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GIUSTIZIA PER STEFANO CUCCHI

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Canassa
view post Posted on 30/10/2009, 10:33     +1   -1




ROMA – Bisogna giungere alla verità nel più breve tempo possibile. E’ questo l’appello lanciato nuovamente dalla famiglia del giovane Stefano Cucchi, il ragazzo morto inspiegabilmente mentre era detenuto nel carcere Regina Coeli di Roma, in occasione della conferenza stampa organizzata giovedì al Senato.

Nel corso dell’appuntamento con i cronisti a Palazzo Madama, promosso dal presidente dell’Associazione ‘A buon diritto’, Luigi Manconi, a cui hanno partecipato il legale dei Cucchi, Fabio Anselmo, e alcuni parlamentari, tra i quali Emma Bonino, Rita Bernardini, Felice Casson e Renato Farina, sono state distribuite le foto scattate a conclusione dell’autopsia sul corpo del ragazzo. Immagini che mostrano chiaramente il volto tumefatto di Stefano e i numerosi traumi su tutto il corpo. Il giovane avrebbe riportato, infatti, numerose contusioni, l’arretramento di un bulbo oculare, una frattura alla mascella e numerosi danni alla dentatura.

Segni, questi, che rendono quantomeno discutibile la versione della caduta dalle scale

“L'atto di morte è stato acquisito dal pm - ha spiegato il legale Fabio Anselmo, che ha seguito anche la vicenda del giovane Federico Aldrovandi - per cui non abbiamo in mano nulla, se non le foto scattate dall'agenzia funebre e un appunto del medico legale. Non sono stati riscontrati traumi lesivi, a quanto appare, che possono averne causato la morte. Si parla di ecchimosi ed escoriazioni e sangue nella vescica, per cui è difficile sapere quando e soprattutto come è morto”.

Ciò che è certo è che Stefano venne fermato il 15 ottobre scorso per detenzione di sostanze stupefacenti al Parco degli Acquedotti di Roma e che è morto al nosocomio capitolino Sandro Pertini il 22 ottobre, dopo il ricovero al Fatebenefratelli e la detenzione al Regina Coeli. In tutto questo lasso di tempo, dal fermo alla morte, ai familiari non è stato permesso di visitarlo.

Le spiegazioni fornite in Parlamento dal Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha parlato di una “caduta accidentale dalle scale”, non sono per nulla sufficienti. La famiglia continua a chiedere che si faccia piena luce sul caso, senza reticenze di sorta. Il padre di Stefano chiede la verità anche al ministro La Russa. “Mio figlio in quei momenti era sotto la tutela dello Stato – ha detto Giovanni Cucchi - dunque questa vicenda non può passare sotto silenzio. E dato che è stato preso in consegna dai Carabinieri chiediamo chiarezza anche al ministro della Difesa Ignazio La Russa”.
Della vicenda si è interessata anche l’associazione Antigone, il cui presidente Patrizio Gonnella afferma: “Abbiamo fatto una ricostruzione fedele dei giorni che vanno dall'arresto di Stefano Cucchi alla sua autopsia, di cui stiamo ancora aspettando l'esito”. All’agenzia Cnr Media, Gonnella sottolinea come “le fotografie [del giovane deceduto ndr.] parlano da sole, così eloquenti da diventare imbarazzanti”. Impossibile quindi che sia caduto: “Dovrebbe essere caduto prima di schiena e poi di faccia, molto strano e difficile. Forse solo una caduta sugli sci potrebbe causare danni così disparati e diffusi”. Da qui la necessità di “un'inchiesta rapidissima, altrimenti – conclude Gonnella – potrebbe diventare melmosa, come in altri casi. I fatti sono facili da accertare: si possono sapere rapidamente i nomi dei carabinieri che hanno arrestato Stefano Cucchi, si interrogano, si scopre la verità in meno di 48 ore”.

image

Ci si sta organizzando a livello nazionale sfruttando in modo intelligente Facebook.

https://www.facebook.com/home.php?filter=nf...90795037&ref=nf
 
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view post Posted on 30/10/2009, 17:21     +1   -1
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Commando Ultras!

