| Biografia
Ritratto di ColomboDopo aver prestato servizio sotto Renato d'Angiò, probabilmente nel 1473 Cristoforo iniziò l'apprendistato come agente commerciale per i traffici di merci gestiti dalle famiglie Centurione, Di Negro e Spinola.
Nel 1474 fu a Chio in Grecia e poi in Portogallo. Nel 1476 Colombo fu a Bristol, dopo aver fatto presumibilmente parte della flotta genovese, diretta in Inghilterra, che fu attaccata da navi francesi al largo del Capo Vincenzo. Poi si recò a Galway in Irlanda e quasi certamente nel 1477 raggiunse l'Islanda.
Verso il 1479 Colombo si trasferì a Lisbona, continuando a commerciare per la famiglia Centurione. In questo periodo sposò Filipa Moniz Perestrello, dalla quale nel 1481 ebbe un figlio, Diego, e andò ad abitare nella casa della moglie a Porto Santo (Madera). Poco tempo dopo si trasferì a Lisbona, dove il fratello Bartolomeo lavorava come cartografo.
Fu probabilmente in questo periodo della sua vita, tra il soggiorno a Madera ed il successivo in Portogallo che nella mente di Cristoforo iniziò a prendere forma il disegno della rotta breve per le Indie.
Basandosi sulle carte geografiche del suocero, sui racconti dei marinai e sui reperti (canne, legni ed altro) trovati al largo delle coste delle isole dell'Oceano Atlantico, Colombo cominciò a convincersi che al di là delle Azzorre dovesse esserci una terra e che questa non potesse essere altro che l'Asia.
Giulio Monteverde - Colombo giovinetto Genova, Castello d'AlbertisA Lisbona Colombo cominciò a documentarsi ed a leggere testi geografici, come la Historia rerum ubique gestarum di papa Pio II, stampata nel 1477, l'Imago mundi di Pierre d'Ailly (1480) e il Milione di Marco Polo. Una notevole influenza sulla decisione poi presa da Colombo dovette esercitare una lettera che nel 1474 Paolo Toscanelli indirizzò ad un canonico di Lisbona, Fernan Martins. Nella missiva, che è quasi certo che Colombo conoscesse, il fisico fiorentino indicava la rotta verso ovest per raggiungere l'India.
Dopo aver chiesto inutilmente al re Giovanni II la somma necessaria per il suo progetto, Colombo nel 1485, dopo la morte della moglie, si recò a Palos con il figlio.
Dopo essere stato a Cordoba ed a Siviglia, nel 1486 Colombo si presentò al cospetto di Ferdinando II di Aragona e di Isabella di Castiglia, ai quali presentò il suo progetto di raggiungere per mare il Catai ed il Cipango. Ma una commissione riunita per vagliare le effettive possibilità di riuscita del viaggio bocciò la proposta.
Nel 1488 Colombo ebbe un altro figlio, Fernando, da Beatriz Enriquez Arana.
Negli anni seguenti Colombo cercò varie volte di farsi ascoltare dalla corte spagnola e si rivolse pure, tramite il fratello Bartolomeo, ai re d'Inghilterra e di Francia. In seguito all'unificazione della Spagna con la conquista di Granada, Colombo, grazie all'intermediazione del francescano Juan Pérez, del duca di Medinaceli e del tesoriere di corte Luis de Santangel, raggiunse un accordo con Isabella.
Secondo il contratto, firmato il 17 aprile 1492 a Santa Fè, Colombo, in caso di riuscita del viaggio, avrebbe avuto il titolo di ammiraglio e la carica di Viceré e Governatore delle terre scoperte. La somma necessaria per l'armamento della flotta, pari a 2.000.000 di maravedí, sarebbe stata versata metà dalla corte e l'altra metà da Colombo, finanziato da alcuni banchieri italiani, tra cui il Berardi.
Furono così allestite tre caravelle, la Santa Maria, di 150 tonnellate, capitanata da Colombo, la Pinta di 140 t. e la Niña di 100 t., al comando di due armatori di Palos, Alonso e Vicente Pinzón.
