Anno '92, a quei tempi la mia curva girava a mille sinceramente, sia per numero, gente poco raccomandabile ed entusiasmo, la squadra era sempre ai primi posti (una costante di quegli anni, per poi calare vistosamente nei finali di stagione e perdere sistematicamente il treno per la B) in serie C, quella con ancora solo due promozioni per girone, senza play off ed out.
Trasferta a Ravenna, scontro diretto, visto che eravamo, se non ricordo male, noi primi e loro secondi. Insomma, partirono autobus da ogni quartiere della città, alla fine eravamo circa 500 ragazzi, non male se si considera il bacino d'utenza di Empoli.
Avevamo però il viziaccio di partire e viaggiare tutti insieme all'andata, per poi fare, ogni autobus, i cazzi propri al ritorno, ed è questo che si rivelerà dannoso in quello che vado a raccontare. Al ritorno, appunto, il mio autobus era completamente solo, e sfortunatamente m'era toccato forse l'unico, o uno dei due, dove la gente non era esattamente cuor di leone o non tutti ragazzi, o ancora sbarbati (d'altronde, a quei tempi, ancora vigeva la legge della "selezione", secondo la quale, te sbarbatello e alle prime armi, te lo sognavi di salire sui pulmann con la "crema")...insomma.....il pulmann rallenta per la sosta autogrill, entriamo, ed io, che ero accanto all'autista, già noto un assembramento di gente, ma parecchio parecchio più di noi, ed avevo già intuito che, di lì a poco, si sarebbe "ballato"........la gente dietro, cominciò ad urlare all'autista: "fermati", "gnamo si spacca ogni cosa, gli si fa il culo", chiaramente piegata e non consapevole realmente della situazione. Tempo zero, vedo partire questa orda di gente, e......è partita la più grande sgrandinata di roba mai subita in vita mia...bottiglie, sassi, accendini ai vetri......erano i LIVORNESI, se la memoria non m'inganna i fedayn, e ricordo, dal pulmann i visi che avevano sti soggetti, tra i più brutti ceffi mai visti in giro per le curve, anche di età abbastanza elevata, almeno a me sembrava dal basso dei miei 15 anni. Nemmeno ebbi l'intenzione di dire all'autista di aprire le porte
, anzi, gli dissi chiaramente "fondi il motore". Tutti quelli che prima urlavano all'autista di fermarsi, si sono zittiti all'istante, e ricordo i volti stile casper nei momenti successivi. So che gli altri nostri autobus, poi, ebbero altri scontri isolati in altri autogrill con altri gruppetti di livornesi (era l'epoca che anche loro viaggiavano a frotte ed erano veramente su di giri, in tutti i sensi
). Ora non ci si caca più, anzi. Strano e incomprensibile il mondo degli ultras