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...di recente abbiamo parlato di Stefano Frapporti e Aldo Bianzino...e ce ne sono tanti altri come loro. Pestati e uccidi dagli uomini in divisa.
E con il cazzo che troveremo nomi e foto dei colpevoli.
E quando ce le avremo (Federico, Gabriele) con il cazzo che verranno condannati.
 
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CurvaCapraro
view post Posted on 30/10/2009, 18:37     +1   -1




ma fatemi capire, quella foto e' vera??
nel senso, e'stefano dopo le percosse?
 
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QuelliDiScalea
view post Posted on 30/10/2009, 18:39     +1   -1




si dopo l'autopsia!!!

come fanno a dire "caduto dalla scale"?
 
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xtreme2006
view post Posted on 31/10/2009, 11:31     +1   -1





Giovedì 15 ottobre 2009
Verso le ore 23.30 Stefano Cucchi viene fermato dai carabinieri nel parco degli acquedotti, a Roma.
Venerdì 16 ottobre
Alle ore 1.30 del mattino si presentano, con Stefano, presso l’abitazione della famiglia Cucchi in via Ciro da Urbino, due uomini in borghese, poi qualificatisi come carabinieri e altri due carabinieri in divisa della caserma dell’Appio Claudio. Iniziano a perquisire la stanza di Stefano mentre questi tranquillizza la madre dicendole “tranquilla, tanto non trovano nulla”. In effetti nulla trovano nella sua stanza, rinunciando a perquisire il resto dell’appartamento e dello studio, pur dopo l’invito della famiglia a procede. I carabinieri a loro volta tranquillizzano i familiari, dicendo che Stefano è stato sorpreso con poca “roba” addosso (20 gr. principalmente marijuana e di Rivotril, un farmaco salvavita contro l’epilessia, regolarmente prescrittogli dal medico curante). I carabinieri comunicano inoltre che l’indomani alle 9 si sarebbe celebrato il processo per direttissima nelle aule del tribunale di Piazzale Clodio. Alle ore 12 circa del mattino Stefano arriva in aula scortato da quattro carabinieri. Il suo volto è molto gonfio, in contrasto impressionante con la sua magrezza (i genitori affermano che il suo peso prima dell’arresto è di circa 43 kg) e presenta lividi assai vistosi intorno agli occhi. Durante l’interrogatorio del giudice, si dichiara colpevole di “detenzione di sostanze stupefacenti, ma in quanto consumatore”. Stefano alle 13 circa viene condotto via, ammanettato, dai carabinieri, dopo la sentenza di rinvio a giudizio (udienza fissata per il prossimo 13 novembre) con custodia cautelare carceraria. Alle ore 14 viene visitato presso l’ambulatorio del palazzo di Giustizia, dove gli vengono riscontrate “lesioni ecchimodiche in regione palpebrale inferiore bilateralmente” e dove Stefano dichiara “lesioni alla regione sacrale e agli arti inferiori”. I carabinieri lo conducono quindi a Regina Coeli affidandolo alla custodia della Polizia penitenziaria. All’ingresso in carcere viene sottoposto a visita medica che evidenzia la presenza di “ecchimosi sacrale coccigea, tumefazione del volto bilaterale orbitaria, algia della deambulazione". Viene quindi trasportato all’ospedale Fatebenefratelli per effettuare ulteriori controlli: in particolare radiografie alla schiena e al cranio, non effettuabili in quel momento all’interno dell’istituto penitenziario. In ospedale viene diagnosticata “la frattura corpo vertebrale L3 dell'emisoma sinistra e la frattura della vertebra coccigea”.
Sabato 17 ottobre
Nel corso della mattinata viene nuovamente visitato da due medici di Regina Coeli i quali ne dispongono nuovamente il trasferimento al Fatebenefratelli. Da qui, nel corso della mattinata (ore 13,15), viene trasferito all’ospedale Sandro Pertini. La famiglia viene avvisata del ricovero di Stefano solo alle ore 21. Alle ore 22 circa i genitori si presentano al pronto soccorso e vengono indirizzati al “padiglione detenuti”. Al piantone viene chiesto se è possibile visitare il paziente, ma la risposta che viene data ai familiari è: “questo è un carcere e non sono possibili le visite”. Alla precisa domanda rivoltagli dai genitori: come sta Cucchi Stefano?, il piantone li fa attendere per poi invitarli a ritornare il lunedì successivo (dalle 12 alle 14), per parlare con i medici.
