| Sulle vicende legate agli Skinheads, ed in particolare sulle cause del loro scioglimento, mi è sembrato davvero interessante riportare la testimonianza di Mauro Kob tratto da "Fanatics". Nel suo racconto Kob afferma: "Il culto che avevano della razza, dell'odio nei confronti della diversità, li portava ad azioni di ogni tipo. Mi ricordo che usciti dallo stadio assalivano i marocchini che vendevano le sigarette. Questa sorta di difesa del loro territorio da qualsiasi sorta di "incontaminazione" esterna creò diversi problemi con gli altri gruppi della curva come i Boys; tanto è vero che quando il Verona era in serie A, gli Skinheads andavano direttamente con i loro striscioni nella curva del Verona o ancora, in una partita di Coppa Uefa che si giocò a Verona (Inter-Rapid Vienna, 1990) ci furono scontri nella curva interista tra una parte dei Boys e gli Skinheads." Sicuramente la parte più significativa della testimonianza di Kob è quella relativa agli ultimi anni di permanenza del gruppo in curva; a tal proposito Kob racconta: " La svolta ci fu quando cominciarono a diventare un vero e proprio problema di ordine pubblico per la Questura di Milano. GLI SKINS SONO STATI UNA DELLE POCHE ESPRESSIONI DEL TIFO CHE SONO DIVENTATE UN PROBLEMA PER LA CITTA' PRIMA SULLE GRADINATE E POI NEL TESSUTO METROPOLITANO. Da un lato c'era il discorso dello stadio, dall'altro lato erano gli stessi che per tutto un periodo si incontravano alle colonne di San Lorenzo: le stesse persone gestivano le gradinate e le Colonne come loro territorio. LA' SONO SUCCESSI PARECCHI FATTI SERI. Picchiavano le persone che passavano, aggredivano gli extracomunitari che is avventuravano nella loro zona, che tra l'altro confina con Porta Ticinese, storicamente un quartiere rosso, dove hanno sede partiti di sinistra e vari centri Sociali. A un certo punto la polizia mise due blindati fissi alle Colonne di San Lorenzo per evitare che nascessero problemi. In quel periodo la fiera di Senigallia (una sorta di marchè aux puces milanese, dove da sempre si ritrova il mondo dell'underground cittadino) era ancora in zona e anche là ogni volta erano pestaggi, inseguimenti, ecc. la fiera di Senigalia era un punto d'incontro per i Dark, e spesso gli Skins davano vita a vere e proprie azioni punitive nei loro confronti. Quindi ogni sabato la gente che andava alla fiera di Senigallia era costretta a vivere momenti di forte tensione per questi scontri. Piano piano la polizia, che aveva sempre più blindati alle Colonne, cominciava ad andare in giro con le ronde per tutta la zona. Insomma, era una situazione insostenibile, militarizzata." "La goccia che fece traboccare il vaso fu l'assalto degli Skins al circolo anarchico di Via de Amicis. lì ci fu la reazione degli altri gruppi della sinistra milanese che organizzarono una contro-azione alle Colonne di san Lorenzo per menare gli Skinheads. Insomma anche per la Questura la faccenda era veramente diventata seria. Era già stata tollerata a lungo, finchè il fenomeno non cominciò a diventare troppo vasto. Il culmine della tensione fu l'accoltellamento di un giovane del centro sociale "Leoncavallo", aggredito mentre stava "attacchinando" manifesti. CERTO FU IL SEGNALE CHE IL GRUPPO AVEVA COMPLETAMENTE ABBANDONATO LO STADIO COME RAGGIO D'AZIONE E CHE L'INTERA CITTA' STAVA PER DIVENTARE TERRITORIO DI SCONTRI. Comunque dopo l'accoltellamento del giovane del Leoncavallo la polizia intervenne con forza, per cui anche allo stadio le cose cambiarono. Li scortavano dentro e fuori. Una parte dei capi venmne arrestata. Da quel momento, l'organizzazione, che non era molto struttrata, cominciò a perdere colpi". Kob conclude:"Il giro di vite arrivò quando gli Skins erano definitivamente tracimati dagli spalti alla città. Oggi gli Skins ci sono ancora, ma non sono più visibili. Come del resto è capitato in altre città, il fenomeno degli skins è passato, in giro per strada non li vedi più".
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