Viaggi
I quattro viaggi di Colombo
Primo viaggio La partenza avvenne il 3 agosto 1492 da Palos con un equipaggio complessivo di 120 uomini. Dopo uno scalo nelle Canarie per rifornimenti, le tre navi ripresero il largo il 6 settembre. Spinte dagli alisei, le caravelle navigarono per un mese senza che i marinai riuscissero a scorgere alcuna terra. Il 7 ottobre Colombo decise di virare verso sud-ovest, avendo visto alcuni uccelli dirigersi verso quella direzione. Finalmente alle due del 12 ottobre Rodrigo de Triana, a bordo della Pinta, avvistò la terra. All'alba Colombo sbarcò su un'isola, chiamata Guanahani dagli indigeni, che battezzò San Salvador. L'esplorazione dell'isola non diede i risultati sperati, in quanto Colombo non trovò le ricchezze descritte da Marco Polo. Colombo prende possesso del Nuovo MondoRipreso il mare, Colombo esplorò la costa nord-orientale di Cuba. La sera del 27 ottobre 1492, le caravelle di Colombo arrivano alla fonda di Cayo Bariay a Cuba, nell'attuale provincia di Holguin, il giorno successivo invia il suo ammiraglio ad esplorare la terraferma, nel diario di bordo di domenica 28 ottobre 1492 troviamo scritto: "Es la isla mas hermosa que ojos humanos hayan visto" (E' l'isola più bella che occhio umano abbia mai visto). Successivamente esplora quella settentrionale di Haiti, raggiunta il 5 dicembre e chiamata Hispaniola. Qui la Santa Maria urtò uno scoglio e dovette essere abbandonata. Colombo fece costruire un forte, La Navidad, dove lasciò parte dell'equipaggio.
Il 2 gennaio 1493 Colombo riprese la rotta verso l'Europa. Dopo che una tempesta lo costrinse ad attraccare alle Azzorre, Colombo arrivò nel porto di Lisbona il 4 marzo. Dopo aver incontrato il re del Portogallo Giovanni II, Colombo arrivò a Palos il 15 marzo. In Spagna Colombo, che aveva portato con sé alcuni indigeni, un po' di oro, tabacco e dei pappagalli, fu accolto come un eroe dai sovrani, che lo sollecitarono ad intraprendere un altro viaggio.
Secondo viaggio
Secondo viaggioL'ammiraglio Colombo salpò per il suo secondo viaggio da Cadice il 25 settembre con 17 navi ed un equipaggio di circa 1200 uomini, tra i quali vi erano il figlio Diego, il fratello Giacomo e l'amico Michele da Cuneo, savonese, che ci ha lasciato un'importante relazione.
Il 3 novembre la flotta raggiunse Dominica e veleggiò tra le piccole e le grandi Antille. Il 19 arrivarono a Porto Rico ed il 22 dello stesso mese Colombo tornò ad Hispaniola, dove scoprì che gli uomini dell'equipaggio che aveva lasciato erano stati uccisi.
Dopo aver fondato un nuovo avamposto, Isabella, Colombo trascorse alcuni mesi nell'esplorazione dell'entroterra alla ricerca di oro. Poi nel 1494 lasciò Hispaniola e il 30 aprile giunse a Cuba e pochi giorni dopo in Giamaica. Tornato ad Hispaniola, Colombo, dopo aver inviato una nave carica di indigeni in Spagna, costrinse i nativi rimasti a cercare l'oro.
Alla fine del 1495 Colombo ripartì alla volta della Spagna, che raggiunse nella primavera del 1496.
Terzo viaggio
Terzo viaggioDopo due anni trascorsi in Spagna a convincere i reali della necessità di una nuova spedizione e a reperire la somma necessaria per il viaggio, Colombo riuscì ad armare 6 navi, con un equipaggio di circa 300 marinai.
La flotta, partita il 30 maggio 1498, si diresse verso le isole di Capo Verde e di lì raggiunse Trinidad, il 31 luglio. Nell'agosto dello stesso anno Colombo esplorò il Golfo di Paria ed il delta dell'Orinoco.
Tornato a Santo Domingo, Colombo dovette fare i conti con i coloni in rivolta e gli indigeni decimati dalle malattie e dai lavori forzati. I sovrani spagnoli, avvertiti dai reduci dei disordini sull'isola, inviarono nel 1500 Francisco de Bobadilla, per far luce sull'accaduto. Questi, resosi conto della situazione, arrestò Colombo ed i fratelli e li ricondusse in patria. All'arrivo Isabella fece liberare Colombo, che però dovette rinunciare al titolo di viceré.
