VIVERE ULTRAS forum: I colori ci dividono, la mentalità ci unisce! (dal 23/01/04)

EURO 2012

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sfinito
view post Posted on 29/6/2012, 19:08     +2   +1   -1




il popopo come altri cori sentiti e' diventato il motivo dominante fatto da tutti all'europeo copiato da noi dal 2006 , i crucchi? ma cosa vogliano fa'.. sono crucchi punto e basta e batterli e' una goduria immensa, bastardi!

per quanto riguarda le presenze e' giusto cosi', non ci fanno andare a 10km a vedere un derby si lotta per la sopravvivenza mi pare foriluogo andare in ucraina per gli europei, con tutto quello che ne consegue...
quindi benissimo cosi' viva l'italia viva la patria, passione popolare e militante per le strade bolgie ovunque feste e tricoloroi al vento, dopo tutto e' bello cosi'.. e avanti! ribadendo che battere i crucchi e' bello ,questa e' l'essenza, in questi casi il tifo non conta poi tanto, sappiamo .. quali sono i discorsi fatti e rifatti mille volte.. ,che con un po di organizzazzione in questi eventi alzi subito lo spredd... ma tra 4giorni torneremo alla vita difficile di tutti i giorni fatti di lotte tessere daspo divieti e quant'altro.. ma battere i crucchi che rigorosamente perdono.. contro di noi non ha prezzo.. e quindi....


IL PIAVE HA MORMORATO, LO STRANIERO NON E' PASSATO!!!
 
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NESSUNARESA
view post Posted on 30/6/2012, 17:07     +1   +1   -1




Appunto perchè non ci fanno andare a 10 Km bisognava andare a vedere gli europei....per dimostrare che la voglia di trasferte è reale e sempre viva!!

Io ci sono stato, e gli spunti per esserci e per fare "casino" ci sarebbero stati tutti.

Belle tifoserie in giro, birra a fiumi, bellissime città, belle partite.

In special modo visto che i controlli erano praticamente inesistenti...tifoserie mischiate, biglietti che di nominale avevano proprio solo il nome stampato sopra, ma mai controllati una volta...mai esibito una carta d' identità per accedere ad uno stadio! Gli italiani spesso sono solo chicchieroni tutto li.
Il fatto che mancassero parecchi gruppi che di solito seguono la nazionale non è una giustificazione...bisognava essere in molti di più punto e basta.

 
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LiveForever
view post Posted on 1/7/2012, 22:10     +1   -1




Bhè solo una cosa...premettendo che non sono mai stato e forse mai andrò in giro per la nazionale, ai nostri per la partita con la croazia non hanno fatto entrare la "pezza" perchè c'era scritto "salzano con noi" e anche per le altre partite controlli da parte della polizia it e polacca...tutto a partire da dopo il polonia -russia.....
 
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alcool
view post Posted on 1/7/2012, 23:13     +1   +1   -1




nonostante tutto grazie lo stesso !e rispetto per chi ha seguito la NAZIONALE ovunque ..
 
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A.S.C.C.F.
view post Posted on 2/7/2012, 10:36     +2   +1   -1




Beh avrei preferito meno lacrime e un bel cartellino rosso di qualcuno dei nostri con Sergio Ramos fuori in barella, mah forse è questo mio modo distorto di leggere la parola orgoglio, che mi ha portato ad essere record-man di espulsioni negli ormai lontanissimi tempi del settore giovanile... scusate l'O.T.
 
