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finito ieri sera, a me è piaciuto molto.
qual era l'obiettivo del libro? a mio avviso, erano due: la critica ai sistemi, quello delle curve e degli ultras, ma anche quello della polizia, dello stato, della burocrazia e dei burocrati. ma anche mostrare come gli opposti si attraggono e, spesso, non sono neppure riconoscibili. ultras e celerini, teppisti e sbirri, ma anche e soprattutto persone, coi loro problemi familiari, affettivi e di coscienza. due mondi paralleli che si incontrano, si annusano e si guardano storto, e arrivano a collidere. alla fine, se andiamo a vedere, molti personaggi sono simmetrici, quasi speculari, pur se dalla parte opposta della barricata: l'ultras che vuole solo la violenza e gli scontri, e il poliziotto che se ne frega di andare oltre; il vecchio poliziotto e il vecchio ultras, che ormai guardano tutto con occhi disincantati, quasi con fare paterno; il poliziotto e il tifoso che fanno i conti con la propria coscienza e i propri scrupoli, i propri fantasmi... non sono d'accordo con pinocchio, quando dice che i tifosi non hanno profondità. alla fine, quello veramente piatto, ultras (nell'accezione negativa del termine e stop), è lupo, che ha poi il suo contraltare in ferro, e sono figure che tutti noi riconosceremo tranquillamente in diversi amici e compagni di tifo che vediamo domenicalmente. ma gli altri? forse quello che mi è piaciuto meno, per il quale la tua obiezione è condivisibile, è lollo. per me ne esce né carne né pesce, rimane quasi una comparsa, un personaggio non inquadrabile in alcun modo. alla fine del libro spesso si ha la sensazione di conoscere i protagonisti, ma lui no. ecco, con lui sono d'accordo. ale, enrico eccetera non mi sembrano virtuali, e solo ultras. |