Quarto viaggio
Quarto viaggioNonostante tutto, Colombo intraprese un quarto viaggio, accompagnato dal fratello Bartolomeo e dal figlio tredicenne Fernando. Le quattro navi, salpate da Cadice l'11 maggio 1502, arrivarono a Santo Domingo il 29 giugno. Qui le autorità di Hispaniola vietarono a Colombo l'attracco ed egli ripartì verso l'America centrale.
Tra il luglio e l'ottobre di quell'anno Colombo costeggiò l'Honduras, il Nicaragua ed il Costa Rica. Il 16 ottobre arrivò a Panama, dove si fermò per l'inverno. Qui fondò una colonia, presso il Rio Belen.
Il 15 aprile 1503 Colombo ripartì per Hispaniola, ma durante il viaggio una tempesta provocò gravi danni agli scafi e lo costrinse a fermarsi sulla costa settentrionale della Giamaica. Colombo rimase sull'isola per circa un anno, aspettando i soccorsi richiesti tramite due amici diretti in canoa verso Hispaniola. Il 29 giugno 1504 la nave concessagli arrivò e con essa Colombo salpò per la Spagna, dove arrivò il 7 novembre.
La scoperta dell'America
Ritratto nella Sala de los Almirantes, all'Alcazar di SivigliaLa figura di Cristoforo Colombo è rimasta nella storia per la Scoperta delle Americhe.
L'impresa navale di Colombo, motivata dal desiderio di raggiungere le Indie e commerciarvi direttamente e più velocemente, fu resa possibile dalla determinazione del viaggiatore genovese ma anche da un suo errore. Egli sosteneva infatti che la Terra avesse un diametro più piccolo di quello effettivo e che il continente euroasiatico fosse più esteso di quanto non sia in realtà: la composizione di questi due errori aveva come effetto la convinzione, effettivamente infondata, di poter compiere la traversata.
Infatti, nonostante la credenza oggi molto diffusa che Colombo fosse il solo a sostenere che la Terra fosse rotonda, questa idea era invece opinione comune della gente colta del basso Medio Evo (per tutti, si possono citare San Tommaso d'Aquino e Dante Alighieri). Già dall'antichità, infatti, le osservazioni prodotte in ambiente astronomico-matematico ellenistico (dove la circonferenza della Terra era stata accuratamente misurata da Eratostene) erano state riprese e perfezionate dagli scienziati musulmani, che avevano tradotto e studiato quei testi, e dagli studiosi occidentali. La leggenda urbana che la Terra fosse considerata piatta deriva da un romanzo del 1828, La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo di Washington Irving, che descriveva la falsa immagine di un Colombo unico sostenitore della teoria di una Terra rotonda contro l'ignoranza medioevale. In realtà, la forte opposizione che Colombo trovò derivava dal fatto che la traversata oceanica era considerata troppo lunga per essere fattibile.
I calcoli di Colombo erano, oggi sappiamo, sbagliati, mentre quelli dei suoi avversari erano sostanzialmente corretti: Colombo stimava in appena 4400 km la distanza dalle Isole Canarie alla costa asiatica, un valore cinque volte più piccolo di quello reale. La grande fortuna di Colombo fu che il suo viaggio venne molto ridotto, perché sulla strada per le Indie trovò le Americhe, altrimenti la sua spedizione sarebbe sicuramente perita in mezzo all'oceano, o sarebbe tornata indietro.
Colombo stesso non si rese conto di essere su un continente diverso da quello che si aspettava: pensava invece di essere arrivato in Giappone, e rimase di tale convinzione fino alla morte. Alcuni anni dopo, Amerigo Vespucci divulgò l'opinione che si trattasse di un continente nuovo.
Giacinto Pannella, detto Marco, (Teramo, 2 maggio 1930) è un uomo politico italiano radicale, liberale, anticlericale, nonviolento ed antiproibizionista. Cofondatore del Partito Radicale e di Radio Radicale. Protagonista delle battaglie civili degli anni '70 e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica. Unico leader politico in Italia ad utilizzare costantemente i metodi di lotta politica nonviolenta resi popolari dal Mahatma Gandhi e dal reverendo Martin Luther King, ha praticato decine di scioperi della sete e della fame per affermare la legalità, il diritto alla vita e la vita del diritto. Ha inciso nella vita politica italiana attraverso l'utilizzo massiccio dello strumento referendario, promuovendo la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme certificate e autenticate.