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view post Posted on 2/7/2012, 11:57     +1   -1
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BARI.1908

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view post Posted on 2/7/2012, 14:12     +21   +1   -1
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Oink oink

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Se avete un pò di tempo da perdere ecco

La mia Inghilterra-Italia

Io ed altri soci di curva c'eravam ripromessi che, in caso di passaggio del turno dell'Italia ed incontro ai quarti con l'Inghilterra non ci saremmo fatti sfuggire l'occasione di una mattata leggendaria: ossia viaggio in Ucraina in macchina dato che i voli avevano ormai raggiunto dei prezzi improponibili.
Detto fatto, come quando si promette una cosa che tanto si sa o spera non si avvererà, il martedì sera, complice il suicidio francese, ci troviamo coi coglioni stretti nella morsa della coerenza di una promessa che và mantenuta.
Si prova a cercare una macchina a noleggio per i 4000 e rotti kilometri previsti ma i prezzi sono improponibili per cui il solito Scip è costretto a mettere disposizione della truppa la sua macchina che sembra l'unica in grado di poter uscire dalla regione senza fondere il motore o andar avanti sui cerchioni. <_<
"Partiamo alle 22 e rotti così viaggiamo col fresco", come no!, partenza ore 1:30 da Rimini con garanzia degli altri "oh, all'andata compagnia te la facciam sicuro tanto siam freschi". Come volevasi dimostrare a Cesena Nord la macchina pare già un dormitorio collettivo.
Sosta vicino a Trieste, poi Slovenia, Lubiana, Maribor e già inizi a pensare "ma che cazzo sto facendo?!". Cambio alla guida poco prima del confine ungherese e per le 12 siamo a Budapest.
Dopo aver bruciato qualche rosso arriviamo alla stazione centrale dove molliamo la macchina e ci facciamo aiutare dall'info tourist a trovare una sistemazione.
Ci propongono una quadrupla proprio di fronte alla stazione e già il pensiero andava ai posti fecciosi visti in Hostel o film simili vista anche la locazione ma il prezzo era molto allettante (90 nespole con prima colazione inclusa) per cui la scelta è stata bella che presa in fretta: il Barro's hotel sarà la nostra cuccia per la notte.
Nel breve tragitto tra stazione ed albergo già salta agli occhi una delle peculiarità magiare più conosciute: un tasso di gnocca fuori da ogni logica immaginabile che avrebbe avuto in seguito la sua apoteosi.
Comunque, l'albergo riserva la prima sorpresa (positiva) della giornata: molto carino, pulito e ben tenuto. Io collasso a dormire mentre gli altri 3 compagneros decidono di buttarsi su gulash e birra locale. Morale della favola alle 17 tornano in stanza già tinchi come dei baccalà e solo il miracolo di una doccia riesce a rimetterli in sesto.
Nel tardo pomeriggio usciamo per un giro verso la zona del fiume Danubio e qui c'è un'altra bella sorpresa perchè la città si rivela davvero molto bella ed affascinante, davvero meritevole di visita con quel misto antico moderno che contraddistingue molte capitali dell'Est europa.
Cena chimica al Mc, qualche foto ricordo in giro, Germania-Grecia vista in un chiosco all'aperto dove le birre medie locali costavano un euro e quaranta (!!!) e poi, su consiglio di un affabile turista, ci facciam portare nel luogo della movida di Budapest: una serie di 4-5 discoteche in una zona che un tempo doveva essere una fornace o fabbrica ma molto ben assemblata e gestita.
Arriviamo sul presto e di gente non ce n' è tantissima ma già si nota la netta sproporzione tra la fauna femminile e quella maschile con la prima che batte di gran lunga numericamente la seconda...e che fauna!
Quando prende piede il Bad Beach la situazione arriva all'apoteosi della gnocca (cosa per la quale noi della zona siamo molto sensibili) e, come affermato da uno dei nostri, è probabile che la discoteca ad un certo punto abbia dovuto chiudere "per eccesso di figa". Musica valida, bell'ambiente, bella vista anche se, come un pò da tutte le parti, il turista cercano di sellarselo in ogni occasione, vuoi nel costo dell'ingresso, vuoi nel cambio per un drink con la valuta locale ma vabbè, era messo in preventivo. Presente, oltre ai metal detector, anche la polizia magiara (con telecamera annessa, forse per farsi le seghe dopo in caserma) e parecchi buttafuori mastodontici anche se di problemi non ne abbiam visti.
