| Una firma per Gabbo Domenica, prima/durante/dopo la partita Brescia vs Napoli, in Curva saranno raccolte le firme a sostegno della petizione popolare: “UNA FIRMA PER GABRIELE SANDRI”. Chiunque volesse dare un contributo maggiore, potrà ritirare i moduli per la raccolta delle firme e distribuirli lontano dallo stadio con l’unica raccomandazione di consegnarli entro l’undici novembre. Comitato Mai Più 11 Novembre PETIZIONE POPOLARE: “UNA FIRMA PER GABRIELE” Nella Stazione di Servizio Badia Al Pino Est (Arezzo), la mattina dell’11 Novembre 2007 venne ucciso Gabriele Sandri, giovane di 26 anni, raggiunto a bordo dell’auto su cui viaggiava da un colpo di pistola esploso dall’agente della Polizia di Stato Luigi Spaccarotella, posizionato nell’altra carreggiata dell’Autostrada del Sole. Nel processo di primo grado il poliziotto è stato condannato per omicidio colposo: il 1° Dicembre 2010 si celebrerà il processo d’appello, cui la famiglia Sandri e la Procura Generale presso la Corte d’Appello sono ricorse sostenendo la tesi dell’omicidio volontario. Per non dimenticare Gabriele Sandri e per fare memoria storica condivisa, riaffermando i principi fondanti di uno Stato di Diritto libero, democratico e garantista, i sottoscritti cittadini chiedono alla società Autostrade per l’Italia SpA, alla società Autogrill SpA, alla Provincia di Arezzo, al Comune di Arezzo e alla Regione Toscana di consentire l’apposizione di una targa commemorativa all’interno della Stazione di Servizio Badia Al Pino Est, recante la dicitura: “Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano. Comitato Mai Più 11 Novembre ”. Nonostante tutto... tutti a Milano! Basta discriminazioni! Quest’estate, quando decidemmo di sconfessare la tessera del tifoso, sapevamo benissimo che ci saremmo prima o poi scontrati con le assurde considerazioni dell’Osservatorio e con le conseguenti decisioni del CASMS, organi dalla dubbia costituzionalità, ormai sorpassati, sempre più ottusi e tutt’altro che obiettivi (Italia vs Serbia ha spalancato gli occhi di molti sulla realtà dei fatti). Ma pur avendo rinunciato da tempo a trovare un filo logico nelle loro elucubrazioni, permetteteci di ribadire la nostra indignazione nei confronti dell’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni del Brescia e della sua tifoseria (o almeno ad una sua cospicua parte, quella non tesserata). Ci riferiamo ovviamente al divieto di vendita -nella nostra splendida Provincia- dei biglietti per la partita Inter vs Brescia di sabato 6 novembre. Una decisione imprevedibile e -francamente- contraddittoria, se è vero che in trasferta a Milano, sempre contro l’Inter e sempre senza tessera, in tempi recenti si sono -giustamente!- recate tifoserie come quella dell’Atalanta, della Juventus, dello stesso Milan, della Sampdoria e di molte altre squadre dal passato non certo diverso dal nostro. Un danno questo portato in primis alla nostra squadra e -di conseguenza- alla società ed alla città tutta; in secondo luogo allo stesso calcio che si vorrebbe salvare con questi provvedimenti inutili ed ancor più deleteri (Franco Lerda, allenatore del Torino: “Impedire l'accesso alle trasferte ai tifosi è una stupidaggine; inutile poi lamentarsi del fatto che gli stadi si svuotano, quando poi si ricorre a limitazioni del genere. Ci dispiace profondamente dover andare ad affrontare l'Atalanta senza di loro, dato che avere al proprio seguito 1500 sostenitori è ben diverso dall'averne soltanto un centinaio...”. E come dargli torto). Per questo ci auspichiamo che il Brescia Calcio (o chi per lui): - rompa questo imbarazzante silenzio dal sapore di resa incondizionata (non abbiamo ancora sentito un commento in merito, come del resto non era accaduto per Lazio vs Brescia; ma siamo quasi sicuri di essere smentiti al più presto); - si faccia finalmente portavoce dei diritti dei propri tifosi, tutti, senza distinzione; - si faccia finalmente valere per i propri diritti (o -almeno- per i prorpi interessi), palesemente violati anche e soprattutto dall’introduzione della tessera del tifoso; - si faccia finalmente sentire nelle opportune sedi, facendo quadrato con le Istituzioni bresciane e prendendo esempio da altre società colpite -allo stesso modo ed ingiustamente- dalle stesse limitazioni. In questo senso, un modello lungimirante è stata la Sampdoria che, immediatamente dopo il fatto, ha diffuso questo comunicato stampa ufficiale: “Ritengo che la decisione presa dall'Osservatorio sia assolutamente intempestiva -ha dichiarato il direttore generale blucerchiato Sergio Gasparin. A tre giorni da una gara impedire adesso la trasferta ai nostri tifosi non fa che ingenerare perplessità sulla gestione delle gare da parte degli organi competenti. Mi sembra che questo provvedimento sia tardivo e frettoloso. Non escludo che in tanti possano ugualmente recarsi presso l'impianto sportivo, cosa che mi preoccupa notevolmente. Mi preme ricordare come i nostri tifosi abbiano dato prova di enorme civiltà e responsabilità, basti ricordare i 20mila tifosi a Roma in finale di Coppa Italia e gli innumerevoli elogi ricevuti in quell'occasione. Ho evidenziato -conclude Gasparin- l'intempestività del provvedimento nelle sedi opportune e spero vivamente che l'Osservatorio stesso possa rivedere al più presto tale decisione. ” Non a caso, la Sampdoria ha uno stadio sempre pieno e -negli ultimi anni- può vantare un’altissima media abbonati, composta da uno zoccolo duro di circa ventimila tifosi. Sempre non a caso, la Sampdoria lotta da molti anni per traguardi ambiziosi, senza per questo dimenticare mai il valore più importante di una società di calcio: il tifoso da stadio. E questo indipendentemente dal fatto che sia o non sia tesserato. Detto questo, comunichiamo che noi sabato a Milano saremo comunque presenti, ed in numero sicuramente maggiore rispetto a Roma. Buona trasferta a tutti! Brescia 1911 Curva Nord
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