Lunedì 19 ottobre
I genitori si recano alle ore 12 presso il padiglione detenuti e ripetono al piantone la richiesta di visitare Stefano. Vengono fatti accomodare nel vestibolo, gli vengono presi i documenti e nell’attesa chiedono a una sovrintendente appena uscita dal reparto quali siano le condizioni di salute del figlio. La risposta della sovrintendente è: “il ragazzo sta tranquillo”, ma ancora una volta viene negata ai genitori la possibilità di un colloquio con i medici con la motivazione che l’autorizzazione del carcere non è ancora arrivata. Di fronte all’insistenza dei genitori, che specificano di voler solo parlare con i medici, e non anche avere un colloquio con il figlio, la stessa sovrintendente li invita a ripresentarsi il giorno successivo, affermando che per l’indomani l’autorizzazione sarebbe sicuramente arrivata.
Martedì 20 ottobre
Alle ore 12 i genitori si recano nuovamente al “Pertini”, ripetendo al piantone la richiesta di visitare Stefano. Questa volta il piantone nega loro l’ingresso, dichiarando – ed è la prima volta che viene detto esplicitamente - che “sia per i colloqui con i detenuti sia per quelli con i medici occorre chiedere il permesso del Giudice del Tribunale a Piazzale Clodio”.
Mercoledì 21 ottobre
Alle 12.30 il padre di Stefano , dopo una mattina passata in tribunale, ottiene il permesso del Giudice della settima sezione per i colloqui. Decide di non andare a Regina Coeli per farsi vistare il permesso in quanto l’ufficio competente chiude alle 12.45, rimandando tutto al giorno successivo.
Giovedì 22 ottobre
Stefano Cucchi muore alle 6.20 di mattina. La certificazione medica rilasciata dal sanitario ospedaliero parla di 'presunta morte naturale'. Alle ore 12.10 un carabiniere si presenta a casa Cucchi trovando solo la madre del ragazzo, essendosi il padre recato a Regina Coeli per il visto, e chiede a questa di seguirlo in caserma per comunicazioni. La signora non può, trovandosi sola con la nipotina, e così il carabiniere dichiara che sarebbe tornato più tardi. Alle ore 12.30 alla madre di Stefano viene notificato il decreto del Pm con cui si autorizza la nomina di un consulente di parte. È in questo modo che la signora Cucchi viene a sapere della morte del figlio. Entrambi i genitori si recano al Pertini dove il sovrintendente e il medico di turno dichiarano di “non aver avuto modo di vederlo in viso in quanto si teneva costantemente il lenzuolo sulla faccia”. Si precipitano quindi all’obitorio dell’istituto di medicina legale dove si presenta loro un’immagine sconvolgente: il volto del figlio devastato, quasi completamente tumefatto, l’occhio destro rientrato a fondo nell’orbita, l’arcata sopraccigliare sinistra gonfia in modo abnorme, la mascella destra con un solco verticale, a segnalare una frattura, la dentatura rovinata.
Venerdì 23 ottobre
Viene effettuata l’autopsia. Al consulente di parte, nominato dalla famiglia, non viene consentito di scattare fotografie. Il corpo di Stefano Cucchi ora pesa 37 Kg ed è a dir poco riconoscibile. VERGOGNA!

DIFFONDETE, NON TACETE!

 
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:-L-:
view post Posted on 31/10/2009, 14:04     +1   -1




E' molto tempo che non scrivo su questo forum, per scelta sia chiaro e se leggete la mia firma capirete in seguito a cosa è dovuta.

Inizialmente pensavo che le forze dell'ordine fossero persone per bene, con il compito di mantenere l'ordine e fin quando la vedevo così non avevo nulla contro di loro, anzi diciamo che li rispettavo.
Nel corso degli anni, girando gli stadi ho iniziato a vedere che alcuni usavano la divisa per sfogare le loro rabbie contro gente che magari non c'entrava niente.

