




w la fiha e che iddio la benediha
 
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nellamiastanza
view post Posted on 9/6/2008, 14:29     +1   -1




Torneremo torneremo...torneremo grandi ancor.... image image
 
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betoniars
view post Posted on 19/6/2008, 20:03     +1   -1




Sicurezza e stadio
La questione della sicurezza sembra essere il tema predominante con il quale giustificare e portare avanti nuove norme repressive sia all’interno del mondo del calcio che all’interno della società civile. Per ragioni di sicurezza sono stati approvati decreti fortemente limitativi della libertà personale e di quello stesso diritto di associazione e riunione costituzionalmente inderogabile; il Decreto Amato anticipa nuovi regolamenti comunali (si pensi a quello municipale fiorentino, approvato poche settimane fa) che rendono sempre più difficili (se non vietano formalmente) forme di aggregazione e di incontro tra cittadini; la ragione con cui si giustifica queste misure, allo stadio come a Palazzo Vecchio, è la sicurezza.
Con il Decreto Amato abbiamo assistito non soltanto ad una repressiva limitazione della libertà e della autorganizzazione in favore di una rigida regolamentazione, ma anche allo sviluppo di un prepositivo processo di creazione e mutamento della realtà sociale; la ghettizzazione, il controllo e il monitoraggio preventivo di alcune realtà sociali sono più facilmente attuabili, dopo che si è avuto come banco di prova lo stadio.

Gli stadi si svuotano mentre i contratti televisivi aumentano, i tifosi occasionali (preferiti ai pochi ultras che spendono e sacrificano tempo, denaro e interessi per una viva passione) riempiono gli stadi per le partite di cartello, salvo poi tornare ad isolarsi nei salotti a vedere Sky; il momento aggregativo perde importanza (privato anche del “colore” di una curva: megafoni, tamburi, etc.), sacrificato agli interessi del tele-tifoso; gli stadi diventano sempre più aree rigidamente controllate, con ingressi freddi e simili a prigioni, dove è difficile manifestare la propria emotività e sentirsi liberi. “Ultras” è ormai diventato un termine al quale si è portati ad una connotazione negativa, così come l’ “immigrato” viene sempre più spesso associato a fatti di cronaca nera e condannato dai media prima ancora che dai tribunali: e le due definizioni sembrano essere diventate aggravanti per ogni eventuale reato commesso.
La passione e l’attaccamento ai colori passano in secondo piano rispetto a calcoli economici ancor prima che ad oggettivi problemi di sicurezza; con la stessa logica, si pensa a costruire nuovi stadi che non siano più luoghi di incontro e di espressione di una passione irrazionale quanto sana, ma che siano sempre più simili a centri commerciali.

Il tifoso diventa cliente, lo spazio di aggregazione diventa spazio di consumo, la diversità diventa omologazione, la sicurezza diventa controllo.

I motivi di ordine pubblico che vanno limitando gli incontri nelle piazze, così come le trasferte, riducono i momenti di libera espressione, confronto e divertimento, aumentando la solitudine e il disagio sociale.
Sarebbe interessante chiedersi se questi decreti (i tornelli, la vendita dei biglietti in maniera non sempre trasparente, l’istituzione di un apposito osservatorio per vietare le trasferte) siano state in realtà efficaci o semplicemente abbiano reso più freddo e razionale uno dei pochi momenti di incontro dove si poteva ancora essere se stessi, seguendo passioni e rispettando valori che la società contemporanea sembra aver messo in secondo piano.
Sarebbe interessante chiedersi se le nuove leggi sono nate per rispondere ad effettivi pericoli o non siano, in realtà, prodromi e creatrici di una tensione che ne autoalimenta e ne giustifica l’esistenza: e in ragione di quali interessi questo processo sia stato portato avanti

Attached Image: repressionestadio.jpg

repressionestadio.jpg

 
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mai solo
view post Posted on 20/6/2008, 14:45     +1   -1




bel dibattito, credo che siamo arrivati ad un punto di svolta importante,la mia è una semplice riflessione ma da sempre qualcosa non mi quadra..perchè emanare in serie misure repressive per gli stadi quando il problema della violenza è comunque minimo rispetto a quello che accade nel paese? perchè adottare misure che aboliscono striscioni, tamburi, fumogeni e strumenti di tifo sano?perchè adottare due pesi e due misure se accade una rissa davanti ad una birreria e una rissa dinnazi ad uno stadio?sono più frequenti le prime o le seconde? nessuno mi toglie dalla testa che lo stadio fa paura non perchè da origine a qualche scontro tra gruppi di tifosi ma perchè è un luogo dove le idee corrono libere e prendevano forma con striscioni irridenti e ironici che però, a volte , spiattellavano ai media problemi che loro non volevano trattare..già, questi striscioni che spesso non erano legati al mondo del calcio ma rievocavano fatti accaduti nel sociale..i morti alla thyssen, tommy, le nefandezze delle fdo in certi frangenti(paolo di brescia ad esempio)..ora, sottoponendoli al vaglio si è limitata la libertà di espressione( che poteva fra l'altro essere condannata se gli stessi rievocavano frasi razziste, violente ecc...)...si sta distruggendo o limitando un mondo che era libero, senza capire che se chiudi o regoli uno stadio la gente troverà altri spazi...il guaio sarà il prezzo da pagare a tutto questo.....
 
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betoniars
view post Posted on 28/6/2008, 17:46     +1   -1




...da anni negli stadi si provano tecniche di repressione poi usate al di fuori della stadio,.. vietare striscioni e ingressi e' aver potere del movimento,... svoltare il calcio verso una situazione fatta di interessi e' segno del tempo,.... si costruiscono inutili mega stadi che pero' producono gadget e sponsor,... mentre c'e' gente senza casa.... si parla di tetti di stipendi,..(sempre parlando di milioni di euro).. ma in Italia un si arriva alla fine del mese...... e intanto i prezzi aumentano ancora.... bastardi

NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI
 
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291 replies since 18/1/2008, 21:58   6453 views
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