Quando son le 2 decidiamo di levare le tende vista anche la sfacchinata che c'aspetta il giorno dopo quando, nei piani, saremmo dovuti arrivare a Kiev sciroppandoci altri 1000 km.
Peccato perchè proprio a quell'ora le betoniere stavano scaricando le vagonate più corpose di dolci pulzelle locali ma il richiamo al dovere ha avuto il sopravvento.
Nonostante il rumore modello mietitrebbia di uno dei nostri in camera la stanchezza ha il sopravvento e la mattina alle 8 suona la sveglia perchè alle 10 c'è da andare a prendere all'aeroporto un ragazzo di Lecco che c'ha chiesto, attraverso il forum, se avevamo un posto in più per Kiev, un altro pazzo come noi, vuoi dirgli di no?! Reclutato subito!
Dopo una bella colazione non possiamo non perderci per la città per arrivare all'aeroporto, sarebbe stato troppo facile, per cui 30 minuti li perdiamo per capire come cazzo uscire dalla città visto che la svolta a sinistra è tassativamente vietata in ogni strada.
Breve inciso: in macchina 3 su 4 sfondano, e neanche di poco il quintale, per cui la speranza dell'unico semismilzo era che il ragazzo lombardo non fosse anche lui over size se no il livello di schiuma posteriore avrebbe raggiunto livelli da Aquafan estivo ma, per sua fortuna, il nostro socio acquisito era il più secco della truppa.
Lo carichiamo e partiamo in direzione frontiera.
Al momento urge fare un chiarimento: dei 5 in macchina 3 hanno il passaporto mentre io ed un altro ne siamo sprovvisti, cosa che, fino a poco prima della partenza non pensavo fosse un problema visto che, nella mia mente bacata, avevo associato il fatto degli Europei ad un libero transito tra stati senza pensare che l'Ucraina è ancora una cosa a parte (e e meno male!); ma il pc già aveva dato la funerea notizia che il passaporto serviva ma ormai era troppo tardi per mandare tutto a puttane per cui in un modo o nell'altro confidavamo di poter passare anche puntando alla presunta "malleabilità" dei frontalieri di quelle zone.
Detto questo il viaggio procede tranquillo con racconti delle avventure e disavventure delle due tifoserie facenti parte dell'auto e su molte cose la si pensa in un modo molto simile, cosa a cui ormai non eravamo più abituati noi di qua. Pollice alto.
Nel piano di viaggio la nostra frontiera doveva essere quella di Beregsurany, più centrale e con campi attorno, sempre per il possibile discorso dell'ingresso a spinta ma, ovviamente, canniamo la strada e ci ritroviamo alla frontiera più a nord, quella di Zahony, che ha un bel fiume modello Po o Tevere a dividere i due paesi, ottimo!
I soliti tempi biblici di attesa alla frontiera sono confermati e così, a ridosso della dogana, ne approfittiamo per scendere e vedere com'è la situazione e vediamo che, nella nostra ingenuità, facendo gli gnorri si riesce a muoversi abbastanza agevolmente tra una sbarra e l'altra, siam fiduciosi!
Il dramma inizia quando l'altro socio di viaggio senza documento ha l'azzardo di chiedere ad un doganiere ungherese "Where is the toilettes?" e come risposta non ha un bel "There" ma un drammatico "Passport!" che spariglia subito ogni piano possibile.
Il tipo, appena vede che il passaporto non c'è si indurisce come un lampione e vuole che lo si porti alla nostra macchina dove scatta l'ispezione globale dei documenti: morale della favola, con un gesto eloquente di avambraccio e polso ci fa segno di invertire la rotta e di levarci dai coglioni che non ci faceva passare manco se iniziavamo a parlare da madrelingue magiari, figurarsi da italiani con inglese maccheronico.
E qui c'è il bivio della trasferta.
Io di tornarmene a casa dopo 1300 km senza manco provare a far qualcosa ne avevo voglia quanto di pigliarlo in culo per cui, trovando terreno fertile nell'altro compagno di sventura, decidiamo che se mattata dev'essere che la sia coi contro cazzi: espatriamo illegalmente e vaffanculo alla dogana di cui noi ci faremo un baffo (poveri illusi).
La decisione è presa per cui diciamo agli altri tre di passare di là che noi in un modo o nell'altro vedremo di raggiungerli di là. Preme sottolineare che il sottoscritto è sceso dalla macchina in bermuda da mare e t-shirt con in mano il cellulare, la carta d'identità, una bottiglia da un litro d'acqua ed il portafoglio contenente la modica cifra di 800 euro oltre a patente, carte e chi più ne ha più ne metta: non c'era tempo e modo di fare molti cambi per cui si parte all'avventura.