BIOGRAFIA Inizio della carriera politica Nato da padre abruzzese(Leonardo Pannella) e madre svizzera (Andrée Estachon), nel 1945 si iscrive al Partito liberale. Prima simpatizzava per i monarchici. Nel 1950 ne diviene incaricato nazionale universitario; due anni dopo è Presidente dell'UGI (Unione Goliardica Italiana, associazione delle forze laiche studentesche), divenendo poi anche Presidente dell'Unione nazionale degli studenti universitari (UNURI).
Fondazione del Partito Radicale Nel 1955 si laurea in giurisprudenza all'Università di Urbino (voto 66/110) e fonda il Partito Radicale assieme ad Ernesto Rossi, Leo Valiani, Mario Pannunzio ed Eugenio Scalfari. Nel 1959, su "Paese Sera", propone l'alleanza di tutte le sinistre e l'ipotesi di un governo che comprenda anche il PCI. È lo stesso anno in cui rimuoverà Craxi dalla guida degli Universitari Italiani. Nel 1960 è in difficoltà economiche, viene dal Belgio dove ha lavorato in una fabbrica di scarpe ma non ha il permesso per rimanere. Si presenta alla redazione de Il Giorno a Parigi, divienendone corrispondente. Quando il Partito Radicale entra in crisi e rischia lo scioglimento, torna a raccogliere, assieme a pochi amici e aderenti alla corrente di "sinistra radicale", la difficile eredità e nel 1963 ne assume la segreteria. Nel 1965 ha fondato la LID (Lega Italiana Divorzio) che ha contribuito, nel 1970, a far approvare la legge Fortuna-Baslini. Intanto sviluppa un intenso dialogo con Aldo Capitini sul significato e le forme della nonviolenza, per il rinnovamento della politica, non solo in Italia. Nel 1968 è stato imprigionato a Sofia per avere protestato contro l'invasione russa della Cecoslovacchia. Nel 1972 ha contribuito ad ottenenere, anche con un digiuno, la legalizzazione dell'obiezione di coscienz
La battaglia per la legge sul divorzio Il 1° ottobre 1965, il deputato socialista Loris Fortuna presentò una proposta di legge volta ad introdurre, in casi limitati, lo scioglimento del matrimonio. I radicali si resero conto che era possibile trasformare quello che per lunghi anni era stato un fatto privato in un problema di carattere sociale. Infatti, sommando i seicentomila separati legali con il milione e mezzo circa di separati di fatto, e con le altre migliaia di persone coinvolte nelle separazioni, complessivamente si arrivava ad almeno un dieci/dodici per cento della popolazione italiana in un modo o nell'altro direttamente interessata. Sicché tutte queste persone avrebbero potuto rappresentare un vasto potenziale di mobilitazione politica. Una tale situazione si presentava perciò come il terreno ideale per la sperimentazione della concezione che i radicali, guidati da Marco Pannella, avevano della politica e del partito: fare appello ai diretti interessati alle singole battaglie, individualmente, assicurando loro attraverso movimenti organizzati, o anche attraverso un vero e proprio partito, un modo per esprimersi politicamente. I radicali pensavano infatti che, nella società italiana, i costumi erano ormai, a metà degli anni Sessanta, molto più evoluti del diritto vigente. Dopo la presentazione del progetto di legge Fortuna, i radicali suggerirono dunque di organizzare un sostegno da parte dell'opinione pubblica, unico modo per evitare l'insabbiamento della questione. A questo punto furono decisamente aiutati dal fatto che il settimanale popolare "ABC" appoggiò subito l'iniziativa, assicurando così una vasta eco tra il pubblico, proprio lo scopo che i radicali si proponevano. Nel gennaio 1966 Marco Pannella e l'avvocato Mauro Mellini annunciarono la costituzione della Lega Italiana Divorzio o, più semplicemente, LID (Lega italiana per l'introduzione del divorzio). La struttura della Lega era disegnata come centro di coordinamento delle attività svolte in tutto il Paese, un organismo assai aperto ed informale, la cui novità principale stava nel fatto che i componenti della direzione nazionale, pur provenienti da partiti diversi, ne facevano parte a titolo personale e non come delegati della forza politica di appartenenza. La Lega, per riuscire nei suoi intenti, da una parte usò strumenti volti ad assicurare l'informazione sulle proprie attività e ad ampliare le adesioni, dall'altra si valse di pressioni dirette sui singoli parlamentari affinché si prodigassero per accelerare l'iter parlamentare della legge sul divorzio. Allo scopo furono pubblicati alcuni fogli, senza periodicità fissa, fino ad una tiratura di centocinquanta mila copie: "Battaglia divorzista", organo ufficiale della Lega, "Il divorzio" e "Notizie LID". La LID nazionale organizzò poi alcune manifestazioni di massa con i rappresentanti dei partiti laici, riuscendo a raccogliere varie migliaia di partecipanti. Finalmente, nel 1970, una maggioranza parlamentare che comprendeva tutti i partiti di ispirazione maggiormente laica, dal PCI e dal PSI fino al PLI, approvò la legge sul divorzio, ricordata anche con il nome di "legge Fortuna-Baslini".
