se trovo qualche foto di quell'annata la metto,ma la vedo dura se non erro già anni dietro ho tirato fuori questo frangente e di materiale di quell'annata è pressochè introvabile
forse a questo faccio riferimento
venerdì 2 dicembre 2005
scontri e lacrimogeni, gara sospesa per 30 minuti. Alta tensione in vista del bis di domenica
DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE – L’inciviltà da stadio non conosce giorni di riposo e non si ferma neppure in Coppa Italia, trofeo a volte snobbato dalle squadre ma mai dagli hooligan. Così Fiorentina-Juventus è iniziata con 5 minuti di ritardo per protestare contro il razzismo. E poi si è fermata per altri 30, quando il secondo tempo era iniziato da 120 secondi, perché il lancio di lacrimogeni durante gli scontri tra forze dell’ordine e pseudotifosi della Juve ha scatenato il fuggi fuggi in campo e in ampi settori dello stadio. E pensare che l’entusiasmo portato dalla nuova gestione Della Valle aveva convinto 25.012 spettatori a pagare il biglietto per vedere l’antipasto della partita «vera», quella di campionato che si giocherà domenica. Doveva essere la serata di Buffon, tornato tra i pali dopo 109 giorni di infortunio, e di Pessotto, raro esempio di giocatore che non si lamenta mai. Poteva essere la serata di Bojinov e Pazzini, sostituti di Toni entrambi in gol. È stata, invece, ancora una volta, ribalta per chi finge di amare il calcio e invece ama solo la violenza. Gli scontri tra tifosi ospiti e forze dell’ordine sono iniziati presto. C’è chi parla di tentativo di attacco degli ultrà juventini contro quelli viola, con la polizia a impedire il contatto. C’è chi racconta di scontri nello spicchio destinato agli ospiti, per una faida interna tra gruppi egemoni. La certezza è che ancora una volta la cronaca sportiva ha lasciato lo spazio a quella nera. La miccia è stata accesa nello spazio tra la cancellata e il sotto tribuna. Molti ultrà viola hanno lasciato la curva Fiesole per aiutare gli altri tifosi. Alcuni ultrà bianconeri sono stati (6) prelevati dalle forze dell’ordine e portati via per essere identificati, mentre altri si sono scatenati all’interno, distruggendo i bagni e altre infrastrutture. Due tifosi della Juventus e uno della Fiorentina sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale. L’arbitro Palanca, dopo che i giocatori hanno iniziato a piangere, ha aspettato 8 minuti prima di ordinare alle squadre di rientrare negli spogliatoi. La partita poteva anche essere sospesa a titolo definitivo. La lunga attesa è sicuramente servita anche per prendere le necessarie informazioni con le forze di sicurezza. La decisione finale di Palanca, cioè far riprendere la partita, ci è sembrata di buon senso per almeno due motivi: 1) gli incidenti erano stati sedati e il vero «problema», a quel punto, era il ristagno del fumo dei lacrimogeni dentro lo stadio; 2) la ripresa del gioco ha permesso di riportare l’attenzione del pubblico sulla partita e ha garantito un deflusso regolare al termine del match. Le squadre hanno fatto il loro dovere, continuando a giocare con buon impegno una gara che aveva già perso gran parte della sua logica. Il precedente non è certo incoraggiante in vista di domenica, quando la stadio sarà gremito, la posta in palio alta e la tensione ancora di più. Non intelligentissimo, in questo senso, il gesto di scherno fatto da Mutu dopo aver segnato il 2-2 con un lob che è sembrato più un cross sbagliato che un tiro in porta. Il rumeno si è preso un giusto rimbrotto sia da Prandelli che da Capello. Qualcosa di simile si era visto nella Coppa Italia dell’anno scorso, in Siena-Roma, quando dalla curva degli ospiti una pioggia di fumogeni aveva costretto l’arbitro a sospendere a lungo la gara. La Roma stava dominando la partita, poi vinta per 4-0. Ma è ormai assodato che il calcio non è il primo interesse di chi vive lo stadio solo per essere protagonista in negativo.
Luca Valdiserri
Pagina 67
(2 dicembre 2005) – Corriere della Sera
http://archiviostorico.corriere.it/2005/di...051202007.shtml