da
www.bresciaoggi.itBrescia, c'č la protesta degli ultras
VIGILIA CALDA. A POCHE ORE DALLA PRIMA GIORNATA DI CAMPIONATO SOCIETĄ E GIOCATORI DURAMENTE CONTESTATI IERI AL «SAN FILIPPO»
Corioni costretto a lasciare la tribuna dopo essere stato colpito da un uovo Nel mirino anche Cavasin e la squadra
Insulti contro il presidente Corioni, contro Cavasin, contro i giocatori. E ancora: bengala in campo, la rete di recinzione del terreno di gioco danneggiata ma che regge, evitando pericolosi contatti.
Č LA SINTESI della serata di contestazione durissima, inscenata da una cinquintina di Ultras della Curva Nord Brescia 1911 ieri sera al «San Filippo». Quindici minuti di rabbia, che arrivano a due giorni dalla prima partita di campionato con il Cittadella.
La cronaca di una serata di tensione al diapason inizia alle 19. Al «San Filippo» il Brescia ha appena iniziato l'allenamento, spostato quasi all'ora di cena per sfuggire all'afa opprimente che, in questi giorni, sta facendo della nostra cittą una delle pił torride d'Italia. In tribuna, mentre sul campo principale la squadra si sta allenando agli ordini di Cavasin, Corioni viene sollecitato dai giornalisti a parlare. Ma il presidente non vorrebbe. Ce l'ha proprio con i giornalisti: «In alcuni casi non scrivete la veritą - le sue parole -. Sono il presidente che ha fatto di pił nella storia del Brescia, eppure vengo contestato».
Corioni inizia l'intervista, ma dopo pochi minuti al centro sportivo di via Bazoli iniziano i cori contro il presidente. Sono gli Ultras della Curva Nord, che urlano a Corioni e alla sua famiglia di andarsene. Il presidente cambia colore, smette di parlare. Un ultras gli si avvicina e gli rompe un uovo sui pantaloni. Corioni abbandona la tribuna seguito da alcuni dirigenti. Gli ultras lo seguono, gli insulti continuano.
Poi la contestazione tocca i giornalisti presenti, accusati di essere troppo morbidi con la societą e con la squadra. L'accusa opposta a quella formulata poco prima da Corioni. La tensione č altissima. C'č anche il lancio di alcuni bengala verso il campo. E nel mirino, adesso, ci sono i giocatori. E anche Cavasin. Il tecnico interrompe l'allenamento e si porta verso la rete di recinzione. Gli Ultras insistono. C'č uno scambio feroce di battute e solo la rete di recinzione evita che Cavasin e i capi ultrą vengano a diretto contatto. Cavasin viene ferocemente contestato e invitato ad andarsene, l'allenatore risponde per le rime. Volano insulti, la rete di recinzione trema.
CE N'Č anche per i giocatori. Tra i pił bersagliati Bega, per l'intervista rilasciata martedģ e in cui denunciava il clima pesante intorno alla squadra, Caracciolo e Possanzini. Baiocco intanto abbandona l'allenamento. L'ex catanese, mentre esce, avrebbe detto di volersene andare da Brescia. Si teme che qualcuno possa davvero chiedere la rescissione del contratto. I pił indiziati sono Bega e lo stesso Baiocco. Si dice che anche Cavasin starebbe meditando. Solo voci. Sarebbe incredibile alla vigilia dell'inizio del campionato. Corioni, dopo l'iniziale amarezza, č deciso ad andare avanti.
Tornando al campo, gli Ultras decidono di abbandonare la scena, mentre i giocatori del Brescia provano a proseguire il lavoro sul campo. Cavasin e alcuni tra i giocatori pił esperti rientrano anzitempo negli spogliatoi e a dirigere l'allenamento, ma ormai l'atmosfera č surreale, resta il secondo di Cavasin, Alfredo Magni. Nel giro di alcuni minuti al San Filippo arrivano anche Fabio Corioni e Maurizio Micheli.
La contestazione finisce e potrebbe aver lasciato segni indelebili all'interno del Brescia. Domani inizia il campionato. Ma chi se ne ricorda pił?