Parlamentare Nel 1973 Pannella fonda e dirige il quotidiano "Liberazione", che uscirà dall' 8 settembre 1973 al 28 marzo 1974. Nel 1974 ha contribuito al mantenimento del divorzio nel referendum, tenutosi nel maggio di quell'anno (promosso da movimenti d'ispirazione cattolica), nel 1978 ha quasi vinto quello contro il finanziamento pubblico dei partiti. A partire da questo periodo Pannella sviluppa la riflessione sulla depenalizzazione dell'uso delle droghe. Nel 1975 si è fatto arrestare per uno spinello e, da allora, chiede la legalizzazione delle droghe. Nel 1976 è entrato in Parlamento, due anni dopo ha strappato la legge sull'aborto. In questi anni sostiene una linea di forte opposizione alla amplissima maggioranza parlamentare incentrata sull'accordo tra DC e PCI, che definisce polemicamente "ammucchiata". A questo periodo risale anche la nascita, e la successiva diffusione sull'intero territorio nazionale, di Radio Radicale, prima emittente nazionale a trasmettere in diretta i dibattiti del Parlamento, i congressi dei partiti politici e delle associazioni sindacali e i più importanti processi penali. Dal 1979 è europarlamentare e, fino al 1985, si è battuto contro la fame nel mondo. Ha organizzato, con altre forze politiche, i referendum anti-caccia e anti-nucleari. Nel 1985 ha contribuito alla nascita delle Liste Verdi, anche mettendo a disposizione del movimento ambientalista il simbolo elettorale del Sole che ride. Verso la fine degli anni Ottanta è stato il promotore della trasformazione del Partito Radicale in partito "transnazionale" e "transpartito", partito che da allora in poi concentrerà la sua azione politica verso gli obiettivi dell'abolizione della pena di morte in tutto il mondo, dell'affermazione universale dei diritti umani e della democrazia, dell'istituzione di un tribunale internazionale, in ambito ONU, in grado di sanzionare i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità. Dal 1986 chiede leggi elettorali maggioritarie e uninominali. Ha fatto eleggere deputati Leonardo Sciascia, Toni Negri (campagna per la giustizia sul c.d. processo "7 aprile"), Enzo Tortora (campagna per la "giustizia giusta"), Cicciolina (con la collaborazione decisiva di alcuni quotidiani alla ricerca di sensazionalismo, in particolare La Repubblica di Eugenio Scalfari) e Domenico Modugno. Non tutte queste candidature portano fortuna al suo partito. Toni Negri ne approfitta per fuggire in Francia, e Cicciolina si limita a dare scandalo senza contribuire realmente alla causa radicale. Nell'elezione successiva, Cicciolina ha anche fondato, con altre pornostar il c.d. Partito dell'Amore, che non ha ottenuto deputati. Nel 1992-'93 ha promosso e vinto, insieme con il parlamentare democristiano Mario Segni e con altri rappresentanti politici, il referendum sul sistema elettorale per l'elezione dei deputati e dei senatori. Tale successo politico ha determinato il passaggio dal sistema elettorale proporzionale puro ad un sistema elettorale ibrido, per tre quarti maggioritario uninominale, per la parte restante ancora proporzionale. In quegli stessi anni, ulteriore significativa vittoria è stata ottenuta da Pannella con la amplissima prevalenza dei sì nel referendum, sempre promosso dal movimento Radicale, per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (lo stesso quesito referendario era stato sottoposto al voto degli elettori nel 1978 e perso per pochi voti), ma tale finanziamento è stato sostanzialmente reintrodotto pochi anni dopo dalla grande maggioranza delle forze politiche.
|