Questo vale per i cellerini, ma può valere anche per il semplice vigile urbano.
Pensavo anche che la legge fosse uguale per tutti, ma dopo l'omicidio di Gabriele Sandri ho capito che non era così perchè se l'avesse fatto un altro cittadino che non fosse un poliziotto gli avrebbero dato 30 anni di gattabuia.

Non so se sia la crisi attuale che sta colpendo un pò tutti gli ambiti, ma giorno dopo giorno provo sempre piu' un dispezzo verso le divise, nelle quali non ho piu' fiducia. L'ultimo caso Marrazzo, che era ricattato da quattro carabinieri, quelli si, subito in carcere, ma per quanto?
Basti vedere i casi di Stefano Furlan, Gabriele Sandri, Aldrovandi, Cucchi...

Riguardo a quest'ultimo credo che il fatto che fosse tossicodipendente non giustifichi le percosse subite, e definire percosse è riduttivo se avete visto le fotografie.

VERGOGNA!
 
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view post Posted on 31/10/2009, 14:29     +1   -1
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Cioè fatemi capire,si è fatto la galera per 20 grammi di fumo?
 
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Lines Seta Ultras
view post Posted on 31/10/2009, 22:51     +1   -1




CITAZIONE (-lotta- @ 31/10/2009, 14:29)
Cioè fatemi capire,si è fatto la galera per 20 grammi di fumo?

peggio, è morto per qualche grammo di fumo
 
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utv
view post Posted on 2/11/2009, 10:31     +1   -1




Oggi cnrmedia, su autorizzazione della famiglia, ha pubblicato le foto di Stefano dopo l'autopsia. Con una semplice ricerca le potete trovare.

AGGHIACCIANTI.

Quello che mi chiedo è: in uno stato pseudo-civile (sottolineo pseudo) qual è la parte della popolazione si indigna e combatte affinché queste cose vengano denunciate, condannate e non abbiano più a succedere? Gli ultras, ossia quella parte di popolo da sempre additata come violenta, razzista, discriminatoria e ignorante!

Questo mi fa sentire ancora più FIERO DI NON ESSERE COME LORO, quelli che "perché l'ha scritto il giornale allora è vero", quelli che "non vado più allo stadio perché ho paura", quelli che "l'idea sarebbe giusta, ma se la portano avanti gli ultras allora dev'essere sbagliata", quelli che "dagli col manganello a quei bastardi", quelli che "poverini, prendono 2 lire per tenere a bada i teppisti".

Vomito...
 
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nosh
view post Posted on 2/11/2009, 11:17     +1   -1




r.i.p.

NEL SILENZIO LO STATO UCCIDE
 
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A S C genzano
view post Posted on 2/11/2009, 11:24     +1   -1




ho visto adesso le foto...qualcuno dice che è caduto dalle scale, tutto insabbiato,come al solito. lo stato uccide impunemente,nel silenzio. r.i.p. stefano.
 
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ciò trp style
view post Posted on 2/11/2009, 12:53     +1   -1




Neanke se cadi dall'attico dell'Empire State Building ti riduci in quel modo.

Ke cazzo di nazione siamo..
 
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gialloneri
view post Posted on 2/11/2009, 14:04     +1   -1




CITAZIONE (Canassa @ 30/10/2009, 10:33)

chi ha deciso di fargli l'autopsia? dalla foto sembra che sia già stata fatta
 
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TZ da cremona
view post Posted on 3/11/2009, 00:15     +1   -1




Film: "V Per Vendetta" di James McTeigue
Mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato e per coloro che vorranno ascoltare all'affermazione della verità.

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-CAPOTI-
view post Posted on 3/11/2009, 01:42     +1   -1




R.I.P.

Vergogna...con quale faccia possono farsi la barba davanti allo specchio queste persone.
Il rimorso dovrebbe tormentarli a vita, credo sia questa la vera punizione stante le appropriate sedi legali.

Un abbraccio alla famiglia, con la consapevolezza che da lassù qualcuno li veglia.

Giustizia,ora.

-CAPOTI-
 
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66 replies since 30/10/2009, 10:33   3604 views
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