A fianco della dogana c'è un paesino composto da poche vie che pareva praticamente disabitato modello film Silent Hill o miglior horror, nessuno in giro e solo una litania continua che non si capiva da dove provenisse ma che rendeva ancora più inquitante il posto.
Partiamo per l'assolata campagna e ci infiliamo nella vegetazione che costeggia il fiume attraverso dei sentierini fatti da chissà chi chissà quando e chissà per cosa e schivando erbe,rami e zanzare arriviamo a bordo fiume: una visione drammatica!
Il fiume è proprio un fiume coi controcazzi quadrupli, mica un torrentino da passare a piedi, in più ha continui mulinelli interni e dev'essere anche parecchio profondo considerando che ci passano pure delle motovedette: accantonata seduta stante la possibilità di attraversarlo.
In lontananza il compare vede un ponte della ferrovia che và via parallelo, seppur a notevole distanza, da quello su strada: preso, quello sarà la nostra via per entrare in un paese da cui si dovrebbe solo uscire ma in cui non ci voglion far entrare.
Altra bella camminata sotto il sole cocente con già la coppa che brucia e l'acqua in esaurimento ed arriviamo alla massicciata di sto ponte, una piccola scalata e siamo sul monobinario che lo attraversa, cazzo troppo facile sembra.
Ci guardiamo e partiamo di corsa sulla passerella che costeggia il binario dove ogni 5 metri di passerella dondolante c'era una trave di ferro da saltare modello 3000 siepi ma non era un gran problema. 1/4 di ponte alla grande, metà ponte, quindi sopra il fiume, dai che ce la facciamo, 3/4 di ponte e già in Ucraina è fatta cazzo....il mio amico si blocca davanti a me ed esclama "cazzo ci sono i militari torna indietroooooo". Panico. Mi blocco ed in quel momento accade ciò che cambierà radicalmente la mia trasferta. Metto la mano sul culo per assicurarmi di avere il portafoglio che lì avevo messo e la tasca è...vuota!!! "Porco D****** F. ho perso il portafogliooooooooo DP PM DC" La mia più grossa paura s'è avverata nel momento peggiore: su un ponte ferroviario tra Ungheria ed Ucraina mentre cerco di espatriare illegalmente e con il gabbiotto degli sbirri ucraini a meno di 20 metri. Me ne frego il cazzo di farmi sparare addosso o di farmi beccare e così, mentre il mio amico si fa di nebbia per i campi come se avesse un reattore al culo, io mi faccio a ritroso tutto il ponte scandagliando ogni mattonella ma il tesoro non c'è. Il dramma mi avvolge perchè se non è lì o è finito nel fiume (addio) o in un canneto fitto come la nebbia in val padana d'inverno.
Ripercorro un'altra volta il ponte ma niente, dopo mezzora ricompare il socio al quale faccio presente la catastrofe che m'è capitata: 800 euro, patente, carta di credito, bancomat, tessera sanitaria...tutto volatilizzato.
La disperazione prende il sopravvento: scendiamo tutti e due sotto il ponte sradicando rami di pino per farci strada tra ortica e vegetazione fitta per andare a cercare il classico ago nel pagliaio senza manco aver la sicurezza che fosse lì. Quello che appare ai nostri occhi arrivati al piano inferiore è avvilente: una vegetazione modello foresta Vietnamita che manco col Napalm la si districava: dopo le prime frustate coi bastoni per aprire il canneto mi butto a peso morto sulle piante per far breccia nella foresta, fermo restando che manco vedavamo i nostri piedi da tanto verde c'era, roba che un serpente ci portava a casa con lui.
Radiamo al suolo 10 metri di vegetazione ma la visuale di terreno è irrisoria rispetto a quello che cerchiamo per cui, quando arriviamo in un punto dove manco coi bastoni si riesce ad aprire un varco capiamo che è il momento di gettare la spunga ed il cazzo nel (mio) culo diventa magicamente di proporzioni mostruose, un monster cock da 800 euro.
Non contenti ritorniamo sul ponte per guardare in 2 che è meglio di uno e cosa mancava su un ponte ferroviario? Ma l'arrivo del treno, ovvio. Scena da film: siamo a metà ponte che scandagliamo la passerella e da dietro sento "Scip, il trenoooooooo Porco D*****!!!!", mi giro e vedo sta cazzo di locomotiva che fischia all'imbocco del ponte e noi due coglioni a rischio risucchio sotto le rotaie. Fortunatamente io mi trovavo a ridosso di una di quelle rientranze di sicurezza che ci sono sui ponti e mi ci infilo subito, il mio amico era giusto un 5 metri indietro e riesco a guidarlo fino a me con il treno che ci passa a fianco fischiando a più non posso e fermandosi al gabbiotto di dogana ucraino per il controllo: bona, è ora di darsela a gambe per davvero che la situazione s'è fatta davvero ad un passo dal drammatico anche perchè io ho perso tutto ed il mio socio inizia ad accusare una crisi di panico per l'ultimo rischio corso.
