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Dicembre, 26, 1896: nasce il calcio a Udine Il resoconto di quella giornata Dicembre, 26, 1896: nasce il calcio a Udine
26/12/2013
Dicembre, 26, 1896: nasce, ufficilamente, il calcio a Udine. ecco il resoconto fatto da Roberto Meroi per 'Il Gazzettino', con l'ausilio di articoli storici tratti dal notro giornale, 'Il Friuli', dell'epoca.
Nell'agosto del 1892, il maestro e capitano di squadra della Società Udinese di Ginnastica, Antonio Dal Dan, e il valente atleta Augusto Tam (entrambi partecipanti, assieme ad una decina di atleti udinesi, al secondo concorso ginnastico nazionale di Genova) ebbero modo di venire in contatto con alcuni sportivi liguri, i quali avevano parlato loro con entusiasmo del gioco del calcio che, grazie anche ai marinai inglesi, stava prendendo piede da quelle parti. Infatti, l'anno seguente nacque la società del Genoa Cricket and Football Club (7 settembre 1893) con i colori sociali bianco e blu. Il tempo di radunare un manipolo di baldi studenti friulani interessati alla nuova disciplina sportiva proveniente dal Regno Unito, di istruirli sulle primitive regole, ed ecco due squadre pronte a sfidarsi. La mattina di martedì 26 dicembre 1893, davanti ad un discreto numero di famigliari, parenti, amici e curiosi, si tenne la prima esibizione pubblica di calcio a Udine, nel Campo dei Giuochi ginnici, che era stato inaugurato - primo in Italia - il 22 aprile dello stesso anno. Il quotidiano udinese “Il Friuli” mostrò subito interesse: “E' un giuoco con una grossa palla di cuoio nel quale invece delle mani si adoperano i piedi; faticoso ma assai divertente e pieno di emozioni. In questo giuoco ci vuole il maestro, e il maestro lo si trovò finalmente nel giovane dottor Roner, che lo apprese a Zurigo, e che lo giuoca con distinta abilità. La partita era composta da sedici giuocatori, otto per parte, ma il giuoco può essere fatto in trenta o quaranta, ed è perciò che trova facilmente posto fra la gioventù studiosa”. Altre partitelle si susseguirono nelle settimane successive. La stampa udinese si fece partecipe dello sviluppo del calcio a Udine: lo stesso “Il Friuli” pubblicò la cronaca di un incontro disputato a Berlino: “I capitani, cioè i direttori del giuoco avevano scelto uno spazio lungo 125 passi e largo 80 passi, e l'avevano contrassegnato con banderuole blu e gialle. Alle estremità dei due lati più stretti si alzavano due porte attraverso delle quali si deve cercare di spingere la palla per giungere alla decisione. I due partiti erano all'ordine: e precisamente presso la linea di mezzo, in faccia 5 assalitori, dietro a questi 3 marchieri, e ancora alcuni passi indietro, le due guardie della meta; sotto l'arco della porta sta inoltre il guardaportone, un membro molto importante della difesa, al quale solo fra tutti è permesso, come salvatore dell'estremo bisogno, di pigliare la palla con le mani. Ora comincia il giuoco: la sorte ha deciso chi deve cominciare, e generalmente si comincia con piccole spinte finché la palla, lanciata da un giuocatore esperto, vola alzandosi in arco sopra le teste; e d'un tratto i giuocatori si trovano talmente applicati corpo e anima al giuoco, che dimenticano tutto attorno a sé, e col loro ardore e colla loro vivacità trascinano con sé anche gli spettatori. In tali momenti, in cui veramente si sviluppa il giuoco, si distinguono in special modo la destrezza, l'agilità, la scaltrezza, la presenza di spirito. Anche uomini attempati provano piacere a prendervi parte, e ognuno può rilevare quanto questo giuoco faccia bene al corpo e allo spirito, e quanta forza dia ai nervi”. Giovedì saranno 120 anni da quando Udine, seconda città d'Italia dopo Genova, cominciò la sua lunga e gloriosa avventura calcistica. Auguri ai bianconeri!
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