CITAZIONE (Pazzi Scatenati @ 1/12/2010, 18:25)
sto ancora aspettando
c'hai ragione c'hai
Come puoi immaginare Herbert è sempre stato sberlato dai soci fin dalla tenera infanzia, è uno simpatico ci mancherebbe, ma alla lunga fà compassione quando ripete le sue solite cacate, conseguentemente anche quando divenne più grandicello, i Soci facevano semplicemente finta di non sentirlo, perché ci volevano bene all'Herbert come a un fratello e, quando ci si vuole bene così, si accetta che l’altro sia un coglione senza patirci troppo.
Ma arrivò l'età della pubertà ed anche al nostro Herbert iniziò a tirarci il piccolo pirla roseo e si tuffò anch'esso in quel dannato lago degli amori viscerali, solo che anziché innamorarsi di una lardona brufoloso dell'ultimo banco, perse la testa per una dark con la faccia bianca spavento.
Era di un bianco che faceva male a guardarla, bianco magnesio, bianco pancia di cadavere, bianco nausea e perdipiù alla tenera età di 15 anni aveva riepito più barattoli di vetro Lei con feti di aborto che mia nonna con la marmellata, ma il giovane Herbert nn si curava di questo, Lui nutriva amore vero per la troietta di Zibido San Giacomo (paese natale di Herbert).
Un giorno animato da inusuale coraggio, si presentò al cospetto dell'emaciata Dark nell'ora di intervallo, e portò in dono la bruschetta agliata preparata dalla Mà e una penna rosa con l'inchiostro al profumo di fragola di bosco, la minuta Dark lo guardò fisso negli occhi in un silenzio aggressivo, e si limitò a scaracchiare un gaspero grasso sul volto del nostro amato Herbert che imperturbabile non fece altro che leccarlo quando gli scese fin sul labbro superiore.
Come sai Pazzi, la nostra esistenza non è esattamente una fiaba o un lungometraggio californiano, la nostra vita è più un deserto, ma non un deserto da TV, nei documentari i deserti appaiono come luoghi nobili e sconfinati, di maestosa e selvaggia bellezza, con formiche fotogeniche e ragni spaventosi, belli, puliti e lucenti, perché a quel livello di ingrandimento i granelli di polvere sembrano massi. Il nostro deserto invece è una specie di discarica. Quando il vento soffia da levante, porta odore di metallo surriscaldato, diesel e uomini pronti a combattere ma l'Herbert non è mai stato avvezzo a combattere, quindi cadde in una depressione maligna che gli fece pensare al suicidio con le gommose alla frutta.
Fu allora che si decise di portarlo da Maria tre bigoli, nota meretrice che ricevette la medaglia di stato per aver iniziato ben 4 generazioni di giovani cazzi pieni. Maria tre bigoli era una donna attraente per un cieco con la lebbra e piorrea arrogante, per tutto il resto dei maschi del sistema solare era un cassonetto di differenziata con le gambe al posto delle rotelle, ma aveva il pregio di costare solo 5 mila lire per entrarci nella micetta tignosa, quindi un regalo conveniente per il giovane Herbert.
Sicché l'incontro avvenne in una bianchina giardinetta posteggiata vicino al tunnel in Via Sammartini, proprio adiecente ai fratelli di padre Ettore, dopo le dovute presentazioni Maria tre bigoli iniziò a sgranocchiare la sua mela renetta che fungeva da timer o se preferisci clessidra, l'Herbert si spoglio velocemente tenendosi addosso solo la cagi cotone sulla pelle lana fuori ma il suo piccolo jimmy non rispose all'appello e continuò imperterrito ad indicare ore sei.
Maria tre bigoli spazientita poggiò il torsolo di mela sul cruscotto e con abile ed inaspettata rapidità prese in bocca i pesciolino squamato dell'Herbert e profuse tutta la sua rinomata esperienza nell''improbabile intento di far passare il cervello di Herbet attraverso i testicoli, non perché non fosse in grado di succhiare così tanto, ma perché Herbert il cervello l'ha sempre portato ripiegato accuratamente nel portafoglio della eastpak, fra la foto di Baresi e di Van Basten.
Nonostante il risucchio da idrovora industriale Herbert non dava cenni di risveglio ed i soci iniziavano a vociare aldilà dei finestrini appannati della bianchina giardinetta, quindi ebbe la cattiva idea di simulare un orgasmo e fece un piccolo schizzetto di urina al sapor di latte e pan di stelle in bocca a Maria tre bigoli.
Maria tre bigoli è sempre stata una donna gentile ed accondiscendente nei confronti dei giovani iniziati, una paciosa signora attempata che poteva sembrare una gattara esperta di maglie e ferri, ma in realtà avrebbe steso primo carnera con una mano aperta, quindi quando sentì in bocca il liquido caldo agre al sapor di colazione afferrò Herbert per il collo ed iniziò a tumefarlo con un violento mulinare di braccia.
La bianchina iniziò ad ondeggiare pericolosamente, all'inizio i soci di Herbert si davano di gomito e si guardavano piacevolmente stupiti, ma quando le urla non parevano più mugugni di orgasmi ma latrati di cani sventrati, si deciso di aprire la portiera.
Maria tre bigoli aveva legata una cinta in cuoio robusto che giocava a nascondino ad ogni sobbalzo della sua panza flaccida, e nella parte centrale della cinta svettava un fallo di ebano intarsiato lucido che stantuffava nel tafanario del nostro piccolo Herbert che lacrimante chiedeva aiuto a tutti i santi noti compresi un paio di divinità indù.
Solo dopo l'intervento di svariati condomini allarmati dalle urla beduine si riuscì a strappare Herbert dalla cruenta sodomizzazione, quel giorno segnò la fine della carriare di Maria tre bigoli e l'inizio della carriara da culattone del nostro Herbert che noi tutti oggi apprezziamo nella sua finocchiosa eleganza.