Ritorniamo sul sentiero di campagna e comunichiamo agli altri il fallimento epocale della nostra missione ma...ma ancora non vogliamo darci per vinti e non ne abbiamo abbastanza (pori semi).
Arriviamo sotto il ponte del passaggio su strada e saliamo dalla parte opposta da dove eravamo scesi con la folle idea di imboscarci dietro i tir russi fermi sul ponte della dogana e passare di là modello film Fuga per la vittoria. Anche qui arrivati a 3/4 di ponte ecco il gabbiotto col militare in mimetica che infrange le nostre residue speranze di sconfinare e ci fa gettare definitivamente la spugna.
Ritorniamo alla dogana ungherese, non prima di aver scavalcato il cancello di una chiesa per abbeverarci alla cannella ed aver fregato qualche ciliegia dagli alberi nelle case del paesino fantasma, e aspettiamo gli altri che ritornino dopo appena 30 minuti che erano passati di là con i doganieri che non l'han presa benissimo. Un'ora e mezza c'han messo a ritornare e ripescarci. Dalle 12:30 alle 17:30 è durato sto delirio. Rivedere gli altri è stato come vedere la Madonna vista la situazione in cui eravam finiti noi due disperati.
Summit in una via di campagna ungherese dove vengono avanzate le proposte più disparate: 1) tentare di passare via ferroviaria ma si incorrerebbe nello stesso problema su strada stante anche il passaggio di un treno in due ore e mezza: cassata; 2) andare all'altra frontiera più a Sud dove non c'è il fiume e provare lì a combinar qualcosa ma sono già le 17 e la truppa è veramente stanca: aricassata; 3) i due senza passaporto aspettano in un motel a ridosso della frontiera e gli altri proseguono stoicamente verso Kiev ma altri 1000 km in soli tre unità, per di più abbastanza scazzate, non suscitano un grande entusiasmo e non si vuole disgregare la truppa: bocciata; 4) in un delirio di distanze da cortile di casa andare a Debrecen a svaccare ma la città non invoglia per cui abolita anche questa 5) tornare a Budapest, passar serata lì e l'indomani mattina ripartire alla volta di casa: approvata, a malincuore, ma approvata.
Considerando che il guidatore principale era fuori uso per perdita patente e completamente a carico degli altri a livello economico mettiamo in plancia di comando il nostro socio lombardo che con guida sportiva ma decisa ci riporta in quel di Budapest al primo calar delle tenebre.
Per non rischiare riprendiamo l'hotel del giorno prima e, dopo aver lasciato in stanza il ragazzo di Lecco causa mal di testa, noi quattro facciamo un giretto giusto per svagarci un po' anche se negli occhi si legge la stanchezza incombente di una giornata che faremo fatica a dimenticare.
Solita sosta al chioschetto per berci una birra e solita magnifica visuale di una città molto giovanile ed a grande maggioranza femminile a quanto pare. Con le poche forze rimaste ritorniamo verso l'albergo consci che il giorno seguente avremmo dovuto affrontare altri 1000 km di ritorno.
Partiamo in mattinata e la nostra unica sosta sarà in un ristorante in Slovenia nei pressi di Dramlje dove ci togliamo lo sfizio di un ottimo pranzo con chef sloveno a prepararci leccornie sicuramente diverse da quelle che avremmo trovato nelle aree di sosta.
Usciamo a Padova per portare il nostro compagno d'avventura in stazione per il suo ritorno in quel di Lecco e poi puntiamo dritti verso la costa per poter almeno veder la partita in tv visto che dal vivo non c'è stato possibile.
Arriviamo a casa nel momento in cui, accendendo il televisore, c'è l'inno italiano e anche se alla fine la vediamo nello stesso posto in cui l'avremmo dovuta vedere “normalmente” sappiamo che qualche migliaio di kilometri, parecchi soldi e rischi per questa partita li abbiamo investiti.
Come ci dicevamo in macchina “non è europeo senza lancio di un tavolino o una sedia”, speriamo sia solo rimandato...e che la prossima trasferta al seguito della nazionale mi costi meno di questa.

