Non c’è nulla da fare, in quanto a fantasia i padani non sono secondi a nessuno. A dirla tutta la stessa idea dell’esistenza di un substato dal nome Padania è una delle trovate più creative della storia umana. L’illusione che possa esistere una cultura, una storia, una tradizione, uno stile di vita e addirittura una moneta che rappresenti quell’isola che non c’è dal nome Padania fa quasi tenerezza.
Ma i padani non demordono, fanno di tutto per convincere e, segretamente, convincersi della loro reale appartenenza ad un altro Stato che non contempli la Roma ladrona. I tempi cambiano, le generazioni si susseguono. Come fare ad incentivare l’adesione di nuove leve?
Nell’epoca dell’interazione digitale, non poteva esserci nulla di meglio che la creazione di un social network ideato a questo fine. Una versione “leghizzata” di Facebook. Dal blog di Daniele Sensi, “L’AntiComunitarista”, si apprende la nascita di “Padania social, comunità padana online”. L’iscrizione è libera, ma “ogni utente dovrà riconoscere l’esistenza della Padania”.
Attualmente è in fase di work in progress, ma ben presto sarà accessibile. Ovviamente soltanto a condizione, così come accennato prima, che voi riconosciate l’esistenza dell’isola che non c’è. Ah, cosa non si farebbe per ottenere un pizzico di legittimazione sociale!
Andrea Avitabile
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