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solobrescia
view post Posted on 22/5/2009, 13:48     +1   -1




Brescia: retroscena da psicodramma


Un gruppo anarchico e storicamente perdente abituato alla autogestione, una società debole e priva di un progetto e di una vera organizzazione interna, un presidente volubile e pressato dall’esigenza di tornare a tutti i costi in serie A, un allenatore schiacciato dalle pressioni dei giocatori da una parte e della società dall’altra. L’ennesimo psicodramma sportivo in tinte biancazzurre, si consuma tra coltellate a tradimento, baci di Giuda, telefonate a Londra, bilanci traballanti, delegazioni di giocatori che solo dietro le quinte ritrovano quel carattere e quella personalità che in campo latitano. Le ultime ore di Sonetti al Brescia sono frenetiche. Subito dopo la conclusione della gara con il Grosseto il tecnico incontra Fabio Corioni che in toscana ha seguito la squadra. Fabio ha già sentito telefonicamente il padre al telefono. Il presidente è inferocito. La testa di Sonetti è ormai pronta per la ghigliottina. Ma il tecnico di Piombino pensa ancora che l’esonero sia una ipotesi fantascientifica a due giornate dal termine del campionato. Sonetti crede di avere ancora credito. In fondo ha accettato di guidare il Brescia per una cifra quasi simbolica, 150mila euro, in fondo crede che l’amicizia con Corioni sia ancora un valore importante. Ma il suo destino è deciso. Corioni si consulta con Gianluca Nani, che da Londra incide ancora sulle scelte del Brescia. Sonetti è solo. Fabio Corioni già da qualche settimana spinge per l’esonero trovando nel padre terreno fertile. I giocatori non nascondono il loro malumore. La squadra nelle ultime settimane ha cambiato i sistemi di lavoro obbligando Sonetti a scelte che il tecnico non condivide ma accetta, pensando in questo modo di ricompattare gruppo e società, visto che Corioni sta con i giocatori e sembra molto sensibile alle loro indicazioni. All’interno della squadra vi sarebbe una sorta di comitato ristretto i cui componenti non nascondono di essere loro in realtà a decidere chi e come si gioca. In città sono i giocatori stessi a raccontarlo ad ogni occasione. Sonetti viene in pratica emarginato. Il tecnico di Piombino cerca appoggi in società ma si rende conto di non averne. In pratica viene obbligato ad accettare le scelte dei giocatori mediandole con le necessità della società che vuole si facciano giocare alcuni giovani per valorizzarli. E Sonetti non fa più…il Sonetti. Preso in mezzo fa scelte di compromesso e alla fine scontenta tutti. In squadra ci sono uomini intoccabili, le gerarchie sono chiare anche nelle sostituzioni. Il modulo lo impone il gruppo che vuole giocare, ad esempio, con la difesa a tre. Martedì mattina, dopo la gara con il Grosseto, il Brescia riparte verso casa. Sonetti fa fermare il pullman nei pressi di Livorno e chiama Corioni. Propone al presidente di bloccare gli stipendi ai giocatori come ha fatto Lotito alla Lazio, chiede al presidente di poter portare il ritiro la squadra in provincia di Bergamo in una località isolata, cerca solidarietà ma trova solo silenzio. Il presidente ha consultato Gianluca Nani. Il ds del West Ham è per l’esonero di Sonetti e spinge per la soluzione interna: Saurini nelle vesti di traghettatore. Corioni però tentenna, Fabio è contrario. Un paio di telefonate servono al presidente a verificare chi c’è sul mercato. Si pensa anche ad un clamoroso ritorno, quello di Serse Cosmi, ma Corioni pone il veto. Troppe le distanze, le incomprensioni, i litigi e le frecciate con l’uomo del fiume. Intanto la squadra torna a Coccaglio. Corioni incontra Sonetti e gli comunica la decisione di esonerarlo, ma gli dice che la loro amicizia resta salda. Sonetti bestemmia in turco e rinfaccia a Corioni tutti gli errori di gestione da parte della società, dal mercato deficitario all’assenza di una linea che metta i giocatori di fronte alle proprie responsabilità, dall’abitudine ormai consolidata all’autogestione da parte del gruppo (un discorso che fece già Zeman e che in pratica tutti gli allenatori degli ultimi anni hanno poi ripreso), al fatto che in fondo la squadra è composta in gran parte da giocatori che, oltre a retrocedere, non hanno mai vinto nulla. Poi il tecnico entra negli spogliatoi. I giocatori sono in circolo, tutti a testa bassa: “Guardatemi negli occhi ed abbiate il coraggio di parlare!”, tuona Sonetti. Nessuno batte ciglio. Cavasin sta già prenotando il volo per l’Italia ed è pronto a firmare: nessun progetto a lunga scadenza, ma un contratto fino al 30 giugno per circa 15mila euro più un premio sostanzioso in caso di promozione in serie A.




la fonte è questa:

http://www.cirocorradini.it/home.asp?inc=news
 
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leonessa1911
view post Posted on 22/5/2009, 14:03     +1   -1




SENZA PAROLE.......
 
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view post Posted on 22/5/2009, 18:14     +1   -1
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unica fede

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andate al campo a menar schiaffoni,a Corioni in primis....
 
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CaMpArI=Bs=
view post Posted on 22/5/2009, 19:13     +1   -1




che schifo e c'è gente in città che dice ancora se non ci fosse corioni saremmo in C per fortuna che c'è lui..!
 
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MINO_BS
view post Posted on 22/5/2009, 22:52     +1   -1




Che schifo...
 
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4 replies since 22/5/2009, 13:47   237 views
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