Per finire qualche immagine della trasferta:

Contakilometri alla partenza...

...e all'arrivo


Linea di confine sul ponte ferroviario con visuale fiume e passerella



Vista satellitare della zona di confine dove:
A) dogana ungherese
B) ponte stradale doganale
C) dogana ucraina
D) fitta vegetazione lato fiume
E) canneto vietnamita sotto il ponte ferroviario
F) ponte ferroviario della tragedia

Foto ricordo a Budapest

Foto ricordo in Slovenia
 
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view post Posted on 2/7/2012, 14:39     +1   -1




da applausi...
 
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regal68
view post Posted on 2/7/2012, 16:10     +1   -1




Standing ovation...
 
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ilPollo
view post Posted on 2/7/2012, 17:30     +1   -1




applausi a scena aperta
 
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view post Posted on 2/7/2012, 18:51     +1   -1
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unica fede

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mi inchino a voi....applausi!!!
 
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stocazzo87
view post Posted on 2/7/2012, 19:17     +1   -1




Letta con vero gusto, e tanto dispiacere per portafoglio e il non aver potuto assistere alla partita.
Applausi comunque!
 
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laVelletriUltras
view post Posted on 2/7/2012, 19:57     +1   -1




..in poche parole..ULTRAS!!
 
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peracotta
view post Posted on 2/7/2012, 21:32     +1   -1




grande storia(direi epopea)..un piacere leggerla
anche se mancano i dettagli hot
 
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view post Posted on 2/7/2012, 21:38     +1   -1
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Oink oink

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Ringrazio per gli attestati di stima, fan sempre piacere. ;)
CITAZIONE (peracotta @ 2/7/2012, 22:32) 
anche se mancano i dettagli hot

Sembrerà strano ma siamo stati bravissimi a sto giro e ci siamo concentrati solo sul lato ultras della trasferta e non sull'altro.
Certo che se avessi avuto 800 euro in più può essere che... :whistling2.gif:
 
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179 replies since 2/12/2011, 20:51   13966 views
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